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10.0/10
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La mia recensione sarà volutamente breve; una rapidissima panoramica volta ad invogliare i (purtroppo) pochi che visiteranno la pagina di questo immenso fumetto.

Come si evince dalla differenza tra nome e cognome, l'autore Christophe Kourita, pur avendo origini francesi, è cresciuto in Giappone, ed è tornato più volte al suo paese d'origine per collaborazioni e lavori sempre a carattere fumettistico. Per questo motivo di base, lo stile di Kourita oscilla tra il fumetto orientale e il fumetto occidentale, ovviamente con chiare influenze in particolare di quello d'oltralpe.

Il volume (unico) è composto da diverse storie che, pur avendo tutte come tema di base l'avventura, hanno origini e sviluppi completamente differenti l'una dall'altra. Essendo differenti tra loro, le tematiche trattate sono anch'esse a carattere vario e, sebbene talvolta (per non dire spesso) arrivino quasi a congiungersi e ad avvicinarsi tramite punti in comune, in maniera del tutto diversa attirano l'attenzione del lettore, per cercare di spingerlo a riflettere su esse. Gli spunti su cui pensare, su cui immaginare, su cui porsi molte domande, sono molteplici e di grande rilevanza.

L'immaginazione e la fantasia; questo si pensa sin dalle primissime pagine. Ed è inevitabile che sia così, vista l'incredibile mole di personaggi bizzarri, di situazioni stravaganti e di luoghi magici, fiabeschi, talvolta terrificanti, talvolta da sogno: Kourita in questo è un maestro. Pesci che camminano, esseri giganteschi e castelli sono solo un minuscolo esempio di quello che vi aspetta tra le 300 pagine che compongono Aventurier. E i disegni aiutano, eccome! Semplici e occidentali, ma con vistosi tratti manga, aprono sovente a paesaggi da lasciare a bocca spalancata, ambientazioni in cui i dettagli sono sempre ricercati e godibili.

Non solo allegria, ma anche morte; non solo sogni, ma anche paure. Questo è Aventurier.
Ve lo consiglio vivamente, se avete voglia di fare un bel viaggio con la fantasia; investite (e non spendete) questi 10 euro, e vi porterete a casa una grande opera: ci sarà pure un motivo se è stata perfino consigliata dal maestro Jiro Taniguchi, no?