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9.0/10
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Ed eccomi qui a recensire il mio primo anime sportivo, il primo di cui arrivo a vedere l'intera prima serie e attendo trepidante la seconda. Un successo, se penso che ho sempre trattato pietre miliari come "Captain Tsubasa" e "Mila e Shiro" come anime semi-demenziali. La pallavolo non è nemmeno il mio sport preferito, anzi.
Non starò qui a riassumere la trama, di cui si trovano già riassunti esaustivi in rete e in questo sito. Non è nulla di originale nel suo genere, l'originalità sta nel modo in cui viene trattato il tema della pallavolo e nell'approfondimento psicologico dei personaggi. Oltre ai due maggiori protagonisti, presentati e analizzati nelle prime puntate, tutti gli altri componenti della squadra hanno il loro approfondimento psicologico che ne mostra riflessioni e storia personale, facendoceli conoscere meglio e apprezzare ancor di più nell'impegno che mostrano per la squadra. Ho inoltre l'impressione - certezza, anzi, visto che il manga continua ed è già prevista una seconda stagione - che di alcuni giocatori dobbiamo ancora conoscere molto, vedi Tsukishima e Yamaguchi.
Ho apprezzato molto come, nei frangenti più insospettabili, potesse avvenire il "momento topico" di uno qualsiasi dei personaggi, vedi per una ricezione all'ultimo secondo, un passaggio inaspettato o un'azione particolarmente riuscita. Ed è effettivamente così che avviene: nel corso di una partita, chiunque può salvare la situazione all'ultimo o sbagliare qualcosa e far perdere un punto alla propria squadra.
Devo dire, però, che tutto ciò non sarebbe stato sufficiente se l'animazione non fosse stata all'altezza di una storia del genere: ciò che mi ha davvero rapita è stata l'ottima qualità delle animazioni, che possono davvero affossare un genere come quello sportivo se rigide e ripetitive (questa è un'opinione esclusivamente personale). In "Haikyū" le animazioni sono invece briose e sciolte, raggiungendo punti epici in più di un'occasione.
Ottimo doppiaggio, colonna sonora molto bella con una particolare menzione speciale per la prima opening ("Imagination" degli SPYAIR) e la prima ending ("Tenchi Gaeshi" dei Nico Touches the Walls, già conosciuti per una splendida opening di "Naruto").

Piccolo appunto personale: ho particolarmente apprezzato le metafore relative al volo e i giochi di parole coi nomi di personaggi e istituti scolastici - cosa comune a parecchi manga, ma qui il livello di metafore e parallelismi è particolarmente significativo.
I nostri giocano per la Karasuno (dove karasu significa "corvo", e lì le battute sui "corvi che non sanno più volare" si sprecano), mentre il loro rivale di sempre è la Nekoma: questo dà luogo a spettacolari "battaglie della discarica"! XD
Se Hinata è il "sole", hi 日 che deve attirare su di sé l'attenzione degli avversari, Kageyama è colui che opera nell'ombra, kage 影 e orchestra l'intero gioco, mentre Tsukishima è la luna, tsuki 月 che opera senza attirare troppo l'attenzione. Azumane e Nishinoya sono opposti e complementari perfino nel nome: l'uno è il "picco dell'est" e l'altro la "valle dell'ovest", i loro nomi propri Asahi e Yū significano rispettivamente "sole del mattino" e "sera".
Ma i veri protagonisti di questo anime sono Kageyama Tobio e Hinata Shōyō: il primo carattere del nome proprio di entrambi (tobi 飛 e shō 翔) significa "volare", e tali caratteri in combinazione danno la parola hishō 飛翔 che significa nuovamente "volo".
Credo inoltre che il momento più emozionante dell'intera serie, almeno per me, sia stato quando quello stendardo nero corvino viene nuovamente dispiegato sugli spalti: tobe! 飛べ, volate e giocate al meglio delle vostre possibilità.

In conclusione, "Haikyū" è un anime che consiglio anche a chi come me non è particolarmente appassionato del genere sportivo, visto quanto risulta coinvolgente e ottimamente realizzato.