Recensione
The Continent
8.0/10
Quando un forte senso di giustizia si coniuga al coraggio nella difesa del proprio posto di lavoro da un'iniqua decisione aziendale, viene fuori un film di grande impatto emotivo, una lezione di impegno sociale e di solidarietà tra lavoratori. Anzi, lavoratrici, perché protagoniste della lotta sociale nel film di Boo Ji-young sono le dipendenti a tempo determinato di un supermarket, cassiere e donne delle pulizie, che, armate solo della propria forza di volontà e dignità, si ribellano alle alte sfere aziendali, opponendosi alla rescissione unilaterale anticipata del contratto. Le lavoratrici si sentono tradite dalla ditta, e chiedono di poter contrattare, unendosi in sindacato. I dirigenti, arroccati su posizioni autoritarie e maschiliste, ignorano in prima battuta le richieste di concertazione delle dipendenti, ma di fronte alla loro determinazione devono infine prendere sul serio la loro protesta.
A guidare il sindacato sono Sun-hee, una donna sposata con due figli il cui marito è assente per lavoro, vessata da ristrettezze economiche e costretta a sobbarcarsi straordinari non pagati; Hye-mi, una madre single con un bambino voluto fortemente, dopo averne perso uno a causa dei turni di lavoro asfissianti del lavoro precedente; e infine Soon-Rye, una anziana vicina al pensionamento ma tra le più attive nella lotta sindacale. The Mart, questo il nome dell'azienda, non lesina mezzi per frenare le rivendicazioni delle dipendenti, giungendo persino a ricorrere alla violenza più barbara, sia attraverso la security che tramite l'intervento dei nuclei antisommossa. Il coraggio delle donne però non viene meno, e le lavoratrici, in una scena da pelle d'oca, si scagliano contro gli scudi della squadra antisommossa armate solo di carrelli della spesa e della propria dignità.
Un film che tocca da vicino il cuore degli spettatori, per la forza gentile con cui affronta il problema dello sfruttamento e dell'ingiustizia sociale.
A guidare il sindacato sono Sun-hee, una donna sposata con due figli il cui marito è assente per lavoro, vessata da ristrettezze economiche e costretta a sobbarcarsi straordinari non pagati; Hye-mi, una madre single con un bambino voluto fortemente, dopo averne perso uno a causa dei turni di lavoro asfissianti del lavoro precedente; e infine Soon-Rye, una anziana vicina al pensionamento ma tra le più attive nella lotta sindacale. The Mart, questo il nome dell'azienda, non lesina mezzi per frenare le rivendicazioni delle dipendenti, giungendo persino a ricorrere alla violenza più barbara, sia attraverso la security che tramite l'intervento dei nuclei antisommossa. Il coraggio delle donne però non viene meno, e le lavoratrici, in una scena da pelle d'oca, si scagliano contro gli scudi della squadra antisommossa armate solo di carrelli della spesa e della propria dignità.
Un film che tocca da vicino il cuore degli spettatori, per la forza gentile con cui affronta il problema dello sfruttamento e dell'ingiustizia sociale.