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8.0/10
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Innanzitutto è doverosa una precisazione. Di quest'anime ho guardato all'incirca 170 episodi, suppergiù fino a metà Skypiea, sono poi passato al manga letto fino in fondo, quindi la valutazione di questa recensione terrà conto solo degli episodi da me visionati nel cartone animato.

ONE PIECE, trasposizione animata dell'omonimo manga di Eiichiro Oda, prodotta da Toei Animation sotto la regia generale di Konosuke Uda, si presenta con la prima famosa opening "WE ARE", una sigla talmente bella ed evocativa da rimanere impressa ma che soprattutto va a cogliere perfettamente lo spirito della serie originale, sia nel cantato che nelle immagini, paragonabile ad altre storiche sigle come "Pegasus Fantasy" di Saint Seiya, "Makafushigi Adventure" di Dragon Ball e "Change The World" di Inuyasha, non a caso We Are divenne ben presto il motto dei fan della serie. Al contrario le ending e gli altri temi d'apertura non mi hanno detto molto, giusto "Believe". Poi una menzione anche alla sigla italiana di Vanni e D'Avena "All'arrembaggio", piuttosto orecchiabile.

La storia di One Piece, che non sto qui a riassumere oramai la conoscono anche i sassi, inizia senza particolari pretese, ma sa subito catturare l'attenzione, e man mano che procede ci si rende conto di non trovarsi di fronte ad un anime stupido dai buffi disegni (da molti non graditi e a me simpatici), ma ad una serie che pur apparendo semplice vuol affrontare temi più grandi. Andando nell'ordine trovo ispiratissima tutta la parte iniziale, con Luffy (chiamato Rubber nell'edizione italiana) alle prese con Coby e Zoro. Leggermente meno appassionante la parte relativa a Buggy il Clown e Nami. La storia scorre bene e in modo divertente fino all'incontro con Sanji, ma è l'arco successivo, quello dedicato al paese di Nami e alla battaglia con Arlong che inizia a portare OP su un nuovo livello.

I flashback della navigatrice della ciurma sono a dir poco commoventi toccando l'apice nel momento in cui Nami in lacrime prega il suo capitano di salvare la sua gente da Arlong, la scena fu così toccante che a momenti ero io a chiedere aiuto a Cappello di Paglia. La battaglia non è esemplare, ma alla fine lascia soddisfatti, d'altronde non reputo i combattimenti di OP il punto forte. Tra piccole storie brevi curiose e interessantissime (come quella dell'uomo nel forziere, i due giganti, e soprattutto la storia della balena Lovoon) e tra una saga leggermente sottono, cioè quella dedicata a Chopper (bella ma pesante e noiosetta in qualche punto) si arriva ad una delle saghe credo più entusiasmanti della serie; Alabasta.

Quest'ultima parte ha dalla sua, quella di essere ben articolata e di assumere toni quasi epici. Qualcosina fa storcere il naso, come le "false-morti" di alcuni personaggi (un difetto costante di OP), ed un cattivo che nelle parti finali agisce nelle maniere più idiote possibili, ma sono comunque dettami su cui si può chiudere un occhio in questa saga, visto che la bellezza della storia ripaga tutto.

Dopo Alabasta inizia una sequela di Anime Original (non i primi a dire il vero...), ossia puntate non tratte dal manga, inserite per dare tempo all'autore di creare nuovo materiale in modo da non arrivare a ridosso del fumetto, i tanto odiati filler insomma. Beh devo dire che i filler di One Piece, sia quelli dopo Alabasta che i precedenti messi in mezzo alle varie saghe, sono il più delle volte gradevoli e divertenti, seppur con animazioni al minimo sindacale, qualcuno si propone anche di svelare qualche mistero (tipo quello dei compari di Zoro: Johnny e altro tale che ora non ricordo). Ce n'era tuttavia anche qualcuno soporifero (tipo quel filler dove Luffy e Chopper sprofondano in un burrone, sigh...)

Nonostante non fossero malvagi, i filler, la lentezza generale della narrazione, ed una storia che si resetta in continuazione, la mia voglia di seguire OP inizia ad essere messa a dura prova. Il colpo di grazia lo da la saga di Skypiea, che parte con grandi aspettative, incuriosendo molto con la sottotrama di Norland il bugiardo nell'intro, ma arrivando ben presto ad annoiare quando si arriva nell'isola del cielo. Arrivato verso metà saga mi ritrovo nuovamente a mettere in pausa l'anime.

Avendolo interrotto diverse volte decisi di passare al manga, che seguo tuttora, e facendo un confronto posso dire che tutte le saghe da me visionate nell'anime, rilette poi in manga mi hanno dato la stessa e identica sensazione (ciò che mi piaceva nell'anime mi piacque anche nel manga, ciò che mi annoiava nell'anime mi annoiò poi anche nel manga...), conferma che, almeno fino a quel punto, l'anime trasponeva fedelmente il manga rispecchiandone lo spirito, seppur rallentandone il ritmo dovendo riempire episodi di venti minuti con pochi capitoli del manga, che già di suo è piuttosto prolisso, per fortuna i capitoli del manga sono densi di contenuti dialogati che non rendono quindi troppo complicato agli animatori riempire i tempi delle puntate.

Menzione speciale va alla saga di Alabasta che ho preferito in anime, merito sicuramente anche delle musiche firmate da Kohei Tanaka che hanno dato alla storia un tono più epico. Complessivamente reputo il manga migliore dell'anime, ma non al punto da arrivare a detestare quest'ultimo come leggo spesso ultimamente, a tal proposito mi capita di tanto in tanto di guardare qualche puntata sparsa delle varie saghe recenti, giusto per vedere come sono i nuovi personaggi in animazione, i colori degli sfondi e così via. Pur trovando estremamente lento l'attuale andamento della serie (ogni episodio fatto con un solo capitolo, con recap di addirittura 2-3 minuti!!), mi sembra che tutto sommato l'anime sia ancora piuttosto godibile, ma alla fine solo chi lo segue interamente potrà dire come stanno veramente le cose.

Riguardo al doppiaggio italiano, lo trovo ottimo, ma penalizzato dall'adattamento censorio mediasettiano, soprattutto agli inizi, perchè nel tempo pare sia di gran lunga migliorato. Riguardo al doppiaggio giapponese invece, non ho mai compreso la scelta di Mayumi Tanaka (storica voce di Crilin) su Luffy; trovo che proprio non c'entri niente, la sua voce non si incolla al personaggio, funziona solo nei combattimenti, trovo al contrario che Luigi Rosa rispecchi molto di più il personaggio con una voce che ricorda molto Goku (doppiato da Paolo Torrisi) da cui il personaggio si ispira, peccato che fu poi sostituito da Renato Novara, che trovo meno adatto ma che ho comunque apprezzato in uno dei film.

Per concludere, sebbene chi mi conosce sa che sono molto critico verso One Piece, trovo questa media severa e ingiusta, capisco che l'anime possa essere peggiorato nel tempo, ma non da essere ritenuto esecrabile. Do come voto 8, perchè fin dove ho seguito l'anime, se escludo Skypiea e i filler, la serie a parte pochi difetti è quasi impeccabile, non certo tra le migliori che io abbia visto, ma sicuramente merita la visione.