Recensione
Death Note
8.0/10
Tradotto letteralmente "Quaderno della Morte", "Death Note" è una famosa opera giapponese prodotta nel 2006, derivante dal manga scritto e ideato da Tsugumi Oba nel 2003.
La storia narra di Light Yagami, niente che poco di meno del miglior studente del Giappone. Stanco e annoiato dal suo monotono tenore di vita, non riesce a provare interesse per nulla, fin quando non trova a terra un misterioso quaderno nero intitolato "DEATH NOTE", fatto cadere di proposito da uno shinigami (in italiano Dio della morte) di nome Ryuk, sulla Terra, al solo scopo di movimentare un po' la sua triste vita da Dio. Il diciassettenne, scettico, si appropria del quaderno e, incuriosito dalle informazioni scritte sopra, comincia a leggerlo. Ne proverà poi l'autenticità, uccidendo due criminali visti in trasmissione scrivendoci semplicemente sopra il nome. Lo studente è disgustato profondamente dal forte senso di ingiustizia che c'è nel mondo, decide quindi di servirsi del Death Note per estirpare il male e diventare il "Dio del nuovo mondo". Nel corso della sua scalata ad aspirare a sostituire il Creatore, si imbatterà nella sua controparte "Elle", un famoso detective, che cercherà in tutti i modi di smascherarlo, trasformando la vicenda in un appassionante scontro psicologico tra i due.
I personaggi principali sono senza dubbio Light e Elle. Più volte viene riproposto il paragone durante l'anime, continuo è lo scontro intellettuale e numerosi gli stratagemmi progettati da ciascuno per ostacolare l'altro nel proprio intento.
Uno dei punti forti della serie è che, ogni personaggio è caratterizzato da una propria personalità, rendendolo unico nel contesto, perlomeno nella prima parte dell'animazione.
Infatti un avvenimento sconvolgerà il corso dell'anime, permettendo l'introduzione di nuovi soggetti che faranno calare di qualità l'anime. Porteranno con se poca credibilità, facendoti anche un po' disprezzare questa parte dell'opera, resa abbastanza ridicola da certi punti di vista. Riprenderò il discorso tra qualche riga.
La trama è a dir poco stupenda, avvincente e appassionante: sarà pure "mainstream" che vi sia qualcuno che voglia dominare il mondo, ma il fatto che sia il personaggio principale a farlo lo rende unico. Inizialmente partito con un nobile ideale (quello di eliminare la criminalità nel mondo), il desiderio si trasforma poi in una vera e propria follia, colto dal troppo potere diventa un vero e proprio serial killer. Soprannominato Kira, pronto ad uccidere senza rimpianti chiunque provi ad ostacolarlo, il cattivo della vicenda e non l'eroe.
Quello che però fa perdere di qualità "Death Note" che avrebbe potuto tranquillamente definirsi "capolavoro", è la cosiddetta seconda parte (se avete visto la serie, avrete senza dubbio capito da che punto mi riferisco, non voglio lasciar partire spoiler), dove il sopraggiungere di un nuovo personaggio, che lascia l'impressione di averlo già rivisto in qualcun'altro precedentemente, porta lo spettatore ad odiare questo cambiamento, poiché nettamente inferiore e poco carismatico rispetto all'originale.
Bisogna però ammettere che nelle specifiche tecniche è ottimo. Infatti, dal punto di vista grafico, animazioni e disegni sono molto gradevoli all'occhio, precisi e fluidi, con colori che si adattano perfettamente al clima della serie.
Oltre allo stupendo comparto grafico, spicca anche il comparto audio, uno dei migliori mai realizzati. Il doppiaggio italiano è tra quelli più riusciti, i dialoghi azzeccati e le colonne sonore fanno rabbrividire dalla bellezza, profonde quanto perfette, inserite al momento giusto. Le sigle sono particolarmente aggressive e curate, la seconda opening sinceramente non è di mio gusto, ma ammetto che di per se è ben fatta; tutt'altra storia invece la prima opening, molto significative le parole utilizzate e particolarmente orecchiabile la melodia.
Quello che più mi ha colpito è l'affascinante Light Yagami, che come dice il suo nome dovrebbe rappresentare la luce, il bene, quel ragazzo modello insospettabile che invece si trasforma e sfrutta il suo intelletto per confrontarsi continuamente con il suo nemico-amico mortale Elle. La serie si concentra poi su di loro, quasi a farla diventare una questione personale tra i due su chi riuscirà ad avere la meglio.
Ho dato "solo" un 8 perché un po' deluso dall'andamento poco credibile che aveva preso, quasi a prendersi gioco dell'umanità, ma è innegabile il fatto che complessivamente sia un'opera ben riuscita sotto tutti i punti di vista, dall'inizio alla fine. Ne consiglio particolarmente la visione a chi ama i psicologici e i polizieschi, poiché si tratta di qualcosa di geniale.
"Il voler troppo porta ad ottenere il nulla, l'eccessivo potere a una deprimente follia.
Dio come dà la vita, la toglie. Come dichiara il Death Note, nessun potere divino è eterno".
La storia narra di Light Yagami, niente che poco di meno del miglior studente del Giappone. Stanco e annoiato dal suo monotono tenore di vita, non riesce a provare interesse per nulla, fin quando non trova a terra un misterioso quaderno nero intitolato "DEATH NOTE", fatto cadere di proposito da uno shinigami (in italiano Dio della morte) di nome Ryuk, sulla Terra, al solo scopo di movimentare un po' la sua triste vita da Dio. Il diciassettenne, scettico, si appropria del quaderno e, incuriosito dalle informazioni scritte sopra, comincia a leggerlo. Ne proverà poi l'autenticità, uccidendo due criminali visti in trasmissione scrivendoci semplicemente sopra il nome. Lo studente è disgustato profondamente dal forte senso di ingiustizia che c'è nel mondo, decide quindi di servirsi del Death Note per estirpare il male e diventare il "Dio del nuovo mondo". Nel corso della sua scalata ad aspirare a sostituire il Creatore, si imbatterà nella sua controparte "Elle", un famoso detective, che cercherà in tutti i modi di smascherarlo, trasformando la vicenda in un appassionante scontro psicologico tra i due.
I personaggi principali sono senza dubbio Light e Elle. Più volte viene riproposto il paragone durante l'anime, continuo è lo scontro intellettuale e numerosi gli stratagemmi progettati da ciascuno per ostacolare l'altro nel proprio intento.
Uno dei punti forti della serie è che, ogni personaggio è caratterizzato da una propria personalità, rendendolo unico nel contesto, perlomeno nella prima parte dell'animazione.
Infatti un avvenimento sconvolgerà il corso dell'anime, permettendo l'introduzione di nuovi soggetti che faranno calare di qualità l'anime. Porteranno con se poca credibilità, facendoti anche un po' disprezzare questa parte dell'opera, resa abbastanza ridicola da certi punti di vista. Riprenderò il discorso tra qualche riga.
La trama è a dir poco stupenda, avvincente e appassionante: sarà pure "mainstream" che vi sia qualcuno che voglia dominare il mondo, ma il fatto che sia il personaggio principale a farlo lo rende unico. Inizialmente partito con un nobile ideale (quello di eliminare la criminalità nel mondo), il desiderio si trasforma poi in una vera e propria follia, colto dal troppo potere diventa un vero e proprio serial killer. Soprannominato Kira, pronto ad uccidere senza rimpianti chiunque provi ad ostacolarlo, il cattivo della vicenda e non l'eroe.
Quello che però fa perdere di qualità "Death Note" che avrebbe potuto tranquillamente definirsi "capolavoro", è la cosiddetta seconda parte (se avete visto la serie, avrete senza dubbio capito da che punto mi riferisco, non voglio lasciar partire spoiler), dove il sopraggiungere di un nuovo personaggio, che lascia l'impressione di averlo già rivisto in qualcun'altro precedentemente, porta lo spettatore ad odiare questo cambiamento, poiché nettamente inferiore e poco carismatico rispetto all'originale.
Bisogna però ammettere che nelle specifiche tecniche è ottimo. Infatti, dal punto di vista grafico, animazioni e disegni sono molto gradevoli all'occhio, precisi e fluidi, con colori che si adattano perfettamente al clima della serie.
Oltre allo stupendo comparto grafico, spicca anche il comparto audio, uno dei migliori mai realizzati. Il doppiaggio italiano è tra quelli più riusciti, i dialoghi azzeccati e le colonne sonore fanno rabbrividire dalla bellezza, profonde quanto perfette, inserite al momento giusto. Le sigle sono particolarmente aggressive e curate, la seconda opening sinceramente non è di mio gusto, ma ammetto che di per se è ben fatta; tutt'altra storia invece la prima opening, molto significative le parole utilizzate e particolarmente orecchiabile la melodia.
Quello che più mi ha colpito è l'affascinante Light Yagami, che come dice il suo nome dovrebbe rappresentare la luce, il bene, quel ragazzo modello insospettabile che invece si trasforma e sfrutta il suo intelletto per confrontarsi continuamente con il suo nemico-amico mortale Elle. La serie si concentra poi su di loro, quasi a farla diventare una questione personale tra i due su chi riuscirà ad avere la meglio.
Ho dato "solo" un 8 perché un po' deluso dall'andamento poco credibile che aveva preso, quasi a prendersi gioco dell'umanità, ma è innegabile il fatto che complessivamente sia un'opera ben riuscita sotto tutti i punti di vista, dall'inizio alla fine. Ne consiglio particolarmente la visione a chi ama i psicologici e i polizieschi, poiché si tratta di qualcosa di geniale.
"Il voler troppo porta ad ottenere il nulla, l'eccessivo potere a una deprimente follia.
Dio come dà la vita, la toglie. Come dichiara il Death Note, nessun potere divino è eterno".