Recensione
One Piece
8.0/10
Trama in breve: il giovane Rufy sogna di diventare il nuovo re dei pirati e trovare il mitico One Piece, il tesoro di Gol d. Roger. Parte cosi per un lungo viaggio, insieme ad una ciurma di personaggi strampalati, che lo porterà in luoghi fantastici e isole da fiaba.
Nonostante cinquanta e passa volumi, One Piece riesce ancora a tenermi incollato sulle sue pagine, facendomi sempre gioire e divertire con la sua carica e leggerezza. A mio modesto parere, è uno di quei pochi shonen che sfugge ad una certa omologazione, risultando per certi versi anche "fuori moda", distinguendosi benissimo dalla massa. Presenta una trama di fondo ben articolata ed intrecciata che riesce, nonostante la mole di dettagli ed informazioni che l'autore vi getta dentro, ad essere sempre coerente con se stessa. Il punto di forza del manga non è però la trama, ma la scoppiettante fantasia che Oda usa per descrivere luoghi, situazioni e personaggi, degni di un romanzo d'avventura. Assisteremo a isole nel cielo, isole sottomarine, giganti, isole preistoriche, strampalati animali degni del miglior Jrpg, poteri assurdi, personaggi bislacchi e via dicendo. Le varie saghe che compongono il manga, potranno anche avere strutture narrative simili (arrivo sull'isola di turno --> conoscenza degli abitanti del luogo, spesso vittime di pirati o tiranni del posto --> scontro tra i protagonisti e i cattivi) ma è proprio la grande creatività dell'autore a differenziarle sostanzialmente, tanto da non far assolutamente pesare la cosa, e a non inficiare l'opera.
Veniamo poi ai duelli: anche qui One Piece sa essere originale. Gli scontri non sono mai uguali, ma riescono sempre a diversificarsi, grazie all'utilizzo dei frutti del diavolo, che conferiscono poteri diversi a seconda della tipologia ingerita. Vi sono i paramisha, che modificano il corpo a seconda del potere che donano (Rufy, il protagonista, è di fatto un uomo di gomma), gli Zoo Zoo che donano la facoltà di trasformarsi in animali, e i Rogia, i più rari e potenti, che donano poteri legati alle forze della natura (fuoco, ghiaccio ecc.) ed una intangibilità, che rende il corpo del soggetto immune ai colpi ricevuti. Ovviamente non tutti i personaggi hanno poteri legati ai frutti, ma ci sono anche personaggi che usano tecniche di lotta "più tradizionali" come arti marziali, spade ecc. Il tutto è sempre permeato da una certa originalità, ne è un esempio lo spadaccino Zoro, membro della ciurma di Rufy, che usa tre spade, di queste una è tenuta tra i denti.
Ne conseguono quindi duelli sempre diversi e spettacolari, che non annoiano quasi mai (il sottoscritto ha trovato solo un paio di duelli migliorabili e noiosetti, ma ci può stare, dai).
Metteteci pure l' ironia e le situazioni al limite del demenziale et voilà, il gioco è fatto! Forse ai cultori del "duello duro e puro" potranno infastidire gag che spezzano la tensione durante gli scontri, ma ci si fa l'abitudine tranquillamente.
La caratterizzazione dei personaggi principali è ben riuscita. Non presentano personalità complesse ma, grazie ai flashback che ne raccontano le esperienze, ci si affeziona facilmente a loro. Cosa non da poco, Oda riesce a dare giusto spazio e visibilità a tutti i membri della ciurma di Rufy, ognuno col proprio campo specifico, i sogni e le motivazioni che li hanno spinti a partire per l'avventura, tic e nevrosi che li rendono unici e facilmente distinguibili l'un l'altro. Senza contare la simpatia ed il carisma che emanano.
Il tratto del maestro è nelle prime fasi pulitissimo e lineare, per poi evolvere e migliorare, sfociando in tavole dettagliate e chiarissime. Le scene d'azione risultano sempre facili da seguire.
È tutto oro ciò che luccica? Certamente no. A mio avviso Oda pecca, a volte, in un fastidioso buonismo (non muore quasi mai nessuno, tranne che nei flashback). Ciò porta a una certa mancanza di pathos in alcuni momenti chiave o ad alcune situazioni degne del libro cuore, con personaggi dalla lacrima facile e a bocche spalancate come forni. Al sottoscritto piacerebbe anche uno sviluppo amoroso, che sembra latitare (sono un tipo romantico, eh eh eh) ma ci si passa sopra su questo.
In breve: consiglio One Piece a chi cerca uno shonen ben orchestrato nello sviluppo degli eventi, fantasioso, originale ed in grado di intrattenere con garbo.
Nonostante cinquanta e passa volumi, One Piece riesce ancora a tenermi incollato sulle sue pagine, facendomi sempre gioire e divertire con la sua carica e leggerezza. A mio modesto parere, è uno di quei pochi shonen che sfugge ad una certa omologazione, risultando per certi versi anche "fuori moda", distinguendosi benissimo dalla massa. Presenta una trama di fondo ben articolata ed intrecciata che riesce, nonostante la mole di dettagli ed informazioni che l'autore vi getta dentro, ad essere sempre coerente con se stessa. Il punto di forza del manga non è però la trama, ma la scoppiettante fantasia che Oda usa per descrivere luoghi, situazioni e personaggi, degni di un romanzo d'avventura. Assisteremo a isole nel cielo, isole sottomarine, giganti, isole preistoriche, strampalati animali degni del miglior Jrpg, poteri assurdi, personaggi bislacchi e via dicendo. Le varie saghe che compongono il manga, potranno anche avere strutture narrative simili (arrivo sull'isola di turno --> conoscenza degli abitanti del luogo, spesso vittime di pirati o tiranni del posto --> scontro tra i protagonisti e i cattivi) ma è proprio la grande creatività dell'autore a differenziarle sostanzialmente, tanto da non far assolutamente pesare la cosa, e a non inficiare l'opera.
Veniamo poi ai duelli: anche qui One Piece sa essere originale. Gli scontri non sono mai uguali, ma riescono sempre a diversificarsi, grazie all'utilizzo dei frutti del diavolo, che conferiscono poteri diversi a seconda della tipologia ingerita. Vi sono i paramisha, che modificano il corpo a seconda del potere che donano (Rufy, il protagonista, è di fatto un uomo di gomma), gli Zoo Zoo che donano la facoltà di trasformarsi in animali, e i Rogia, i più rari e potenti, che donano poteri legati alle forze della natura (fuoco, ghiaccio ecc.) ed una intangibilità, che rende il corpo del soggetto immune ai colpi ricevuti. Ovviamente non tutti i personaggi hanno poteri legati ai frutti, ma ci sono anche personaggi che usano tecniche di lotta "più tradizionali" come arti marziali, spade ecc. Il tutto è sempre permeato da una certa originalità, ne è un esempio lo spadaccino Zoro, membro della ciurma di Rufy, che usa tre spade, di queste una è tenuta tra i denti.
Ne conseguono quindi duelli sempre diversi e spettacolari, che non annoiano quasi mai (il sottoscritto ha trovato solo un paio di duelli migliorabili e noiosetti, ma ci può stare, dai).
Metteteci pure l' ironia e le situazioni al limite del demenziale et voilà, il gioco è fatto! Forse ai cultori del "duello duro e puro" potranno infastidire gag che spezzano la tensione durante gli scontri, ma ci si fa l'abitudine tranquillamente.
La caratterizzazione dei personaggi principali è ben riuscita. Non presentano personalità complesse ma, grazie ai flashback che ne raccontano le esperienze, ci si affeziona facilmente a loro. Cosa non da poco, Oda riesce a dare giusto spazio e visibilità a tutti i membri della ciurma di Rufy, ognuno col proprio campo specifico, i sogni e le motivazioni che li hanno spinti a partire per l'avventura, tic e nevrosi che li rendono unici e facilmente distinguibili l'un l'altro. Senza contare la simpatia ed il carisma che emanano.
Il tratto del maestro è nelle prime fasi pulitissimo e lineare, per poi evolvere e migliorare, sfociando in tavole dettagliate e chiarissime. Le scene d'azione risultano sempre facili da seguire.
È tutto oro ciò che luccica? Certamente no. A mio avviso Oda pecca, a volte, in un fastidioso buonismo (non muore quasi mai nessuno, tranne che nei flashback). Ciò porta a una certa mancanza di pathos in alcuni momenti chiave o ad alcune situazioni degne del libro cuore, con personaggi dalla lacrima facile e a bocche spalancate come forni. Al sottoscritto piacerebbe anche uno sviluppo amoroso, che sembra latitare (sono un tipo romantico, eh eh eh) ma ci si passa sopra su questo.
In breve: consiglio One Piece a chi cerca uno shonen ben orchestrato nello sviluppo degli eventi, fantasioso, originale ed in grado di intrattenere con garbo.