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L'attacco dei Giganti, o meglio, Shingeki no Kyojin (non mi piace chiamarlo in italiano) è un anime action splatter, con parvenze di horror e drammaticità pura. Tratto dall'omonimo manga di Hajime Isayama, l'opera del 2013 si è dimostrata una rivelazione per tutti gli amanti del genere. Dura 25 episodi, e costituisce il primo arco di narrazione del manga originale.
Prima di iniziare ad analizzarlo e di raccontare la trama, vorrei solo dire che ho visto tutti e 25 gli episodi in un giorno solo. Dal primo all'ultimo, non sono riuscito a staccarmi un attimo.

La trama: in un epoca non ben definita di un mondo che non si capisce bene se è quello reale o un'alternativa di esso, gli umani sono messi sotto scacco dai giganti, creature enormi che si cibano di essi. Prossimi all'estinzione, gli ultimi sopravvissuti costruiscono tre grandi mura concentriche, Wall Sina, la più interna che protegge la capitale, Wall Rose e Wall Maria, quella più esterna. Dopo 100 anni di tranquillità, in cui gli umani riescono a rinascere dalle proprie ceneri, ma si ammorbidiscono anche per via della pace, un gigante colossale, alto più delle mura, appare, sfondando il Wall Maria e facendo entrare centinaia di giganti, che in pochissimo tempo costringono gli uomini (ancora una vota decimati) a retrocedere fino al muro successivo. Le vicende vedono protagonisti tre ragazzi, Armin, Mikasa e Eren, il quale vede la madre mangiata da un gigante. Essi si arruoleranno poi nell'esercito per combattere i giganti.

Analizziamo i punti.
La grafica non è eccezionale, i disegni sono spartani ma decisi, fanno capire ciò che provano i personaggi, ciò che significa l'anime stesso. La paura è espressa benissimo nei volti ed i giganti sono disegnati in modo inquietante e buono. Nell'insieme dell'anime la parte visiva è un punto molto importante.

Inizialmente ho trovato i personaggi fastidiosi, infantili e piuttosto inutili. Ma da episodio ad episodio, dopo ogni vicenda, essi crescono, maturano, tutti tranne Eren che, come ogni anime, deve essere il protagonista stupidotto e troppo sicuro di se, come Naruto ad esempio, nel manga anche lui crescerà. Jean è proprio la rappresentazione del concetto, da ragazzo viziato ed egocentrico diventa un buon compagno (senza spoilerare). Unica pecca secondo me: muoiono troppi pochi personaggi principali (Marco). Sempre solo dei disgraziati sconosciuti, poveracci.

Le musiche sono qualcosa di: "oh mio Dio!". Già solo Guren no Yumiya mi ha fatto emozionare, poi Jiyuu no Tsubasa... Semplicemente fantastica. Le ending non sono da meno, anche se non le ho mai ascoltate molto. Le ost all'interno dell'opera sono perfette nell'ambiente. Davvero buono questo punto.

Io non sono un amante del genere action, ma quando mi si presentano opere simili di fronte, non posso fare altro che un inchino all'autore. Geniale ed originale, un anime che ha superato le mie aspettative di gran lunga.
Dire che è consigliato è scontato.