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6.0/10
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<b>Monster Soul</b>, ennesima fatica del tanto discusso mangaka <b>Hiro Mashima</b>, è stato pubblicato in Giappone nel 2006 da <b>Kodansha</b>. L’opera consta di due soli volumi, editi in Italia da <b>Star Comics</b> il primo a <b>dicembre 2008</b> mentre il secondo a <b>febbraio 2009</b>. Leggendolo si possono riscontrare tutte le caratteristiche, sia narrative che tecnico-stilistiche, di Mashima, che, nel bene o nel male, vengono spesso discusse tra amanti del fumetto giapponese. Il titolo è suddiviso in sette capitoli principali più qualche capitolo extra, quest’ultimi disegnati dagli stessi aiutanti di Mashima. Gli episodi del primo tankobon sono tutti autoconclusivi, mentre quelli del secondo possono essere considerati come un unico episodio.

Il racconto di Monster Soul si svolge in un mondo fantastico in cui convivono a forza due razze diverse fra loro, gli <b>umani</b> e i <b>monster</b>, strani esseri dotati di poteri particolari, artefici entrambi in passato di una guerra che ancora lascia nel presente dei segni tangibili nell’odio che scorre tra le due razze. Vi è una città, El Bunland, in cui si possono trovare sia umani che monster, ma quest’ultimi vivono perlopiù segregati in un loro labirinto sotterraneo, Gilont, a causa degli hunter, ovvero umani che vanno a caccia di monster per poi rivenderli al mercato nero. I personaggi principali, <b>Aki</b>, <b>Touran</b>, <b>James</b> e <b>Mamy</b>, fanno parte di un gruppo di monster chiamato <b>Black Airs</b>, riconosciuto come il più forte nella grande guerra tra le due fazioni. I primi tre episodi non sono legati da una trama principale, ma già nel terzo è invece possibile trovare dei flashback riguardanti la vita dei nostri protagonisti; gli ultimi quattro rappresentano invece un unico racconto in cui i Black Airs partono per l’Inferno per aiutare un bambino umano a salvare la popolazione del suo paese, Drioklam, catturata dal gruppo del Drei Command.

Per quanto mi riguarda ho apprezzato questo titolo più che altro nel disegno che, volenti o nolenti, viene spesso paragonato a quello di Eiichiro Oda, non solo nel tratto ma anche nel disegno dei fondali e nel ‘vizietto’ di inserire un sacco di comparse che molto spesso commentano l’azione principale, che la maggior parte delle volte risulta essere un combattimento. Il tratto è morbido ma deciso, i contorni delimitati da linee nere abbastanza calcate mentre l’uso dei retini è quasi assente, portando così l’autore a dover realizzare le ombre usando linee rette parallele ravvicinate in base al livello di oscurità che si vuole conferire al particolare. Il tratto risulta godibile nella maggior parte dei casi, mentre le scene di combattimento sono facilmente comprensibili. Infine bisogna sottolineare la caratteristica principale del disegno di Mashima, ovvero il fatto di realizzare donne sexy dalle curve provocanti con seni abbondanti.

La storia è l’aspetto che mostra più pecche e che fa notevolmente diminuire la qualità del manga. Forse anche a causa della lunghezza ridotta di Monster Soul (ma non solo) i personaggi sono piatti e stereotipati, si dividono chiaramente in ‘buoni’ e ‘cattivi’ e non vengono analizzati da un punto di vista psicologico abbastanza approfondito. La trama è piuttosto banale e lineare, senza colpi di scena ma ricca di combattimenti in classico stile shonen, di cui però va lodata la realizzazione. Forse se fosse stato realizzato qualche capitolo in più si sarebbe potuto avere un risultato migliore, ma al presente la lettura risulta piacevole per il primo volume ma noiosa al secondo, in quanto le situazioni non cambiano e l’impostazione della storia è sempre la solita, senza un accenno di originalità.

Il tema principale trattato da Mashima è la diversità, chiaramente constatabile nell’odio che intercorre tra umani e monster in quanto appartenenti a due razze totalmente differenti. Come è classico di uno shonen i ‘buoni’ hanno capito ciò che è giusto, mentre la maggior parte dei personaggi, sia umani che monster, vedono nella diversità delle razze una disgrazia, forse a causa della recente guerra di cui si è stati protagonisti. Inoltre vengono sottolineati gli aspetti qualitativamente buoni del nostro gruppo, ovvero la forza d’animo, l’amicizia, l’aiuto del prossimo anche arrivando al sacrificio, l’amore superficiale (in stile Sanji), temi che più o meno vengono trattati in tutte le opere per ragazzi nello stesso modo.

L’edizione è più che buona, in classico stile Star Comics, e vanta un rapporto qualità/prezzo più che ottimo: la carta è buona, la rilegatura morbida che permette una facile lettura del volume, la costa è uniforme per quanto riguarda entrambi i tankobon (a differenza di altre serie della stessa casa editrice), non ci sono evidenti errori di traduzione e sono contenuti degli extra (anche se non molti); purtroppo qualche pagina risulta rovinata in quanto sporcata da sbavature d’inchiostro. L’edizione è quindi in generale accettabile e vale i soldi spesi.

Per concludere, consiglio quest’opera soltanto ai fan di Hiro Mashima, perchè la storia non presenta nessuna novità che potrebbe essere apprezzata dai più; personalmente l’ho trovata banale e stereotipata, anche se comunque non mi ha fatto male leggerla e mi ha fatto passare qualche ora di spensieratezza. Se però avete qualcos’altro da recuperare potete tranquillamente passare oltre.

VOTO FINALE: 6/10 02/05/2009
by <i><b>bruttabestia</b></i>