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8.0/10
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Leggendolo pensi di trovarti di fronte al manga più bello del mondo, ma poi... Iniziamo dalla trama:
Una sorta di Thriller Psicologico, molto strano da vedersi all'interno di un contenitore chiamato Shonen Jump... niente scontri all'ultimo sangue, niente power-up portati all'eccesso, niente tecniche dalla potenza di mille atomiche e dai nomi assurdi.
Anche i protagonisti si distaccano dai soliti cliché tipici della Jump: Light Yagami, "Testimone di Geova misantropo", annoiato dal mondo e che, un bel giorno, recupera un quaderno nero abbandonato per strada, il Death Note. Ci scrive il nome di un malvivente... 40 secondi... crepato! Incredibile! Al secondo tentativo Light, dopo aver conosciuto lo Shinigami Ryuk proprietario del quaderno, manifesta la sua intenzione di voler cambiare il volto di un mondo ormai al di fuori della retta via, ponendosi come giustiziere dei cattivi e garante della giustizia per i più deboli. Peccato che non ha calcolato bene il suo tiro, infatti l'Interpol (non quella di Hariken Polymar!) si mette immediatamente sulle tracce di "Kira", ossia l'alter ego "criminale" di Light Yagami.
A guidare le indagini il padre, Soichiro (ignaro della vera identitaì di KIRA) ed L. Lawliet (non "ELLE", come i simpatia della Panini ci hanno fatto credere...), il miglior detective del mondo (ma anche il secondo e il terzo!). Di questi non si sa il vero nome, ma si tratta di un ragazzo determinato a tutto pur di vincere.

<b>[Attenzione, Spoiler]</b>
Per farla breve, Light, con l'aiuto di quella ochetta di Misa Amane, altro personaggio con Death Note e Shinigami, seguace di Kira, riuscirà a sbarazzarsi del suo rivale... Vissero tutti felici e contenti? Non proprio, e se fino ad ora la storia, grazie agli ottimi disegni di Obata, ad una sceneggiatura che approfondisce il ritratto psicologico di ogni personaggio e che tiene col fiato sospeso fino alla prossima vignetta, ha svolto egregiamente il suo lavoro, è proprio a partire dalla seconda parte in poi che arranca in maniera vistosa.
Passano molti anni, il nostro intelligentissimo Light ha 22 anni, Misa campa ancora, Rem (il suo Shinigami) è ormai polvere, Ryuk campa ancora.
Il mondo, nel frattempo, sembra essersi piegato al cospetto di Kira, ma qualcosa turba la tranquillità. Mello rapisce la sorella di Light per impossessarsi dell'unica copia di Death Note (non proprio in realtà) in mano al quartiere generale giapponese. Alla fine ne entrerà in possesso.
Interviene un altro personaggio, Near. Si scoprirà poi che Mello e Near erano gli aspiranti successori di L; alla fine l'avrà vinta l'ultimo, e Mello "Raffaella Carrà" si unirà ad una banda di mafiosetti da quattro soldi, unico fine: diventare il numero uno! (segno di come stia cadendo la credibilità della trama).
Nel frattempo, Near getta gli occhi sul successore di L, Light, sospettando che si tratti di Kira (e qua mi chiedo, perchè tergiversare per ben cinque volumi? Mistero). E qua sembra che la trama ricominci una seconda volta, ma il bello verrà negli ultimi volumi.
Un personaggio potenzialmente interessante, Teru Mikami, viene promosso a ruolo di "terzo Kira" (che confusione, contando un altro L!) ma, nonostante a lui venga dedicato un intero capitolo, entrerà solo a fine partita.
Mello e Near sono poco credibili, il primo per il suo scopo, assurdo e da "cattivone di serie B", il secondo vorrebbe tanto assomigliare ad L, ma non basta tirare ipotesi a casaccio e fare l'hikikomori come il suo degno predecessore per renderlo un abile detective... se avessero chiamato Conan Edogawa, al suo posto avrebbe smascherato il colpevole nel giro di un volume!
Nonostante ciò, preferisce continuare a rimuginare a lungo sulle sue ipotesi per molto tempo; avrei capito L, ma Near...

Il finale, non anticipo nulla, fa crollare quanto di buono si era fatto fino ad ora.
Tanto buonismo ed un antieroe che, a dispetto del suo intelletto, si è ritrovato con le spalle al muro, e ha deciso di farsi avanti, senza trovare il modo di farla franca.
Se si tratta di finale deciso in sede JUMP oppure deciso dall'autore/autrice non ci è dato saperlo.
Altro difetto, oltre alla seconda parte ed il finale per nulla credibili, è un eccesso di dark che rende affascinanti i protagonisti, anche troppo, soprattutto Kira/Light, Mello e L, diventando merce per le fan girl e protagonisti indiscussi di molte fan fiction a sfondo Yaoi. Un po' mi da fastidio la cosa, ma tant'è.

Il voto sarebbe dovuto essere 7,5 ma lo elevo ad un generoso 8, poiché le idee di base non sono prive di fascino e la storia, nonostante i difetti sopra elencati, si lascia seguire. Resta il cruccio di trovarsi di fronte ad uno shonen gonfiato troppo, e non al capolavoro del secolo tanto decantato.
E se non fosse stato pubblicato da Shonen Jump?