Recensione
Black Jack NEO
9.0/10
Recensione di T A K A S H I
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Questo manga del maestro Osamu Tezuka, riadattato da Masayuki Taguchi, autore reso famoso dal magnifico Battle Royale. Il disegno lo ritroviamo rivisitato in una chiave più moderna rispetto al classico stile di Tezuka. Masayuki Taguchi ha però rispettato la psicologia e il modo di fare dei personaggi creati da Tezuka.
I disegni di certo non saranno perfetti, però mi è piaciuto come il mangaka li ha adattati, forse per un pubblico più giovane rispetto a quello che ha seguito la serie di originale. La storia rispetta il pensiero del maestro ormai defunto.
Alla fine di ogni volumetto vi sono descrizioni riguardanti personaggi e spunti vari; ad esempio la prima storia racconta della cantante Sapphire, in passato sottoposta a una operazione da parte di Black Jack che l'ha fatta diventare donna: lo spunto per creare questo personaggio viene da un altro famoso manga creato da Tezuka, La Principessa Zaffiro.
Il dottore che aiuta Sepphire invece è un riferimento al dottore che creò Astro Boy, altra grande opera del maestro.
I personaggi come già detto sono ben delineati e vari. Questo seinen lo consiglio a un pubblico un po' più maturo, per via di alcune scene non adatte a i bambini.
I disegni di certo non saranno perfetti, però mi è piaciuto come il mangaka li ha adattati, forse per un pubblico più giovane rispetto a quello che ha seguito la serie di originale. La storia rispetta il pensiero del maestro ormai defunto.
Alla fine di ogni volumetto vi sono descrizioni riguardanti personaggi e spunti vari; ad esempio la prima storia racconta della cantante Sapphire, in passato sottoposta a una operazione da parte di Black Jack che l'ha fatta diventare donna: lo spunto per creare questo personaggio viene da un altro famoso manga creato da Tezuka, La Principessa Zaffiro.
Il dottore che aiuta Sepphire invece è un riferimento al dottore che creò Astro Boy, altra grande opera del maestro.
I personaggi come già detto sono ben delineati e vari. Questo seinen lo consiglio a un pubblico un po' più maturo, per via di alcune scene non adatte a i bambini.