Recensione
I Cavalieri dello Zodiaco
9.0/10
Recensione di Linkinparma46
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Saint Seiya ha inevitabilmente segnato la mia vita accompagnandomi costantemente con le sue storie e le sue atmosfere. Ricordo un bimbo di 6 anni che spulciava tra i canali regionali per tuffarsi nelle avventure di Phoenix e compagni (lo so che non è il protagonista ma essendo il mio idolo non potevo metterlo in secondo piano). Il mito greco si fonde col presente attraverso la sapiente rilettura nipponica di Masami Kurumada. Uno dei pochi anime degli anni '80 che si avvicina qualitativamente al suo genitore cartaceo. Ne segue le orme prendendo strade diverse ma lasciando allo spettatore le stesse emozioni che trasudavano da ogni pagina di questo titolo eccelso.
STORIA
Ricalca a grandi linee quella del manga prendendosi però delle "licenze poetiche" un po' azzardate. Non mancano infatti dei filler inutili che in alcuni casi producono delle contraddizioni e dei buchi nella trama. Con questo non mi riferisco alla saga di Asgard che, a mio parere, si incastona perfettamente nel plot, ma a tutti quei riempitivi congeniali per "allungare il brodo", situati soprattutto nelle prime 40 puntate. Tralasciando questi difetti, che sono comunque tollerabili, la storia è coinvolgente, adrenalinica, appassionante e densa di dettagli prelibati che richiamano l'universo epico greco.
DISEGNI
Considerando l'epoca sono strepitosi. I dettagli, la fattura delle armature e l'espressività dei personaggi lo rendono ancora piacevole da guardare. Su questo (non me ne voglia il maestro Kurumada) sono nettamente superiori al manga. Anche il design delle armature è decisamente più accattivante e variegato rendendo ogni cloth (sacra vestigia dei Saint di Atena) unico nel suo genere. Il merchandising ha avuto un ruolo fondamentale sotto questo aspetto, ma da appassionato cerco di coglierne il lato positivo.
DOPPIAGGIO ITALIANO
Qui siamo in presenza di uno dei capolavori che deve tanto al lavoro esemplare svolto dai nostri doppiatori. Ivo De Palma in particolare ha riscritto completamente il personaggio di Pegasus dandogli una profondità diversa e uno spessore narrativo che raggiunge vette altissime. Una scelta ponderata da Enrico Carabelli (direttore del doppiaggio italiano) che ha voluto imprimere nei dialoghi delle sfumature cavalleresche che ne elevano la statura intellettuale. Ci si può perdere tra le parole auliche e le battaglie grammaticali che arricchiscono ogni duello ed ogni momento di riflessione presente nell'anime. Certo! per un purista potrebbe apparire come una manipolazione del soggetto originale, quindi in base al vostro credo scegliete se vedere la versione originale o l'adattamento italiano.
PERSONAGGI
A memoria fatico a ricordare una serie che è in grado di produrre una così ingombrante mole di personaggi secondari affascinanti e ricchi di sfaccettature. Già solo per i cavalieri d'oro del Grande Tempio si potrebbe scrivere un libro. Aneddoti, curiosità, intrecci si condensano e fanno perdere piacevolmente la bussola del fruitore che si lascia travolgere piacevolmente. Una lettura superficiale porterebbe a vedere un accentramento sul protagonista (Pegasus) ma non bisogna cadere nel tranello, perchè ad ogni puntata si possono contare i tasselli che vanno ad arricchire la genesi e gli aspetti caratteriali di un roster enorme, rubando un termine mal modo videoludico. Ce ne è per tutti i gusti e, come si è potuto intuire dalla mia introduzione, io ho sviluppato una forte empatia col cavaliere della Fenice. Anche gli antagonisti non sono mai scontati e soprattutto il malvagio Gran Sacerdote Arles è un villain di tutto rispetto.
CONCLUSIONI
I Cavalieri dello Zodiaco hanno creato un mondo, ispirando diverse generazioni di spettatori e di autori che hanno attinto a piene mani da questo capolavoro immortale. Al di là dei suoi difetti, che sono innegabili, si presenta come un'opera genuina che si lascia amare con la testa ma soprattutto con la "pancia". A volte rischia di scadere nella retorica più banale mantenendo però una freschezza narrativa ed una spontaneità che scioglie anche il cuore più duro. Un titolo che non può mancare nel curriculum di un vero appassionato di animazione giapponese.
STORIA
Ricalca a grandi linee quella del manga prendendosi però delle "licenze poetiche" un po' azzardate. Non mancano infatti dei filler inutili che in alcuni casi producono delle contraddizioni e dei buchi nella trama. Con questo non mi riferisco alla saga di Asgard che, a mio parere, si incastona perfettamente nel plot, ma a tutti quei riempitivi congeniali per "allungare il brodo", situati soprattutto nelle prime 40 puntate. Tralasciando questi difetti, che sono comunque tollerabili, la storia è coinvolgente, adrenalinica, appassionante e densa di dettagli prelibati che richiamano l'universo epico greco.
DISEGNI
Considerando l'epoca sono strepitosi. I dettagli, la fattura delle armature e l'espressività dei personaggi lo rendono ancora piacevole da guardare. Su questo (non me ne voglia il maestro Kurumada) sono nettamente superiori al manga. Anche il design delle armature è decisamente più accattivante e variegato rendendo ogni cloth (sacra vestigia dei Saint di Atena) unico nel suo genere. Il merchandising ha avuto un ruolo fondamentale sotto questo aspetto, ma da appassionato cerco di coglierne il lato positivo.
DOPPIAGGIO ITALIANO
Qui siamo in presenza di uno dei capolavori che deve tanto al lavoro esemplare svolto dai nostri doppiatori. Ivo De Palma in particolare ha riscritto completamente il personaggio di Pegasus dandogli una profondità diversa e uno spessore narrativo che raggiunge vette altissime. Una scelta ponderata da Enrico Carabelli (direttore del doppiaggio italiano) che ha voluto imprimere nei dialoghi delle sfumature cavalleresche che ne elevano la statura intellettuale. Ci si può perdere tra le parole auliche e le battaglie grammaticali che arricchiscono ogni duello ed ogni momento di riflessione presente nell'anime. Certo! per un purista potrebbe apparire come una manipolazione del soggetto originale, quindi in base al vostro credo scegliete se vedere la versione originale o l'adattamento italiano.
PERSONAGGI
A memoria fatico a ricordare una serie che è in grado di produrre una così ingombrante mole di personaggi secondari affascinanti e ricchi di sfaccettature. Già solo per i cavalieri d'oro del Grande Tempio si potrebbe scrivere un libro. Aneddoti, curiosità, intrecci si condensano e fanno perdere piacevolmente la bussola del fruitore che si lascia travolgere piacevolmente. Una lettura superficiale porterebbe a vedere un accentramento sul protagonista (Pegasus) ma non bisogna cadere nel tranello, perchè ad ogni puntata si possono contare i tasselli che vanno ad arricchire la genesi e gli aspetti caratteriali di un roster enorme, rubando un termine mal modo videoludico. Ce ne è per tutti i gusti e, come si è potuto intuire dalla mia introduzione, io ho sviluppato una forte empatia col cavaliere della Fenice. Anche gli antagonisti non sono mai scontati e soprattutto il malvagio Gran Sacerdote Arles è un villain di tutto rispetto.
CONCLUSIONI
I Cavalieri dello Zodiaco hanno creato un mondo, ispirando diverse generazioni di spettatori e di autori che hanno attinto a piene mani da questo capolavoro immortale. Al di là dei suoi difetti, che sono innegabili, si presenta come un'opera genuina che si lascia amare con la testa ma soprattutto con la "pancia". A volte rischia di scadere nella retorica più banale mantenendo però una freschezza narrativa ed una spontaneità che scioglie anche il cuore più duro. Un titolo che non può mancare nel curriculum di un vero appassionato di animazione giapponese.