logo AnimeClick.it

7.0/10
-

Bottle Fairy non ha una vera trama, e segue le (dis)avventure di quattro fatine che vivono all'interno della stanza di un ragazzo. Non si sà il nome di quest'ultimo, ma le fatine lo chiamano "sensei" perchè insegna loro molte cose sul mondo umano a loro sconosciuto. In un'atmosfera di comicità e fantasia, le quattro bellissime fatine scopriranno con meraviglia, stupore ed interesse, diverse cose sul mondo umano. Un'esplorazione educativa per i bambini piccoli e ricca di insegnamenti. Oltre alle fatine e al ragazzo che le ospita in casa, abbiamo pochi altri personaggi, tra i quali spiccano Oboro, un pupazzetto animato dalle stesse fatine grazie alla loro magia, e soprattutto la piccola Tama, una bambina di 10 anni nonchè loro vicina di casa, che insieme alle fatine discuterà sulle usanze tradizionali giapponesi. Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare dall'inizio dell'anime, la storia ha comunque un finale, che corrisponde alla maturazione delle fatine per quanto riguarda il sapere sul mondo umano.

Ritengo quest'opera come un anime molto gradevole e rilassante. Purtroppo però anche noioso, perchè il target è esclusivamente pre-adolescenziale, infatti la serie è particolarmente indicata per i bambini dell'asilo e delle scuole elementari. C'è un altro problema purtroppo: la gran parte degli insegnamenti educativi fanno parte della cultura e della tradizione giapponese, perciò i bambini delle altre nazioni farebbero fatica a comprendere i messaggi contenuti nell'anime, perciò un doppiaggio dell'anime sarebbe (ahimè) inutile.
Disegni davvero carini e simpatici, animazione e sonoro nella media. Una serie che sarebbe per bambini, ma che può trovare apprezzamento anche per coloro che adorano personaggi chibi e pucciosi. Sconsiglio l'anime per chiunque non sia amante del kawaii, perchè lo troverebbe solo noioso e privo di alcun contenuto interessante. Purtroppo è inutile proporlo ai bambini non giapponesi, amenochè si consideri esclusivamente solo l'estetica, ma per quanto riguarda i contenuti, non lo ritengo adatto per un pubblico infantile della nostra lingua.