Recensione
Mushishi
6.0/10
La serie narra le vicende di Ginko, un mushishi. I mushishi sono, in generale, studiosi di quelli che vengono chiamati Mushi. Esseri al confine tra la vita e la morte che in pochi riescono a vedere. Questi conducono un'esistenza del tutto simile a piante o animali, volta alla sopravvivenza della specie, purtroppo nella maggior parte dei casi sono una seria minaccia per l'uomo. Il compito di un Mushishi, oltre a scoprirne di nuovi e saperne riconoscere quelli già conosciuti, è proprio quello di aiutare i malcapitati che ne vengono a contatto applicando e scoprendo soluzioni e antidoti.
Attraverso gli occhi, anzi l'occhio (sarà spiegato in un episodio) e i viaggi senza meta del buon Ginko ci avventureremo in un Giappone feudale alla ricerca di sempre diversi tipi di Mushi e ascolteremo le testimonianze di coloro che hanno avuto la fortuna o, nella maggior parte dei casi, la sfortuna di esserne stati "posseduti", visto che agiscono come fossero parassiti. Tuttavia, come già detto, queste creature vivono solo come devono vivere la propria esistenza, non hanno colpe. Non ci sono "cattivi" in questo anime, i Mushi non sono demoni o fantasmi, a volte riusciranno anche ad avere la nostra comprensione.
L'opera è composta da 26 episodi autoconclusivi, vista la natura errante del protagonista e incontreremo uomini, donne e bambini sempre diversi, in teoria!
Purtroppo i personaggi sono disegnati in modo che definire uguale sarebbe un eufemismo, sembrano disegnati tutti con lo stampino. Ciò non rende giustizia ad un'opera che parte con dei buoni presupposti e con una storia originale, ma che oltre i primi episodi comincia perdere mordente sullo spettatore in quanto è vero che ascolteremo storie sempre diverse, ma verranno lasciati in sospeso concetti interessanti come il "fiume di luce", definito come "l'essenza stessa della vita", ma che in realtà non è altro che un fiume di Mushi, o il passato del protagonista stesso a cui sono dedicati solo due episodi, i più interessanti.
Ok la colonna sonora, un po' meno le sigle.
In conclusione, la sufficienza è d'obbligo perché "Mushishi" è un'opera davvero interessante ed originale e nonostante il nome che porta sembra che i veri protagonisti delle 26 storie che ascolteremo siano proprio i Mushi. Capolavoro mancato.
Attraverso gli occhi, anzi l'occhio (sarà spiegato in un episodio) e i viaggi senza meta del buon Ginko ci avventureremo in un Giappone feudale alla ricerca di sempre diversi tipi di Mushi e ascolteremo le testimonianze di coloro che hanno avuto la fortuna o, nella maggior parte dei casi, la sfortuna di esserne stati "posseduti", visto che agiscono come fossero parassiti. Tuttavia, come già detto, queste creature vivono solo come devono vivere la propria esistenza, non hanno colpe. Non ci sono "cattivi" in questo anime, i Mushi non sono demoni o fantasmi, a volte riusciranno anche ad avere la nostra comprensione.
L'opera è composta da 26 episodi autoconclusivi, vista la natura errante del protagonista e incontreremo uomini, donne e bambini sempre diversi, in teoria!
Purtroppo i personaggi sono disegnati in modo che definire uguale sarebbe un eufemismo, sembrano disegnati tutti con lo stampino. Ciò non rende giustizia ad un'opera che parte con dei buoni presupposti e con una storia originale, ma che oltre i primi episodi comincia perdere mordente sullo spettatore in quanto è vero che ascolteremo storie sempre diverse, ma verranno lasciati in sospeso concetti interessanti come il "fiume di luce", definito come "l'essenza stessa della vita", ma che in realtà non è altro che un fiume di Mushi, o il passato del protagonista stesso a cui sono dedicati solo due episodi, i più interessanti.
Ok la colonna sonora, un po' meno le sigle.
In conclusione, la sufficienza è d'obbligo perché "Mushishi" è un'opera davvero interessante ed originale e nonostante il nome che porta sembra che i veri protagonisti delle 26 storie che ascolteremo siano proprio i Mushi. Capolavoro mancato.