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"Ping Pong The Animation" è una serie della primavera 2014, di undici episodi realizzata dallo studio Tatsunoko Productions.

Protagonisti della storia sono due amici, Tsukimoto e Hoshino, amici d'infanzia e da sempre appassionati di tennis tavolo. Nonostante questa comune passione, però, i due ragazzi sono molto diversi: Tsukimoto, soprannominato ironicamente "Smile" perché non sorride mai, è un ragazzo sempre serio, asociale, freddo, tanto da sembrare un vero e proprio robot; gioca a ping-pong quotidianamente, ma sembra farlo non per divertimento, quanto solo per passare il tempo.
Hoshino (chiamato "Peco") è il suo opposto: solare, sempre allegro e anche un po' sbruffone; è molto ambizioso e la vittoria è sempre il suo unico e solo obiettivo. Peco e Smile non sono però solo due amici e rivali: Smile vede infatti in Peco un eroe, colui che verrà sempre a salvarlo nei momenti più difficili e disperati.

Considero "Ping Pong The Animation" la vera rivelazione di questa stagione: in essa, infatti, ogni personaggio di quelli che ci vengono presentati, con particolare riguardo per i giocatori, viene inquadrato e descritto in maniera veramente eccellente. Di ognuno di essi, infatti, conosceremo tutta la storia: il suo passato, la sua crescita, le vittorie e le delusioni, insomma tutto ciò che l'ha portato a impugnare quella racchetta e a lottare fino all'ultimo attorno a quel campo.
Il mondo di "Ping Pong The Animation" però è un mondo spietato: in esso non c'è spazio per buonismi e illusioni varie, se non hai talento non vai da nessuna parte; anche allenandoti giorno e notte non riuscirai mai a raggiungere chi è dotato di natura. Ma è anche vero che chi spreca il proprio talento non facendolo fruttare finirà ben presto ultimo tra gli ultimi. Ogni giocatore è alimentato da un desiderio di rivincita, rivincita nei confronti di quel mondo così crudele da averlo privato magari dei suoi cari, dell'infanzia e della felicità; ognuno di essi riuscirà a trovare nel ping-pong l'unico e prezioso mezzo per il proprio riscatto sociale, l'unica via da seguire per la redenzione personale.

Il disegno del mangaka Matsumoto, al quale ovviamente i disegni dell'anime fanno riferimento, sono molto particolari, con pochissimi dettagli soprattutto per i volti delle persone, molte volte quasi abbozzati; ma dove il disegno dà il meglio di sé è negli sfondi: i paesaggi, sui quali il regista si sofferma spesso e volentieri, sembrano veri e propri dipinti "in movimento". Lo stile che ne risulta è quindi sicuramente non adatto a tutti, discostandosi molto dalle produzioni moderne un po' tutte uguali.
Che dire poi del sonoro: ogni episodio parte in quarta grazie a un'opening fortissima e che gasa un sacco, per poi terminare con un'ending calma e molto orecchiabile... insomma, due pezzi bellissimi.

Guardatevi quindi "Ping Pong The Animation" e vi garantisco che non potrete non emozionavi, soffrire ed esultare insieme a questi ragazzi, e ad entusiasmarvi durante avvincenti partite dall'esito mai scontato.