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9.0/10
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Death Sweeper é la prima opera JPOP ad entrare nella mia collezione. All'inizio non ho mostrato molto interesse per questo manga, perso nel mucchio delle nuove uscite. In seguito, leggendo le recensioni, ho deciso di dargli una possibilità, spinto soprattutto dalle tematiche "particolari" e dall'appartenenza al genere seinen, da me poco conosciuto. Leggendo le prime pagine pensavo di trovarmi di fronte ad un prodotto sterile, con qualche scena cruda messa di proposito, giusto per scioccare il lettore. Proseguendo ho trovato la descrizione (quasi documentaristica) di un "lavoro sporco che qualcuno deve fare".
Il protagonista, Okazaki Hiroyuki, entra in contatto col mondo degli sweepers dopo il suicidio del fratello; per superare il trauma decide di svolgere questo mestiere, che consiste nel ripulire le stanze nelle quali è stato ritrovato un cadavere, e nello smaltimento degli oggetti del defunto. Nello svolgere il suo compito dovrà confrontarsi con gli aspetti più raccapriccianti (mosche, larve...), e l'empatia che prova nei confronti dei familiari dei defunti. Non manca un certo umorismo macabro in alcune scene.
Tra le tematiche troviamo la morte, strettamente connessa alla vita e al suo senso, come una sorta di grande livellatrice sociale, la solitudine, la mancanza di comunicazione, il senso della perdita, e la volontà di farsi forza per andare avanti.
Un manga che ho letto tutto d'un fiato e del quale prenderò certamente anche i prossimi numeri, sperando che mantengano o addirittura migliorino questa già ottima partenza.
Consiglio sicuramente la lettura ad un pubblico adulto (come scritto sulla copertina), a patto di essere pronti ad un manga che non sconvolgerà di certo le vostre esistenze, ma risulterà difficile da dimenticare.
Ho votato 9 e non 10, perché non avendo letto tutta l'opera sarebbe scorretto dargli il voto massimo sulla fiducia.