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Sai quelle serie che piacciono a tutti e allora pensi che a te faranno schifo? No, non è questo il caso. "Shingeki no Kyojin", meglio conosciuto dal pubblico italiano come "L'attacco dei giganti", è la serie che ha spopolato nell'estate 2013, il cui successo ha portato molte vendite al manga che prima in pochi calcolavano, tanto da stupire perfino il suo autore, Hajime Isayama. Lo si potrebbe chiamare il fenomeno del momento, la cui notorietà ha fatto sì che oltre alla serie TV sono usciti diversi OVA/special e spin-off, oltre che un live action, e la popolarità non sembra arrestarsi di certo qui. Vincitore di numerosi premi ufficiali, ma anche amatoriali come quello di AnimeClick.it nei Nekoawards di quell'anno, scopriamo insieme che cosa rende speciale quest'opera.

Anzitutto è la trama a incuriosire: insomma, degli umani che devono sopravvivere e lottare contro dei giganti molto più alti e forti di loro esercita un particolare fascino, attira qualsiasi tipo di pubblico, perfino chi di azione e combattimenti non ne vuole sapere. Un esempio è l'autrice di questo elaborato. Detto ciò, alle basi di ogni episodio è la suspense a regnare, perché dietro ai vari misteri e scene splatter più volte si raggiunge un climax non indifferente. La voglia di scoprire cosa succede nella storia e come reagiscono i personaggi ai vari eventi fa sì che l'attenzione rimanga accesa, merito anche delle musiche azzeccate e un doppiaggio giapponese eccellente, nei quali figurano seiyuu affermati come Yuki Kaji (un impeccabile Eren), Hiroshi Kamiya e Daisuke Ono (ormai una coppia fissa per chi li conosce dai tempi di "Durarara"). Tra i brani che spiccano c'è da segnalare "The Reluctant Heroes", OST ricorrente nelle scene in movimento con maggior impatto. Per quanto riguarda le sigle, impossibile dimenticare "Guren no Yumiya", che entrerà nelle top 10 delle opening più parodiate di sempre.

Altri pregi da riportare sono le scene drammatiche e quelle di terrore, così cariche di pathos da impressionarci; cito quella più rilevante che riguarda la madre di Eren. Giustamente vi chiedete chi è costui: per chi ancora non lo sapesse si tratta del nostro coraggioso protagonista, un ragazzo dai forti valori che crede ancora nell'umanità e per questo non si arrende dinanzi ai temibili giganti che dopo secoli ritornano e buttano giù le mura costruite apposta per tenerli lontani dagli abitanti superstiti. Insieme a lui, combattono la fedele nonché invincibile Mikasa e l'amico stratega Armin. Poi ci sono i personaggi secondari, che purtroppo non tutti sono ben caratterizzati, alcuni addirittura schiattano dopo poche puntate da quando fanno la loro prima comparsa, motivo per cui si fa fatica a ricordarsene i nomi e quale ruolo hanno avuto di preciso.

I disegni e le animazioni talvolta hanno dei cali, soprattutto verso la fine, e la mancanza di un finale, dal momento che il manga è ancora in corso, mi fa sperare in una seconda stagione, visto che gran parte degli enigmi sono ancora da rivelare.
C'è da riconoscere che "L'attacco dei giganti" è un prodotto appetibile per tutti, in grado di intrattenere grazie all'uso di cliffhanger ben inseriti e anche per i temi interessanti, il che non è cosa da poco considerando il mercato degli anime e manga di oggi.
Ora che la serie animata è stata acquisita dalla Dynit, il titolo sarà ancora più conosciuto e recensito, quindi la mia è solo la trentacinquesima delle tante recensioni presenti e future, ma ci tenevo a dire anche la mia opinione a riguardo: "Shingeki no Kyojin" può essere visto anche come una 'commercialata', ma almeno fa il suo dovere in modo intrigante.