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Masashi Tanaka è uno di quegli autori che si fa apprezzare per le piccole cose, come i volumi unici oppure quelle mini-storie composte da 3 numeri o poco più. È anche un autore molto minimalista, visto che Gon, la sua opera più famosa, non contiene né dialoghi né onomatopee, ma tuttavia era un manga apprezzabile nella sua comicità.

Quando però Tanaka decide di creare qualcosa di totalmente fuori dal comune si può pensare ad un manga diverso dal solito. Difatti, U.P.O. lo è. La trama in poche parole riguarda un giovane che sfreccia su una velocissima macchina senza prestare attenzione alla guida, ma anzi continuando a leggere un libro che narra di una principessa. E mentre legge, la sua macchina si schianta contro altre vetture, passa attraverso una casa prendendo in "ostaggio" una ragazza con la quale consumerà un breve rapporto sessuale (sempre leggendo il libro), supererà dei posti di blocco e sfuggirà a diversi proiettili. Persa la macchina, sale a bordo di un aereo e continua a leggere il libro, mentre volteggia nel cielo. Alla fine, verrà trascinato all'interno dell'opera stessa, per incontrare la principessa.

Vi risparmio il seguito, se volete potete comprare il (inutile) volumetto. L'opera in questione all'inizio sembra non avere alcun senso logico, poi verso metà volume (a metà volume!) la trama, quella che è, inizia ad acquistare più senso. Il principe si rincontra con la principessa e scatta un bel bacio forzato. Poi arriva la regina e sono cavoli amari per tutti. L'ammore alla fine risolve gli screzi. Ma il senso di tutto questo? Tanaka, ok che disegni piuttosto bene, mi va anche bene che tu non metta che un paio di dialoghi ogni 10 pagine, e posso essere d'accordo sul fatto che, nel finale, ci sia una nota di compassione e di pensiero verso l'umanità, ma quindi? È una storia senza capo né coda, apparentemente, ma sul lettore, alla fine del manga, rimarrà (s)piacevolmente impressa una faccia da "Cosa diavolo ho appena letto?"
È un'opera a metà, e come è giusto che sia il voto deve essere a metà della scala da 1 a 10, quindi un meritatissimo 5 non glielo leva nessuno.