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2.0/10
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<b>[Attenzione, possibili lievi spoiler.]</b>

Sinceramente non ho mai capito per quale cavolo di motivo la Star Comics si sia data tanto da fare per ripescare questo titolo dal posto da cui proveniva, ovvero l'immondizia.
Si, vabbé, l'anime che è stato tratto dal manga è stato forse uno dei più massacrati dalla censura italiana, per l'assolutamente logico motivo che è ambientato durante la Second Guerra Mondiale e si parla dunque del nazismo. Non sia mai! Peccato che la Akaishi faccia della ricostruzione storica, della logicità dell'intreccio e dell'ambientazione spaziale carne da macello. Quindi perché sprecarsi per portare una poracciata del genere in Italia?

Ma andiamo con ordine. Questo manga racchiude nella sua trama tutti gli stereotipi dei classiconi shoujo anni ottanta, mischiati alla carlona tutti insieme, con il risultato di ritrovarci tra le mani una sbobba putrescente. Abbiamo per la precisione:
- un'ambientazione occidentale completamente idealizzata dall'autrice, quindi completamente inesistente nella realtà.
- Una protagonista di nome Giovedì (Jeudi vuol dire giovedì in francese: fa quindi ancora così schifo il nome che le hanno appioppato in Italia, Judi?) che è ovviamente bionda, che va in giro ricoperta di fiocchi e frappe, che è ovviamente orfana, che è buona & gentile con il prossimo, tutti le vogliono stra bene e saranno quindi pronti ad aiutare lei ad uscire dai guai e l'autrice ad uscire dall'impasse dei buchi di sceneggiatura che vanno formandosi di volumetto in volumetto.
- Un co-protagonista, Lunedì (Lundi che in francese... vabbè si è capito), che è suo amico d'infanzia e ovviamente diventerà suo promesso sposo.
- Genitori segreti, fratelli segreti, cugini segreti, suoceri segreti, segreti ancora più segreti a go go

La storia vede quindi Giovedì cascare da un aereo in fiamme e ritrovarsi la mattina dopo, senza neanche un fiocco fuori posto, in Svizzera, naturalmente priva di memoria. A salvarla e a prenderla con sé ci pensa Lunedì, e da allora staranno sempre insieme, finché non ci si mette in mezzo il terribile conte Golosone (Gourmant vuol dire... vabbé io mi sono già stufata...), che è cattivissimo, voglio dire, ha pure i capelli come Amedeo Minghi. Golosone rapisce Giovedì perché... perché gli va, ma Lunedì salva Giovedì. Insieme capiscono che è ora di dare una mossa alla storia e si mettono in cerca dei genitori di Giovedì grazie ad un indizio fondamentale: il pappagallo di Giovedì, Primavera, sta sempre a starnazzare "Rosa Alpina". Giovedì appena sente 'ste due parole le piglia un coccolone. Questo vuol dire che qualche suo parente gliela cantava, ovvio.

Sulla loro strada quindi incontreranno:
- una bottegaia che sta sempre a cantare Alpen Rose.
- Un generale svizzero che sta sempre ad ascoltare Alpen Rose.
- Un compositore, Leonard, che è l'autore di Alpen Rose e se non la suona almeno ogni tot di pagine il coccolone se lo prende lui.
- Qualsiasi altra persona a caso che ascolta Alpen Rose.
Durante questo viaggio Golosone ne combinerà di tutti i colori pur di riavere Giovedì: farà saltare in aria treni, strade, autostrade, città e palazzi, senza pensare, non so, che magari avrebbe più successo con le donne offrendo loro un mazzo di rose rosse e una romantica gita sul lago. O magari senza pensare che se Giovedì è già sopravvissuta come niente ad un incidente aereo, usare armi convenzionali contro di lei è totalmente inutile.

Se pensate però che la storia sia la parte più debole del tutto, vi sbagliate di grosso. La nota più stonata di tutto il manga è la ricostruzione storica. Intanto non si capisce assolutamente per quale motivo la Svizzera venga spacciata da questa autrice per baluardo della libertà nell'Europa invasa dai nazisti. Non si capisce nemmeno per quale motivo la canzone Alpen Rose sia l'inno di un'inesistente resistenza europea (tutti sanno per esempio quanto abbia resistito strenuamente l'Austria all'annessione alla Germania, magari pure ascoltando Alpen Rose). La cosa bella poi è che parole come Olocausto o persecuzione degli ebrei e dei dissidenti nemmeno vengono menzionate e se lo si fa, lo si fa come sempre: a cavolo. Non so, vi basta sapere che Leonard, il compositore di Alpen Rose, vive tranquillamente a casa sua? E addirittura lo fanno esibire a teatro i nazisti? Potrei anche dire come mai nessuno lo bolli come omosessuale visto che se ne va in giro come niente fosse con i capelli lunghi e ondulati e una camicia degna di un gay pride, ma qui sto chiedendo veramente troppo. Non vado oltre con gli strafalcioni che sennò spoilero tutto quanto, però avviso che questi sono solo piccoli assaggi, in realtà c'è da mettersi le mani tra i capelli.

Non parliamo poi delle ambientazioni: scordatevi di vedere la cupezza e il clima di terrore dell'Europa sotto occupazione nazista. A parte che tra Austria, Svizzera e Francia, i luoghi dove sono ambientate le vicende del manga, non c'è la benché minima differenza di paesaggio: pare sempre che da un momento all'altro possano spuntare Heidi e le sue insopportabili caprette che fanno ciao. Soprattutto però il tutto sa sempre di cartolina, di un occidente stereotipatissimo visto con gli occhi di un orientale: caffè, palazzi antichi, fontane, fiori, fiori e ancora fiori. Insomma questa Seconda Guerra Mondiale sembra un gigantesco Festival di Sanremo.

Per concludere: una cretinata. Di orfana dolce, buona e sfigata ce ne sta sempre una: Candy Candy. Tutte le altre son nessuna.