Recensione
Recensione di GregTheFree
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Cos'è "Fate/Stay Night: Unlimited Blade Works"?
Il nuovo adattamento dell'opera nata dalla mente di Kinoko Nasu (affidato ancora una volta ad Ufotable) prende in considerazioni gli eventi dell'omonimo arco narrativo, già adattato da Deen in una pellicola cinematografica nel 2010.
La trama, descritta a grandi linee, è abbastanza semplice: nella città di Fuyuki si svolge un antico rito, nel quale sette maghi (detti Master) e sette Spiriti di famosi eroi provenienti dal passato (detti Servant) si scontrano tra loro per ottenere il Santo Graal, un oggetto in grado di esaudire ogni desiderio. Vivremo il tutto seguendo principalmente i due protagonisti: Shirou Emiya, un mago dilettante, accompagnato dal suo Servant Saber, e Rin Tohsaka, maga ben più esperta affiancata dal Servant Archer.
Per quanto riguarda l'apparato tecnico, Ufotable ancora una volta ha regalato al pubblico un prodotto di qualità eccellente, dalle animazioni più basilari dei personaggi ai combattimenti più concitati, affiancata da una ottima direzione artistica. Potrei stare qui per ore a parlare della bellezza di tutto ciò che si vede in "Fate/Stay Night", ma sarebbe inutile, quest'anime è semplicemente una gioia per gli occhi (ad esclusione di alcune piccole sbavature, ma son veramente rare), senza contare che abbiamo ben 3 episodi dalla durata di quarantacinque minuti. Insomma, tanto di cappello.
Per quanto riguarda lo svolgimento della trama, molti criticano il fatto che al contrario di "Fate/Zero", dove non vi era un protagonista vero e proprio e vedevamo la guerra dal punto di vista di tutti i Master, in "Stay Night" si ritorna a una narrazione più tradizionale che, (come già detto in precedenza) segue tutto attraverso gli occhi dei due protagonisti. Sebbene ne comprenda il senso, questa questione nasce semplicemente a causa della differenza delle due opere da cui sono tratti i rispettivi anime: "Fate/Stay Night" è originariamente una visual novel, un tipo di videogioco dove nella maggior parte dei casi il punto di vista è sempre quello del protagonista; invece "Zero" è una light novel, in poche parole un romanzo, e quindi con una maggiore libertà narrativa.
Nonostante ciò, la trama rimane comunque estremamente interessante, che riesce ad accattivare lo spettatore. Catapultati all'interno di questa brutale guerra, i protagonisti saranno più volte costretti a scontrarsi contro i Master avversari, anche loro accompagnati da potenti Servant. Nonostante questo, l'anime non rinuncia a momenti più leggeri di vita quotidiana, nonostante tutto i personaggi sono comunque dei liceali.
Atra nota a favore è sicuramente l'incredibile fedeltà all'opera originale, anche se effettivamente vanno a perdersi alcuni momenti di approfondimento piscologico, gli eventi sono seguiti con una cura incredibile. Oltre a questo ci sono un paio di scene inedite scritte dallo stesso Nasu, che si inseriscono perfettamente nel racconto e sono una chicca per i fan della Type Moon.
L'unico difetto effettivo che sento di imputargli è il ritmo leggermente scostante nella narrazione: parte a raffica, per poi proseguire in modo abbastanza calmo e ripartire a mille direttamente sul finale.
Per il resto, cioè lo svolgimento totale della trama e l'evoluzione dei personaggi, che non è troppo forte, nasce semplicimente dal fatto che siamo davanti a un prodotto letteralmente spaccato in due, e non davanti al'opera completa, ma ho piena fiducia, e so che ad Aprile questa serie continuerà a soprenderci, da bravo fan della Type Moon!
Il nuovo adattamento dell'opera nata dalla mente di Kinoko Nasu (affidato ancora una volta ad Ufotable) prende in considerazioni gli eventi dell'omonimo arco narrativo, già adattato da Deen in una pellicola cinematografica nel 2010.
La trama, descritta a grandi linee, è abbastanza semplice: nella città di Fuyuki si svolge un antico rito, nel quale sette maghi (detti Master) e sette Spiriti di famosi eroi provenienti dal passato (detti Servant) si scontrano tra loro per ottenere il Santo Graal, un oggetto in grado di esaudire ogni desiderio. Vivremo il tutto seguendo principalmente i due protagonisti: Shirou Emiya, un mago dilettante, accompagnato dal suo Servant Saber, e Rin Tohsaka, maga ben più esperta affiancata dal Servant Archer.
Per quanto riguarda l'apparato tecnico, Ufotable ancora una volta ha regalato al pubblico un prodotto di qualità eccellente, dalle animazioni più basilari dei personaggi ai combattimenti più concitati, affiancata da una ottima direzione artistica. Potrei stare qui per ore a parlare della bellezza di tutto ciò che si vede in "Fate/Stay Night", ma sarebbe inutile, quest'anime è semplicemente una gioia per gli occhi (ad esclusione di alcune piccole sbavature, ma son veramente rare), senza contare che abbiamo ben 3 episodi dalla durata di quarantacinque minuti. Insomma, tanto di cappello.
Per quanto riguarda lo svolgimento della trama, molti criticano il fatto che al contrario di "Fate/Zero", dove non vi era un protagonista vero e proprio e vedevamo la guerra dal punto di vista di tutti i Master, in "Stay Night" si ritorna a una narrazione più tradizionale che, (come già detto in precedenza) segue tutto attraverso gli occhi dei due protagonisti. Sebbene ne comprenda il senso, questa questione nasce semplicemente a causa della differenza delle due opere da cui sono tratti i rispettivi anime: "Fate/Stay Night" è originariamente una visual novel, un tipo di videogioco dove nella maggior parte dei casi il punto di vista è sempre quello del protagonista; invece "Zero" è una light novel, in poche parole un romanzo, e quindi con una maggiore libertà narrativa.
Nonostante ciò, la trama rimane comunque estremamente interessante, che riesce ad accattivare lo spettatore. Catapultati all'interno di questa brutale guerra, i protagonisti saranno più volte costretti a scontrarsi contro i Master avversari, anche loro accompagnati da potenti Servant. Nonostante questo, l'anime non rinuncia a momenti più leggeri di vita quotidiana, nonostante tutto i personaggi sono comunque dei liceali.
Atra nota a favore è sicuramente l'incredibile fedeltà all'opera originale, anche se effettivamente vanno a perdersi alcuni momenti di approfondimento piscologico, gli eventi sono seguiti con una cura incredibile. Oltre a questo ci sono un paio di scene inedite scritte dallo stesso Nasu, che si inseriscono perfettamente nel racconto e sono una chicca per i fan della Type Moon.
L'unico difetto effettivo che sento di imputargli è il ritmo leggermente scostante nella narrazione: parte a raffica, per poi proseguire in modo abbastanza calmo e ripartire a mille direttamente sul finale.
Per il resto, cioè lo svolgimento totale della trama e l'evoluzione dei personaggi, che non è troppo forte, nasce semplicimente dal fatto che siamo davanti a un prodotto letteralmente spaccato in due, e non davanti al'opera completa, ma ho piena fiducia, e so che ad Aprile questa serie continuerà a soprenderci, da bravo fan della Type Moon!