Recensione
Tenshi no Tamago
7.0/10
Recensione di Itachi-san
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Questo lungometraggio di Oshii è un'opera molto controversa. Osannata a capolavoro da alcuni, tacciata di essere una visione noiosa e inutile da altri.
Per quanto mi riguarda, credo che "Tenshi no Tamago" sia un prodotto indiscutibile dal punto di vista tecnico, quanto fin troppo opinabile sul piano dei contenuti. Partendo dall'aspetto formale è infatti innegabile che - considerando anche l'epoca, il lontano 1985 - la qualità sia alta: le animazioni sono davvero poche, a causa del ritmo narrativo lentissimo, ma i disegni, i colori, le OST e la regia sono veramente apprezzabili.
Per quanto riguarda invece la sostanza, bisogna precisare che è arduo anche ricostruire quell'esiguo numero di eventi che accadono, visto che la connessione tra di essi non è logica, ma analogica. I personaggi sono due, una misteriosa bambina e un soldato dallo sguardo gelido, il tono pacato e un'arma che ricorda nella forma una croce. Anche i dialoghi si contano sulle dita di una mano e il finale è altrettanto evanescente e ambiguo. Il film è ricco di citazioni di diversa matrice e l'unico elemento che emerge chiaramente è una visione abbastanza pessimistica e sconsolata. Certamente, "Tenshi no Tamago" sa creare delle scene surreali e inquietanti, ma alla fine della visione sembra provocare un senso di delusione. Non lascia nulla, non crea degli spunti realmente interessanti, è inconsistente. Il ritmo fa subito comprendere che la visione non sarà basata sull'intrattenimento, ma il problema è che alla lunga rischia davvero di sconfinare nell'inerzia e nel suscitare noia nello spettatore. Le citazioni poi sono un'accozzaglia di simbologie legate senza un reale costrutto. Insomma, quest'opera pare volersi ergere a prodotto intellettuale senza in verità esserlo realmente. Le interpretazioni sono molteplici e nessuna esclude le altre; personalmente credo che non si possa interpretare qualcosa in cui non ci sono elementi per farlo, neanche quelli essenziali. "Tenshi no Tamago", che significa "l'uovo dell'angelo", riesce quindi ad essere una favola onirica, ma non filosofica, come qualcuno può credere.
Il voto è comunque ampiamente sufficiente per la compagine tecnica e per alcune scene che in effetti meriterebbero di essere viste da un appassionato di animazione.
Per quanto mi riguarda, credo che "Tenshi no Tamago" sia un prodotto indiscutibile dal punto di vista tecnico, quanto fin troppo opinabile sul piano dei contenuti. Partendo dall'aspetto formale è infatti innegabile che - considerando anche l'epoca, il lontano 1985 - la qualità sia alta: le animazioni sono davvero poche, a causa del ritmo narrativo lentissimo, ma i disegni, i colori, le OST e la regia sono veramente apprezzabili.
Per quanto riguarda invece la sostanza, bisogna precisare che è arduo anche ricostruire quell'esiguo numero di eventi che accadono, visto che la connessione tra di essi non è logica, ma analogica. I personaggi sono due, una misteriosa bambina e un soldato dallo sguardo gelido, il tono pacato e un'arma che ricorda nella forma una croce. Anche i dialoghi si contano sulle dita di una mano e il finale è altrettanto evanescente e ambiguo. Il film è ricco di citazioni di diversa matrice e l'unico elemento che emerge chiaramente è una visione abbastanza pessimistica e sconsolata. Certamente, "Tenshi no Tamago" sa creare delle scene surreali e inquietanti, ma alla fine della visione sembra provocare un senso di delusione. Non lascia nulla, non crea degli spunti realmente interessanti, è inconsistente. Il ritmo fa subito comprendere che la visione non sarà basata sull'intrattenimento, ma il problema è che alla lunga rischia davvero di sconfinare nell'inerzia e nel suscitare noia nello spettatore. Le citazioni poi sono un'accozzaglia di simbologie legate senza un reale costrutto. Insomma, quest'opera pare volersi ergere a prodotto intellettuale senza in verità esserlo realmente. Le interpretazioni sono molteplici e nessuna esclude le altre; personalmente credo che non si possa interpretare qualcosa in cui non ci sono elementi per farlo, neanche quelli essenziali. "Tenshi no Tamago", che significa "l'uovo dell'angelo", riesce quindi ad essere una favola onirica, ma non filosofica, come qualcuno può credere.
Il voto è comunque ampiamente sufficiente per la compagine tecnica e per alcune scene che in effetti meriterebbero di essere viste da un appassionato di animazione.