Recensione
Akame ga Kill!
5.0/10
Innanzitutto "Akame ga Kill!" è un anime che portava con se enormi aspettative, quantomeno per me, ed è per questo che forse il mio parere sarà un po più duro del necessario.
Per quanto riguarda la trama c'è un giovane ragazzo, Tatsumi, che si reca nella capitale per divenire ricco e aiutare il suo villaggio, diventa un assassino e insieme a i suoi nuovi compagni compie una strage. Poi non c'è molto altro da dire, la trama è lineare e si sviluppa tramite un'infinita sequela di combattimenti che spesso e volentieri hanno come unico punto di interesse quello di scoprire il particolare potere del personaggio. Ovviamente essendo un battle shonen è più o meno quello che ci si aspetterebbe tuttavia la pressoché totale mancanza di altri elementi narrativi si sente e come.
Per quanto riguarda il comparto tecnico è sicuramente molto valido, sia nella fluidità dei movimenti che nella spettacolarità dei paesaggi che nella realizzazione dei personaggi, comunque nulla di eccezionale contando che è un anime del 2014.
Infine ci sono i personaggi, ma dico io ma come si fa a far crepare 6 degli 8 personaggi principali in modi quasi del tutto ingiustificati tanto che fino al solito monologo del protagonista ci si chiede se siano morti davvero. Senza contare che o opti per uno comico fantasy con un pizzico di harem o per un drammatico, è impensabile che Tatsumi si disperi nel momento in cui muore un compagno e dopo 4 minuti tutti felici che ridono e scherzano.
Per finire quest'anime non mi ha lasciato altro che un senso di insoddisfazione come se dovesse succedere qualcosa da un momento all'altro senza che però succeda nulla. La cosa peggiore è stato senza ombra di dubbio è stato il trattamento riservato ai personaggi, infatti già da metà della serie comprendi che non devi assolutamente affezionarti a nessuno perché è destinato al 90% ad una morte orribile, tanto ché arrivato all'ultima puntata l'unica cosa che ho pensato è stata "ammazza già è un miracolo che ci sono arrivati fin qui e non sono morti prima".
Per quanto riguarda la trama c'è un giovane ragazzo, Tatsumi, che si reca nella capitale per divenire ricco e aiutare il suo villaggio, diventa un assassino e insieme a i suoi nuovi compagni compie una strage. Poi non c'è molto altro da dire, la trama è lineare e si sviluppa tramite un'infinita sequela di combattimenti che spesso e volentieri hanno come unico punto di interesse quello di scoprire il particolare potere del personaggio. Ovviamente essendo un battle shonen è più o meno quello che ci si aspetterebbe tuttavia la pressoché totale mancanza di altri elementi narrativi si sente e come.
Per quanto riguarda il comparto tecnico è sicuramente molto valido, sia nella fluidità dei movimenti che nella spettacolarità dei paesaggi che nella realizzazione dei personaggi, comunque nulla di eccezionale contando che è un anime del 2014.
Infine ci sono i personaggi, ma dico io ma come si fa a far crepare 6 degli 8 personaggi principali in modi quasi del tutto ingiustificati tanto che fino al solito monologo del protagonista ci si chiede se siano morti davvero. Senza contare che o opti per uno comico fantasy con un pizzico di harem o per un drammatico, è impensabile che Tatsumi si disperi nel momento in cui muore un compagno e dopo 4 minuti tutti felici che ridono e scherzano.
Per finire quest'anime non mi ha lasciato altro che un senso di insoddisfazione come se dovesse succedere qualcosa da un momento all'altro senza che però succeda nulla. La cosa peggiore è stato senza ombra di dubbio è stato il trattamento riservato ai personaggi, infatti già da metà della serie comprendi che non devi assolutamente affezionarti a nessuno perché è destinato al 90% ad una morte orribile, tanto ché arrivato all'ultima puntata l'unica cosa che ho pensato è stata "ammazza già è un miracolo che ci sono arrivati fin qui e non sono morti prima".