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Quando lessi che sarebbe stata fatta la terza serie delle Symphogear caddi letteralmente dalla sedia, visto che ho adorato le due stagioni precedenti. Ovviamente consiglio la visione anche delle due stagioni precedenti per poter comprendere il carattere e le storie dei personaggi.

Questa terza stagione riprende infatti da dove si era rimasti alla fine della seconda, con il trio composto da Hibiki, Tsubasa e Chris che continuano a vivere tra scuola ed eroismo indossando le loro Symphogear. Invece le nemiche della seconda stagione, Maria, Kirika e Shirabe, sono, almeno per il momento, in prigione. Le sei eroine dovranno però unire le forze dinnanzi a un nuovo nemico, l'alchimista Carol e le sue quattro marionette che vogliono distruggere il mondo usando la "Canzone della Fine". Le sei ragazze dovranno quindi affrontare di nuovo un nemico sconosciuto, ma anche loro stesse, in quanto, dopo iniziali sconfitte contro le marionette, dovranno rinnovare la loro motivazione per combattere, aggrappandosi ai sentimenti che le hanno sostenute finora. Da non dimenticare è l'introduzione nel cast della misteriosa Elfnein, che, con le sue conoscenze, aiuterà le Symphogear a risvegliare un nuovo potere in grado di fronteggiare l'alchimia.

Come le altre due stagioni, questi tredici episodi sono permeati dalle canzoni, e la forza che ne scaturisce ha infatti lo scopo di far andare avanti le Symphogear, che esprimono i loro sentimenti attraverso di esse. Tutte le canzoni, opening ed ending sono cantante dalle stesse doppiatrici, così come già fatto nelle altre due stagioni.
La grafica è apprezzabile e calza a pennello alla storia, anche con scene abbastanza tamarre animate magistralmente, come all'inizio dell'episodio 1 in cui Hibiki, Tsubasa e Chris fanno atterrare uno shuttle in avaria, creandosi una pista d'atterraggio distruggendo alcune montagne della catena dell'Himalaya.

Anche in questa stagione si ritrova l'elemento power-up che, come suggerisce anche il titolo "Believe in Justice and Hold a Determination to Fist", viene concesso solo a coloro i quali credono in ciò che sia giusto e, per far valere le proprie idee di giustizia, hanno abbastanza determinazione da buttarsi a capofitto in una battaglia per salvare il mondo.