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Saint Seiya: Next Dimension si presenta come il sequel ufficiale del capolavoro del maestro Kurumada, stavolta curato integralmente da lui stesso.

La storia riprende da qualche pagina prima della conclusione della precedente serie, ovvero a quando Hades ricorda di aver già visto un cavaliere di Pegasus nell'era mitologica, evento seguito dall'inizio di un flashback che dovrebbe fare chiarezza su cosa sia accaduto nella tanto citata Guerra Sacra a cui solo Dohko di Libra e Shion di Aries sono sopravvissuti, intrecciandosi poi con vero prologo della serie.
Per chi ha letto o segue la serie Lost Canvas arrivano le brutte notizie: anche se la vicenda trattata è la stessa, le due narrazioni in comune hanno solo gli elementi base, ovvero Libra e Shion giovani, un puro giovane nel quale si reincarna Hades e un cavaliere di Pegasus chiamato Tenma, per il resto la storia è radicalmente cambiata sin dalle prime vignette. Non aspettatevi quindi di rileggere la serie Lost Canvas disegnata da una mano diversa.

La prima cosa che salta all'occhio è di sicuro il disegno: Kurumada deve aver messo poco mano alle matite in questi anni, i tratti sono pari e a tratti anche peggiori dei disegni di 20 anni fa, facendo riflettere ancora una volta su come questo autore sia inciampato nel successo anche senza avere particolari doti artistiche.
Altra osservazione immediata va ai colori: tutta l'opera è presentata in quadricromia, avendo dalla prima all'ultima tutte le pagine a colori, cosa rara per un manga, scelta in questo caso giusta per mascherare la poca chiarezza nelle dinamiche che ha caratterizzato a tratti la serie precedente.

Nonostante tutte queste note negative, Next Dimension è sicuramente un must per tutti gli appassionati di Saint Seiya, per coloro che, oltre alla storia scarna e ai disegni sotto tono, sono arrivati a concepire la grandezza di quest'opera: anche se i disegni sentono il peso degli anni, essendo analoghi ai precedenti, danno un senso di continuità all'opera, come se fosse stata messa in pausa e subito ripresa, per i puristi che hanno rinnegato gli spin off, rappresenta il continuo vero nato dalla mente di chi ha concepito il capolavoro che è stato Saint Seiya, con la possibilità di mettere la vera parola FINE alle avventure di Seiya & Co.

In conclusione, ad un sicuro 9-10 che ogni appassionato darebbe a questa nuova opera, oggettivamente non può che rasentare la sufficienza, per i disegni che faticano a stare a galla nell'ormai vastissimo panorama dei manga e una storia che presa ingrana poco e potrebbe anzi confondere chi vuole avvicinarsi all'opera, il voto finale quindi è tra 7 e 8.