Recensione
Il diavolo custode
6.0/10
Dopo il successo di I love you baby, Yoko Maki o ha perso la sua originalità o si sta dedicando apposta a manga demenziali. Sono stupita dai voti così alti per questo manga,anche se il 95% delle recensioni sono basate sui gusti e non su dati oggettivi.
Con queste premesse spiego il perché del mio voto: la storia ruota attorno alle disavventure di Takamori Asami, una liceale che dopo la bancarotta del padre si trova a vivere da plebea. Adesso se uno legge queste 2 righe cosa si aspetta? Una smorfiosa riccona che fa fatica ad adattarsi alla vita comune ma che grazie all'aiuto di un "diavolo" riesce a capire che la felicità non risiede nei soldi ma nelle piccole cose che ci circondano (anche nel riso da pochi yen) e invece no.
La protagonista è un personaggio abbastanza passivo - salvo l'ascesa di personalità che ha avuto negli ultimi capitoli - oscurata dal carattere frizzante del suo compagno/a Akira. Inoltre le vicende che si susseguono sono al limite della stupidità e i pochissimi personaggi introdotti non hanno abbastanza carattere per restare nella mente del lettore.
Per fortuna ci sono i disegni che riempiono il vuoto della trama, bellissimi e curatissimi. Le espressioni sono rese davvero bene e l'uso massiccio dei retini rende la lettura molto piacevole.
La votazione raggiunge la sufficienza in quanto "Il diavolo custode" è dedicato a chi ha 5 minuti liberi e vuole farsi due risate senza dover affrontare temi troppo seri, senza aspettarsi troppo dalla storia. È uno shojo davvero fuori dalle righe.
Con queste premesse spiego il perché del mio voto: la storia ruota attorno alle disavventure di Takamori Asami, una liceale che dopo la bancarotta del padre si trova a vivere da plebea. Adesso se uno legge queste 2 righe cosa si aspetta? Una smorfiosa riccona che fa fatica ad adattarsi alla vita comune ma che grazie all'aiuto di un "diavolo" riesce a capire che la felicità non risiede nei soldi ma nelle piccole cose che ci circondano (anche nel riso da pochi yen) e invece no.
La protagonista è un personaggio abbastanza passivo - salvo l'ascesa di personalità che ha avuto negli ultimi capitoli - oscurata dal carattere frizzante del suo compagno/a Akira. Inoltre le vicende che si susseguono sono al limite della stupidità e i pochissimi personaggi introdotti non hanno abbastanza carattere per restare nella mente del lettore.
Per fortuna ci sono i disegni che riempiono il vuoto della trama, bellissimi e curatissimi. Le espressioni sono rese davvero bene e l'uso massiccio dei retini rende la lettura molto piacevole.
La votazione raggiunge la sufficienza in quanto "Il diavolo custode" è dedicato a chi ha 5 minuti liberi e vuole farsi due risate senza dover affrontare temi troppo seri, senza aspettarsi troppo dalla storia. È uno shojo davvero fuori dalle righe.