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Sicuramente più apprezzabile della prima serie, dove viene presentato un caotico accostamento di tavole alla rinfusa, con scene spesso e volentieri incomprensibili. Anche in Chain of Memories tuttavia Amano non riesce a rendere degna rappresentazione cartacea di quello che è un "signor videogioco".
Nulla da dire sui disegni, puliti e chiari, in cui l'autore riesce a mescolare bene lo stile Disney alla tradizione orientale. La trama ha tuttavia falle ovunque; come per il primo e il secondo capitolo, in cui si fa fatica a seguire il filo narrativo se non si conoscono le rispettive trame dei videogiochi, e molte sequenze (specialmente di combattimenti) risultano confusionali e poco chiare.
Stesso discorso per i personaggi, e nello specifico per i molti avversari di Sora, di cui non è rappresentata (non so se per incapacità dell'autore, o perchè assente anche nella storyline del gioco) alcuna introspezione psicologica. Le loro motivazioni e i discorsi che fanno con Sora sono sovente privi di fondamenti logici, e spesso sembra che siano lì davanti ai protagonisti solo perchè ce li abbia poggiati qualcuno per sbaglio.
Un 6 politico che potrebbe essere anche un 5.5.