Recensione
The Climber
9.0/10
Recensione di The Wolf And The Night Flower
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"The Climber" (titolo originale: "Kokou No Hito") non è di certo uno di quei manga che va vissuto come un banale mezzo di evasione o tanto meno di distrazione.
Per la prima volta dopo molto tempo si ci trova di fronte ad un'opera che rispecchi pienamente le caratteristiche di un seinen manga; non troverete qui scene di efferata violenza fisica o carnale, ma bensì una curata esplorazione di tematiche mature, come la ricerca di se stessi o l'ingresso nella società e nella realtà lavorativa, con tutte le difficoltà e le scelte che le diverse situazioni comportano.
Non fatevi ingannare dal modo in cui vengono trattate trama e sceneggiatura nei primi volumi, che sono dotati di un'atmosfera dai caratteri più shonen, o dai personaggi, in particolare il protagonista, che ci viene presentato come il classico outsider chiuso e scontroso con un innato talento per ogni attività in cui si cimenta.
Aspettate di raggiungere il quarto volume ed assisterete ad un notevole cambio di prospettiva e salto di livello; in corrispondenza con la prima rilevante svolta della trama il manga assume quelle caratteristiche tipiche del fumetto maturo e riflessivo. Il manga abbandona la banalità degli inizi - parlo di banalità pur sapendo che anche nei primi volumi la trama è parecchio originale, solamente per evidenziare il salto di qualità - e si sviluppa in concomitanza con le tecniche narrative, che migliorano ad ogni capitolo.
Anche il disegno, che pur essendo sempre di alto livello era altalenante sulle prime battute, ha una crescita qualitativa costante fino al raggiungimento del quarto volume; da questo momento in poi, ormai stabile, ci offrirà rappresentazioni grafiche al limite della perfezione tecnica, spesso dotate di grande pathos ed espressività.
"Kokou No Hito" è un manga che mette in luce la crescita interiore dei suoi personaggi (principalmente del protagonista Buntarou Mori) e che mostra assieme ad essa anche la crescita degli autori stessi del fumetto, che come precedentemente riportato, migliorano in sceneggiatura, disegni e tecniche narrative con l'avanzare della trama.
Dotato di un crudo realismo e di atmosfere spesso tese e drammatiche, "The Climber" ci coinvolge da vicino in quelle che saranno le situazioni (spesso estreme) vissute dal protagonista e le sue relative scelte e decisioni, mostrandoci la sua crescita a livello introspettivo e psicologico oltre che fisico.
Interessante è inoltre la maniera con cui viene analizzata la psiche di Buntarou Mori, il nostro protagonista, le cui riflessioni, spesso accompagnate da visioni astratte, ricordi e simbolismi, ricordano il manga capolavoro "Homunculus" di Hideo Yamamoto; che una volta intrapresa la lettura di "Kokou No Hito - The Climber" si è subito sentito in dovere di consigliare questo manga a tutti gli amanti del genere e non.
I disegni di Shin'ichi Sakamoto sono, come già detto, magistrali e tendenti al realistico; trama e sceneggiatura, già di base splendide, sono impreziosite da tecniche narrative complesse e di alto livello - dovrete fare però l'abitudine ai numerosi "time skip" distribuiti lungo tutto il manga, che potrebbero rendere difficile per un lettore poco attento seguire senza incomprensioni l'evolversi della trama.
Il fumetto ruota principalmente intorno al protagonista Buntarou Mori che, pur sembrando piatto e monodimensionale sulle prime battute, incontra una continua crescita ed una costante evoluzione con il procedere della narrazione (in parole povere, funzionerà perfettamente come personaggio se sarete capaci di vederlo crescere e se ne avrete la pazienza; come già detto infatti, "The Climber" è un manga "di crescita" in tutti i sensi)
In definitiva uno dei migliori seinen degli ultimi anni, quasi sicuramente il migliore pubblicato in Italia (grazie a J-POP) nel 2011.
Se siete in cerca di un fumetto maturo, profondo, realistico e riflessivo che superi la banale utilità di mezzo di evasione e si trasformi un'esperienza coinvolgente ed emozionante leggete "Kokou No Hito - The Climber", non ne rimarrete delusi.
disegno: 9.5
trama: 9
sceneggiatura: 9
Per la prima volta dopo molto tempo si ci trova di fronte ad un'opera che rispecchi pienamente le caratteristiche di un seinen manga; non troverete qui scene di efferata violenza fisica o carnale, ma bensì una curata esplorazione di tematiche mature, come la ricerca di se stessi o l'ingresso nella società e nella realtà lavorativa, con tutte le difficoltà e le scelte che le diverse situazioni comportano.
Non fatevi ingannare dal modo in cui vengono trattate trama e sceneggiatura nei primi volumi, che sono dotati di un'atmosfera dai caratteri più shonen, o dai personaggi, in particolare il protagonista, che ci viene presentato come il classico outsider chiuso e scontroso con un innato talento per ogni attività in cui si cimenta.
Aspettate di raggiungere il quarto volume ed assisterete ad un notevole cambio di prospettiva e salto di livello; in corrispondenza con la prima rilevante svolta della trama il manga assume quelle caratteristiche tipiche del fumetto maturo e riflessivo. Il manga abbandona la banalità degli inizi - parlo di banalità pur sapendo che anche nei primi volumi la trama è parecchio originale, solamente per evidenziare il salto di qualità - e si sviluppa in concomitanza con le tecniche narrative, che migliorano ad ogni capitolo.
Anche il disegno, che pur essendo sempre di alto livello era altalenante sulle prime battute, ha una crescita qualitativa costante fino al raggiungimento del quarto volume; da questo momento in poi, ormai stabile, ci offrirà rappresentazioni grafiche al limite della perfezione tecnica, spesso dotate di grande pathos ed espressività.
"Kokou No Hito" è un manga che mette in luce la crescita interiore dei suoi personaggi (principalmente del protagonista Buntarou Mori) e che mostra assieme ad essa anche la crescita degli autori stessi del fumetto, che come precedentemente riportato, migliorano in sceneggiatura, disegni e tecniche narrative con l'avanzare della trama.
Dotato di un crudo realismo e di atmosfere spesso tese e drammatiche, "The Climber" ci coinvolge da vicino in quelle che saranno le situazioni (spesso estreme) vissute dal protagonista e le sue relative scelte e decisioni, mostrandoci la sua crescita a livello introspettivo e psicologico oltre che fisico.
Interessante è inoltre la maniera con cui viene analizzata la psiche di Buntarou Mori, il nostro protagonista, le cui riflessioni, spesso accompagnate da visioni astratte, ricordi e simbolismi, ricordano il manga capolavoro "Homunculus" di Hideo Yamamoto; che una volta intrapresa la lettura di "Kokou No Hito - The Climber" si è subito sentito in dovere di consigliare questo manga a tutti gli amanti del genere e non.
I disegni di Shin'ichi Sakamoto sono, come già detto, magistrali e tendenti al realistico; trama e sceneggiatura, già di base splendide, sono impreziosite da tecniche narrative complesse e di alto livello - dovrete fare però l'abitudine ai numerosi "time skip" distribuiti lungo tutto il manga, che potrebbero rendere difficile per un lettore poco attento seguire senza incomprensioni l'evolversi della trama.
Il fumetto ruota principalmente intorno al protagonista Buntarou Mori che, pur sembrando piatto e monodimensionale sulle prime battute, incontra una continua crescita ed una costante evoluzione con il procedere della narrazione (in parole povere, funzionerà perfettamente come personaggio se sarete capaci di vederlo crescere e se ne avrete la pazienza; come già detto infatti, "The Climber" è un manga "di crescita" in tutti i sensi)
In definitiva uno dei migliori seinen degli ultimi anni, quasi sicuramente il migliore pubblicato in Italia (grazie a J-POP) nel 2011.
Se siete in cerca di un fumetto maturo, profondo, realistico e riflessivo che superi la banale utilità di mezzo di evasione e si trasformi un'esperienza coinvolgente ed emozionante leggete "Kokou No Hito - The Climber", non ne rimarrete delusi.
disegno: 9.5
trama: 9
sceneggiatura: 9