Recensione
Tekkaman
6.0/10
Questa serie, del 1975, idealmente chiude un trittico formato dalle precedenti "Shinzoningen Casshern" (1973) e "Hurricane Polymar" (1974), prodotte dalla Tatsunoko, e aventi come protagonista un super eroe.
Abbandonato il tono comico e macchiettistico del precedente "Hurricane Polymar", "Tekkaman" si avvicina decisamente di più a quello drammatico, con punte di autentica tragicità, già vissute nella serie dedicata a Kyashan. Ambientata in un futuro non molto remoto, questa storia si apre in una situazione di gravissima emergenza per l'ambiente terrestre: in pratica l'umanità, avendo inquinato l'atmosfera, il terreno e i mari del nostro pianeta, è condannata a emigrare su un altro entro tre anni, pena l'estinzione. Perciò le Nazioni Unite da tempo cercano di promuovere lo sviluppo delle missioni esplorative nello spazio, per riuscire a trovare al di là del Sistema Solare una seconda patria per l'umanità intera. In una di queste missioni, l'astronave "Angelo dello Spazio" viene aggredita da spietati alieni che la distruggono senza che il suo equipaggio possa opporre la men che minima resistenza; l'unica cosa che riesce a fare il comandante Minami è avvertire dell'imminente pericolo il Centro di Ricerca e Sviluppo delle missioni spaziali sulla Terra, ove il figlio George e il Dottor Amachi, capo dell'istituto, assistono impotenti al tragico evento. Amachi affida a George il potente robot Pegas, in modo da aiutarlo a sviluppare le sue abilità di astronauta. Pegas infatti, oltre a possedere una grande e forza e un'intelligenza prossima a quella umana, possiede un dispositivo in grado di fornire un supporto vitale a un essere umano sotto forma di una armatura biomeccanica, con collegamenti neuronali per muoversi liberamente nello spazio, e all'occorrenza di fornirgli potenti armi di difesa e offesa per affrontare gli attacchi degli alieni. L'unione tra il corpo dell'uomo e la forza dell'armatura biomeccanica custodita all'interno di Pegas dà così origine a Tekkaman, il Cavaliere dello Spazio. Il dispositivo però non è adatto a qualunque tipo di fisico umano, così il Dottor Amachi è restio a sperimentarlo, e, conoscendo l'impulsività di George, gli affianca la figlia Hiromi, perché tenga a freno i bollenti spiriti di vendetta che animano il giovane astronauta. Dopo un ulteriore attacco alieno, George, contravvenendo agli ordini, si lancia al contrattacco sulla più potente astronave terrestre, la "Terra Azzurra", seguita da Hiromi. Lo scontro con le navicelle aliene però volge rapidamente al peggio, così George sale su Pegas e attua la dolorosissima trasformazione in Tekkaman. Per sua fortuna riesce a sopravvivere al processo e così affronta e sconfigge tutti vascelli alieni inviati contro di lui. A salvare però la Terra Azzurra contribuisce in maniera determinante un extraterrestre misterioso e beffardo di nome Andro Umeda. È grazie ad Andro che il Dottor Amachi scopre l'esistenza dell'alleanza dei bellicosi popoli alieni di Waldaster, sotto il comando dell'ambizioso imperatore Dobrai (dall'aspetto di un enorme polpo), che mira alla conquista dell'intera galassia, e neanche a dirlo, all'occupazione della Terra e lo sterminio dei suoi abitanti. A comandare le truppe di Waldaster sul campi c'è il crudele Rambos (il cui aspetto ricorda quello di un insetto dalla testa sproporzionata), tanto arrogante verso i terrestri e i propri sottoposti, quanto servile verso il suo sovrano; in realtà è un personaggio davvero patetico e stupido. Andro Umeda invece desidera più di ogni cosa ritornare su Sanno, il suo pianeta natale, e per fare questo all'inizio si allea ai terrestri solo con lo scopo di poter rubare un'astronave di Waldaster e attuare il proprio proposito; solo successivamente realizzerà l'importanza dell'amicizia stretta con gli umani e li aiuterà con convinzione nel loro progetto di emigrazione. A George, Hiromi, Pegas e Andro si unirà successivamente un'altra creatura extraterrestre, il piccolo Mutan, una sorta di omuncolo dal corpo tozzo, con coda e arti molto brevi e una grande testa con occhioni dolci, proveniente anche lui da Sanno, il quale entra subito nelle simpatie di Hiromi. I quattro andranno a formare gli Space Knights, un team creato appositamente per respingere la minaccia di Waldaster e favorire l'esplorazione dello spazio. Nel corso della narrazione si assiste a diversi tentativi dei terrestri di trovare un dispositivo warp che permetta loro di viaggiare oltre al sistema solare, e di Waldaster di piegare la resistenza degli Space Knights. George dapprima è mosso solo dal desiderio di vendetta per l'uccisione del padre, è impulsivo come un mocciosetto e prova rancore e disprezzo per tutti gli extraterrestri (in un episodio arriverà a massacrare quasi tutto l'equipaggio di una navicella aliena, che però non apparteneva a Waldaster e non aveva intenzioni ostili), oltre che molta diffidenza nei confronti di Andro; però, con il proseguire della storia, maturerà molto e si convincerà dell'importanza della sua missione. Dal canto suo, come già detto, anche Andro muterà il suo atteggiamento, dapprima di mera convenienza, in sincera amicizia nei confronti di George e Hiromi. Pur essendoci episodi in cui Hiromi e Mutan assumono un ruolo di maggiore importanza, solitamente restano più che altro figure di contorno. Il finale resta aperto e spiazza parecchio lo spettatore, il quale non vede una conclusione definitiva della storia.
Potenzialmente avrebbe potuto essere un capolavoro: l'idea dell'eroe non più ai comandi di un super meccanismo, come nel genere robotico tanto in voga in quegli anni, ma che affronta di persona i vascelli e gli ordigni alieni, con grande sofferenza fisica, e con un tempo limitato per condurre la sua battaglia (dopo trenta minuti l'energia dell'armatura si esaurisce ed essa decade, lasciando il corpo di George a una dolorosa agonia, se non potesse rientrare nel corpo di Pegas) era decisamente ottima; oltre al fatto delle tematiche ambientali, decisamente in anticipo sui tempi in quel lontano 1975. Purtroppo, lo svolgimento della narrazione non riesce a discostarsi molto dagli stereotipi del genere, soprattutto si sente molto la mancanza di un cattivo dalla personalità marcata: Rambos, come ho già detto in precedenza, appare come uno stupido inetto, messo lì solo per la sua fedeltà assoluta e servile nei confronti del sovrano di Waldaster, il quale alla fine non sa far altro che punirlo con scariche elettriche per i suoi continui fallimenti. Questo, oltre al non finale in cui si arriva alla conclusione del ventiseiesimo e ultimo episodio, sono i motivi per i quali assegno un voto piuttosto basso a questo titolo, nonostante che design e animazione siano nel complesso molto buoni per l'epoca in cui fu prodotto, e anche il commento sonoro è più che all'altezza.
Peccato davvero! Forse gli ascolti di questa serie non furono buoni e così venne conclusa al ventiseiesimo episodio in quella maniera; probabilmente gli autori volevano tenersi una porta aperta per una seconda stagione, che però non ci fu. Solo molti anni dopo venne prodotta un'altra serie su Tekkaman, che però non ho mai potuto visionare, perciò non ho idea se riprendesse la narrazione dal punto in cui si interrompeva questa.
Abbandonato il tono comico e macchiettistico del precedente "Hurricane Polymar", "Tekkaman" si avvicina decisamente di più a quello drammatico, con punte di autentica tragicità, già vissute nella serie dedicata a Kyashan. Ambientata in un futuro non molto remoto, questa storia si apre in una situazione di gravissima emergenza per l'ambiente terrestre: in pratica l'umanità, avendo inquinato l'atmosfera, il terreno e i mari del nostro pianeta, è condannata a emigrare su un altro entro tre anni, pena l'estinzione. Perciò le Nazioni Unite da tempo cercano di promuovere lo sviluppo delle missioni esplorative nello spazio, per riuscire a trovare al di là del Sistema Solare una seconda patria per l'umanità intera. In una di queste missioni, l'astronave "Angelo dello Spazio" viene aggredita da spietati alieni che la distruggono senza che il suo equipaggio possa opporre la men che minima resistenza; l'unica cosa che riesce a fare il comandante Minami è avvertire dell'imminente pericolo il Centro di Ricerca e Sviluppo delle missioni spaziali sulla Terra, ove il figlio George e il Dottor Amachi, capo dell'istituto, assistono impotenti al tragico evento. Amachi affida a George il potente robot Pegas, in modo da aiutarlo a sviluppare le sue abilità di astronauta. Pegas infatti, oltre a possedere una grande e forza e un'intelligenza prossima a quella umana, possiede un dispositivo in grado di fornire un supporto vitale a un essere umano sotto forma di una armatura biomeccanica, con collegamenti neuronali per muoversi liberamente nello spazio, e all'occorrenza di fornirgli potenti armi di difesa e offesa per affrontare gli attacchi degli alieni. L'unione tra il corpo dell'uomo e la forza dell'armatura biomeccanica custodita all'interno di Pegas dà così origine a Tekkaman, il Cavaliere dello Spazio. Il dispositivo però non è adatto a qualunque tipo di fisico umano, così il Dottor Amachi è restio a sperimentarlo, e, conoscendo l'impulsività di George, gli affianca la figlia Hiromi, perché tenga a freno i bollenti spiriti di vendetta che animano il giovane astronauta. Dopo un ulteriore attacco alieno, George, contravvenendo agli ordini, si lancia al contrattacco sulla più potente astronave terrestre, la "Terra Azzurra", seguita da Hiromi. Lo scontro con le navicelle aliene però volge rapidamente al peggio, così George sale su Pegas e attua la dolorosissima trasformazione in Tekkaman. Per sua fortuna riesce a sopravvivere al processo e così affronta e sconfigge tutti vascelli alieni inviati contro di lui. A salvare però la Terra Azzurra contribuisce in maniera determinante un extraterrestre misterioso e beffardo di nome Andro Umeda. È grazie ad Andro che il Dottor Amachi scopre l'esistenza dell'alleanza dei bellicosi popoli alieni di Waldaster, sotto il comando dell'ambizioso imperatore Dobrai (dall'aspetto di un enorme polpo), che mira alla conquista dell'intera galassia, e neanche a dirlo, all'occupazione della Terra e lo sterminio dei suoi abitanti. A comandare le truppe di Waldaster sul campi c'è il crudele Rambos (il cui aspetto ricorda quello di un insetto dalla testa sproporzionata), tanto arrogante verso i terrestri e i propri sottoposti, quanto servile verso il suo sovrano; in realtà è un personaggio davvero patetico e stupido. Andro Umeda invece desidera più di ogni cosa ritornare su Sanno, il suo pianeta natale, e per fare questo all'inizio si allea ai terrestri solo con lo scopo di poter rubare un'astronave di Waldaster e attuare il proprio proposito; solo successivamente realizzerà l'importanza dell'amicizia stretta con gli umani e li aiuterà con convinzione nel loro progetto di emigrazione. A George, Hiromi, Pegas e Andro si unirà successivamente un'altra creatura extraterrestre, il piccolo Mutan, una sorta di omuncolo dal corpo tozzo, con coda e arti molto brevi e una grande testa con occhioni dolci, proveniente anche lui da Sanno, il quale entra subito nelle simpatie di Hiromi. I quattro andranno a formare gli Space Knights, un team creato appositamente per respingere la minaccia di Waldaster e favorire l'esplorazione dello spazio. Nel corso della narrazione si assiste a diversi tentativi dei terrestri di trovare un dispositivo warp che permetta loro di viaggiare oltre al sistema solare, e di Waldaster di piegare la resistenza degli Space Knights. George dapprima è mosso solo dal desiderio di vendetta per l'uccisione del padre, è impulsivo come un mocciosetto e prova rancore e disprezzo per tutti gli extraterrestri (in un episodio arriverà a massacrare quasi tutto l'equipaggio di una navicella aliena, che però non apparteneva a Waldaster e non aveva intenzioni ostili), oltre che molta diffidenza nei confronti di Andro; però, con il proseguire della storia, maturerà molto e si convincerà dell'importanza della sua missione. Dal canto suo, come già detto, anche Andro muterà il suo atteggiamento, dapprima di mera convenienza, in sincera amicizia nei confronti di George e Hiromi. Pur essendoci episodi in cui Hiromi e Mutan assumono un ruolo di maggiore importanza, solitamente restano più che altro figure di contorno. Il finale resta aperto e spiazza parecchio lo spettatore, il quale non vede una conclusione definitiva della storia.
Potenzialmente avrebbe potuto essere un capolavoro: l'idea dell'eroe non più ai comandi di un super meccanismo, come nel genere robotico tanto in voga in quegli anni, ma che affronta di persona i vascelli e gli ordigni alieni, con grande sofferenza fisica, e con un tempo limitato per condurre la sua battaglia (dopo trenta minuti l'energia dell'armatura si esaurisce ed essa decade, lasciando il corpo di George a una dolorosa agonia, se non potesse rientrare nel corpo di Pegas) era decisamente ottima; oltre al fatto delle tematiche ambientali, decisamente in anticipo sui tempi in quel lontano 1975. Purtroppo, lo svolgimento della narrazione non riesce a discostarsi molto dagli stereotipi del genere, soprattutto si sente molto la mancanza di un cattivo dalla personalità marcata: Rambos, come ho già detto in precedenza, appare come uno stupido inetto, messo lì solo per la sua fedeltà assoluta e servile nei confronti del sovrano di Waldaster, il quale alla fine non sa far altro che punirlo con scariche elettriche per i suoi continui fallimenti. Questo, oltre al non finale in cui si arriva alla conclusione del ventiseiesimo e ultimo episodio, sono i motivi per i quali assegno un voto piuttosto basso a questo titolo, nonostante che design e animazione siano nel complesso molto buoni per l'epoca in cui fu prodotto, e anche il commento sonoro è più che all'altezza.
Peccato davvero! Forse gli ascolti di questa serie non furono buoni e così venne conclusa al ventiseiesimo episodio in quella maniera; probabilmente gli autori volevano tenersi una porta aperta per una seconda stagione, che però non ci fu. Solo molti anni dopo venne prodotta un'altra serie su Tekkaman, che però non ho mai potuto visionare, perciò non ho idea se riprendesse la narrazione dal punto in cui si interrompeva questa.