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La sezione Haneda ha un solo scopo: arrivare alla fine del mese.
Detta così fa un po' ridere ma questo manga (seinen? Ma chi cavolo decide il genere? È ridicolo considerarlo un seinen! <i>[<b>Moderatore</b>: il manga è stato pubblicato sulla rivista Comic Beam, della casa editrice Enterbrain, una rivista che pubblica seinen - Oberon.]</i>) da una parte è leggero, comico, frizzante e con tanta azione; dall'altra è uno spaccato "fantozziano" delle disavventure di una persona qualsiasi che ogni santo giorno deve avere a che fare con problemi di ogni sorta, ma nonostante tutto è fortemente attaccato al proprio lavoro.
B-29, la matricola della sezione, ci accompagna attraverso tutto il volume in tante peripezie in cui dimostra pagina dopo pagina l'enorme fedeltà verso la propria azienda, e l'attaccamento costante ad una serie di principi e valori per la verità di chiaro stampo orientale mutuati in gran parte dal Confucianesimo.
In B-29 troviamo il lavoratore medio giapponese estremamente fiero, fedele, rigoroso e precisissimo nel suo lavoro nonostante un capo in difficoltà e le tante difficoltà accessorie.

Dietro al volume i Kappa hanno scritto che questo manga è una "satira del Paese-Azienda Giappone", secondo me non è affatto vero, secondo me mostra semplicemente un'avventura di un ottimo dipendente che alla fine dei suoi sforzi ottiene una promozione e il riconoscimento per come ha svolto sempre il suo lavoro, con fedeltà e sopratutto umiltà, non a caso B-29 all'inizio del manga non viene assunto dai Bones bensì è un volontario

Oltre ad un insieme di piccole peripezie tragicomiche nel manga non c'è molto altro, sia ben chiaro, per questo il voto non è dei migliori, ma gli ho messo un 8 per l'innovazione di usare i cattivi come buoni. Ossimoro? Sì, forse... o forse no, perché i Bones a primo sguardo sono i cattivi: travestiti da teschi che vanno in giro per Tokyo per imbrattarla di bianco, in realtà i Bones sono i cattivi che agiscono per la giustizia, i malvagi sono un'altra cosa e questa differenza è interessantissima e tipicamente giapponese: non esistono solo "i cattivi" o solo "i buoni" perché i buoni possono anche non essere perfetti (i buoni di questo manga devastano la città ogni volta che si muovono) e i cattivi possono in realtà essere molto migliori di chiunque altro perché vanno per la città a raccogliere rifiuti e materiali di scarto, mentre i malvagi non sono né buoni né cattivi, sono semplicemente feccia umana, spesso accecati da brama di potere e soldi ma non hanno affatto un ideale, un progetto.

Per chi cerca manga innovativi Tokyo Snow White Project è pressoché perfetto, poiché rimescola completamente qualsiasi schema narrativo visto fino ad oggi, ed inoltre il tratto di Osada non è quello visto nelle sue opere, mutua leggermente per cui potrebbe essere apprezzato anche da chi odia Osada.

Edizione Ronin Manga, e qui arrivano le note dolenti: 10€ per questo volumetto? Mah! Niente sovra-copertina, dimensioni leggermente più grandi del solito ma un numero di pagine abbastanza ridotto (non saprei quantificare ma è poco più spesso dei manga Star da 3,90€). Mi spiace, ma le due short-stories alla fine non giustificano un prezzo così alto, essendo un volume unico e di nicchia posso giustificare un prezzo "leggermente superiore" alla norma, ma sicuramente non oltre i 7,90€.