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4.0/10
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Koibana, manga dell'autrice del forse più noto Parfait Tic, è uno shojo manga senza grandi pregi. La storia è piuttosto semplice e lineare: la nostra protagonista, Hanabi, è affetta da una strana "allergia" ai maschi, che però non viene mai davvero spiegata. Sì, per lei i maschi sono brutti, sporchi, puzzano, ma durante tutta la durata del manga non compare mai una motivazione sufficiente per un odio tanto radicale. Non viene mai raccontato nessun evento traumatico del suo passato che possa giustificare una simile repulsione. Hanabi finisce, suo malgrado, per "innamorarsi" di Chikai Uno, ragazzo più popolare della scuola e già felicemente fidanzato. Di contorno alle vicende di Hanabi vi sono le storie delle sue tre stereotipatissime amiche: la ragazza cicciottella ma dal cuore d'oro, l'inguaribile pigrona scostante e l'orfana di padre con tanti fratellini e un fidanzato innamoratissimo.

Le vicende di Hanabi, che hanno il ruolo predominante nel manga, non appassionano più di tanto a causa del poco spessore della protagonista, che non matura nel corso della storia, affiancata dal personaggio altrettanto statico e poco comprensibile di Chikai, le cui azioni sono difficilmente comprensibili o sensate.
Neanche i triangoli amorosi presenti nel corso della storia appassionano più di tanto: sono scontati, un po' scialbi e di fatto non si risolvono grazie ad un reale sforzo da parte dei protagonisti, che li subiscono passivamente e li lasciano scivolare via per inerzia. Particolarmente insipido soprattutto il tentativo di creare una crescita sentimentale per Mii, l'amica pigrona e spocchiosa di Hanabi. L'autrice non riesce nemmeno a rendere quantomeno plausibile la sua vicenda: innamorata di Chikai, ci rinuncerà senza combattere e finirà per frequentare e innamorarsi di un suo spasimante. Trama apparentemente piena di buone potenzialità, ma banalizzata e resa noiosa in poco tempo.
Anche il tentativo di inserire l'argomento dell'amore per una persona dello stesso sesso e l'accettazione della propria sessualità, che l'autrice ha tentato di inserire, viene banalizzato e annacquato, senza giungere ad alcun risultato degno di nota.

Koibana è un manga che, se organizzato in modo diverso, avrebbe avuto buonissime potenzialità: l'allergia di Hanabi poteva essere trattata in modo più maturo, i triangoli amorosi potevano essere raccontati con maggiore pathos e i personaggi avrebbero potuto avere uno sviluppo psicologico interessante. L'autrice però vanifica tutte le buone basi che aveva gettato e si lascia sfuggire via ogni cosa, lasciandoci personaggi dallo spessore inesistente e una storia che finisce per annoiare.

Dal punto di vista puramente visivo, i disegni sono puliti e gradevoli, nel più classico stile shojo che già si poteva apprezzare in Parfait Tic. L'edizione italiana è mediocre, ma accettabile.

Il voto finale è un 4 e mezzo. Manga noioso molto lontano dal più azzeccato Parfait Tic, pieno di personaggi stereotipati e privi di sviluppo psicologico. Se cercare una storia romantica c'è di meglio.