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6.0/10
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Acquistai il primo numero della GP per caso, spinto forse dalla copertina. Dopo averlo letto, sorrisi ripensando al fatto di quanto fosse puerile la storia e decisi di non continuarlo per dedicarmi a manga migliori. In seguito, però, ho continuato a leggerlo e devo dire che non mi sono pentito del fatto di essere tornato sui miei passi.

Come ho già detto, la storia è molto semplice, anche se chiara e lineare: la lettura perfetta per pre-adolescenti alle prime armi, simpatica e molto leggera per lettori più esperti, ai quali, in tutta sincerità, non mi sentirei proprio di consigliare. I personaggi sono ben caratterizzati; nei principali è abbastanza evidente uno spessore psicologico grazie al quale viene messo in risalto il carattere ed il loro modo di pensare. Il disegno è da sufficienza piena, né troppo trascurato né troppo attento ai minimi dettagli.

Nel complesso posso dire che le basi per un buon manga ci sono tutte, ma a mio parere non sono state sfruttate al meglio, anzi, forse quasi nel peggiore dei modi. Poteva venirne fuori davvero un bel lavoro, ma alcune scelte dell'autore hanno fatto sì che la storia, ma sopratutto i personaggi, ne risentissero fortemente in negativo. L'esempio lampante di ciò che sto dicendo è relativo alle trasformazioni di Babbo: un'idiozia pura. Avrebbe potuto inventarsi di tutto, ma ha scelto secondo me le peggiori in assoluto.
Prima trasformazione: Babbo si fonde con il braccio di Ginta e diventa un martello sferico dal quale, all'occorrenza, spunta fuori una lama.
Seconda trasformazione: una pistola che spara bolle esplosive a forma di Babbo.
Terza trasformazione: un Gargoyle enorme.
Niente di eccezionale, molto semplice. La sufficienza credo sia il giusto voto.