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È stato il mio primo manga letto e ci sono dunque affezionato. Ad una rilettura più attenta però sono venuti fuori diversi difetti che, come evidenziato da altri, contraddistinguono principalmente la parte finale. Delle tre parti in cui si può idealmente dividere la storia (introduzione, torneo e parte finale) le prime due sono senz'altro buone: all'inizio non mancano né ironia né drammaticità utili a proiettare il lettore nel vivo della storia. La parte riguardante il torneo di arti marziali è godibile ed avvincente (la suddivisione in squadre conferisce incertezza ai singoli scontri), mentre il finale mi pare molto accartocciato e tirato via. Superficiale e sbrigativo penso siano i termini migliori per descrivere lo stile degli ultimi albi.

Punti di forza:
- Incipit originale e coinvolgente
- Molto ben fatti i personaggi vicini a Yusuke, nonostante questo risulti comunque essere il più originale.
- Il torneo, per quanto già visto in DB, risulta avvincente.

Punti di debolezza:
- La parte finale, troppo tirata via.
- Forse troppe "scopiazzature" da Dragon Ball.

Una breve divagazione sull'autore: che Togashi sia una figura bizzarra è indubbio, cosi come che funzioni a corrente alternata. L'impressione che mi dà è che quando è in preda all'ispirazione riesce a tradurre magistralmente il tutto in una storia avvincente; una volta perso l'entusiasmo scade però nella mediocrità. A leggere HXH stessa sensazione: superbo fino alla fine della saga contro Il Ragno, deludente in seguito.

Concludendo quindi su Yu degli Spettri direi che si può leggere volentieri, senza aspettarsi chissà quale capolavoro. A mio avviso imparagonabile ad alcuni must del genere (inappropriato definirlo l'erede di DB) raggiunge però la piena sufficienza, anche se globalmente Togashi riuscirà meglio in HXH (perlomeno fino a Greed Island).