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"To Aru Hikuushi e no Koi-Uta" (ovvero "Una canzone d'amore per un certo pilota") narra la storia dell'erede al trono di un impero decaduto, tale Karl La Hire, che a partire dall'età di nove anni ha assunto l'identità di Kal-El Albus per avere salva la pelle. Egli è ora un aspirante pilota che decide di partire con altri ragazzi verso Isla, una vera e propria isola fluttuante, destinata a raggiungere la Fine dei Cieli. Evito di introdurre altri personaggi o di descrivere minuziosamente il mondo fantasy in cui la storia è ambientata e inizio a spiegare le ragioni del mio voto.
Il comparto tecnico è eccezionale, le battaglie aeree sono realizzate stupendamente, sembra quasi di venire trasportati in un documentario sulla Seconda Guerra Mondiale, durante l'operazione Leone Marino. Le musiche sono azzeccate, nulla da dire, se non che l'OST ricorda vagamente la colonna sonora cardine di "Harry Potter". Ma il punto di forza di quest'opera è senza ombra di dubbio la credibilità: è un dramma incentrato sulla guerra, un argomento in cui è facile cadere in una banalità che qui è assente. Gli atteggiamenti dei personaggi, i rapporti tra gli stessi, tutto è reso alla perfezione. A parer mio è stata geniale l'idea di non dare volto al nemico, lasciando allo spettatore una serie di interrogativi, di dubbi: che volto avrà avuto il pilota dell'aereo appena esploso? Perchè combattono così accanitamente? L'opera non prova a rispondere, semplicemente ci serve un piatto nascosto da un coperchio che spetta a noi alzare. Su tutto ciò si erge una forza incontrastabile e incontrastata, quella dell'amore, che è il filo conduttore dell'intera trama.
Non aggiungo altro. Raccomando la visione a qualunque persona che possiede il senso della vista. Imperdibile.