Recensione
Pluto
9.0/10
Recensione di amonocrampyton
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Urasawa è autore in grado di tessere trame talmente complicate che sono ben pochi i mangaka che possono eguagliarlo. Un'altra caratteristica molto apprezzata è la caratterizzazione dei suoi personaggi, infatti si possono notare in ognuno dei robot un'umanità che una macchina normale non può avere, come ad esempio il detective Gesicht, il quale vuole scoprire la verità del buco nella sua memoria e gli incubi che lo perseguitano dati da stati di ansia reali. Nel tentativo di avvertire i 7 robot più potenti al mondo della grave minaccia che incombe su di loro, ci porta a conoscere altri personaggi che toccano il lettore con la loro "umanità" (robot o umani che siano) nel bene e nel male come ad esempio il lottatore Brando che prova amore verso i bambini che ha adottato, l'avversario Heracles che prova odio e voglia di uccidere, Epsilon che desidera la pace... tutti questi sentimenti creano nei robot (come anche agli esseri umani) una confusione interna che non riescono a gestire al meglio. Tra questi robot, quello che in teoria si avvicina di più alla "perfezione" (cioè umano) sembra essere Brau 1589, l'unico robot della storia che si sia mai macchiato di omicidio, rinchiuso nel luogo dove venne "arrestato" (nel senso più proprio di "bloccato") e ora interpellato da Gesicht per cercare di fare luce sulla psicologia di un omicida incomprensibile. L'unica nota dolente (che forse con il proseguire della serie può scomparire) sono le poche scene di azione che in un manga del genere penso calzerebbero a pennello.
In conclusione è uno dei manga che non può essere trascurato da appassionati che vogliono una serie corta, seria e impagabilmente bella.
In conclusione è uno dei manga che non può essere trascurato da appassionati che vogliono una serie corta, seria e impagabilmente bella.