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Ganta Igarashi è l'unico sopravvissuto di un omicidio avvenuto in classe sua e, per questo, viene ritenuto colpevole e condannato a morte. In realtà, però, il vero colpevole dell'omicidio è un uomo vestito di rosso che ha piantato una pietra rossa nel corpo di Ganta ed è proprio da quel momento che la vita di Ganta è cambiata; egli è, infatti, divenuto un possessore del Ramo del Peccato, un'abilità speciale che permette di usare il proprio sangue come un'arma e di diventare, quindi, un Deadman.
Condannato per l'omicidio che lui non ha commesso Ganta viene rinchiuso in una prigione estremamente particolare: il DeadMan Wonderland, una prigione dove i prigionieri vengono usati come giocattoli; pedine di scontri all'ultimo sangue. Ed è esattamente in questa prigione che lui incontrerà Shiro, una ragazza strana, che afferma di essere sua amica di vecchia data ed è sempre al Deadman Wonderland che lui diventerà uno dei partecipanti al Carnival Corpse; uno scontro fra Deadman: coloro che possiedono il Ramo del Peccato. La pena per chi perde? Beh, gira la roulette e vediamo quale organo ti verrà asportato.

Dagli autori di Eureka Seven uno splendido Splatter che va a scavare nei meandri più strani e surreali dell'animo umano, un manga dove la morte delle persone è la normalità e dove l'illusione è tutto ciò che ti resta per sopravvivere e non impazzire, apparentemente, nella tua pazzia. Un manga interessante, nel vero senso della parola, un manga che mi ha colpito e che mi tiene incollata alla storia volume dopo volume, un manga psicologico e violento, ma bello nel suo essere totalmente particolare. Inoltre non è difficile immaginare come vivere in un posto simile possa aver fatto del tutto impazzire chi ci vive. Un manga basato sulla paranoia e sulla mancanza di fiducia, sulla volubilità delle persone e sull'immancabile istinto di sopravvivenza che prende il sopravvento su tutte le altre emozioni, sulla ragione e sulla persona.

I personaggi, e questa è una mia fissa, sono ben strutturati e ben inseriti nella storia, non stonano con la trama come alle volte succede. Personalmente, anche se non sopporto Ganta, riesco a comprendere il suo atteggiamento e la sua sete di vendetta nei confronti dell'uomo rosso, il Wretched Egg. Come personaggio trovo estremamente particolare quello di Shiro, che ancora non sono riuscita a ben definire, soprattutto i suoi cambi di personalità. Li riesco male a collocare in delle possibili ipotesi che possano spiegarli.

Sempre rimanendo sul personale ho trovato il 5° volume estremamente commovente, la metafora della pioggia all'interno di una prigione chiusa, tetra, asciutta è stata una cosa che mi ha totalmente spiazzata e che ho apprezzato moltissimo. Fatto che apprezzo molto di questo manga è il linguaggio sempre molto astratto usato, adoro infatti l'abbondanza di metafore e di personalizzazioni. Somigliano tutte moltissimo alla fine di Eureka Seven, un finale da me apprezzatissimo.