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10.0/10
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Questa è la mia prima recensione ma non il primo manga che leggo. Tuttavia voglio cominciare proprio da questo perchè lo reputo un vero e proprio capolavoro. Non starò qui a invogliarne e consigliarne la lettura con una recensione oceanica nè tantomeno a riassumerne la trama facendo "copia e incolla" da altri siti. Mi limiterò a condividere con la community le mie personali sensazioni ed emozioni che, inevitabilmente, un manga come questo ti lascia dentro. Non conoscevo il sensei Urasawa ma ora, confesso, non posso farne a meno. Crea dipendenza.
La caratterizzazione dei personaggi è complessa e profonda. Ognuno ha una propria storia personale che pian piano si fa strada tra i grovigli della trama e va ad intrecciarsi, non senza colpi di scena, con quelle degli altri. Non c'è un personaggio superfluo, tutti finiscono col diventare tasselli di un puzzle il cui disegno il lettore riuscirà a percepire solo nell'ultimo capitolo. Nell'intreccio, a mio avviso, emerge una profonda umanità dei personaggi "positivi", alcuni dei quali ti rimangono nel cuore. Ma al di là della distinzione scolastica tra buoni e cattivi, grazie all'introspezione psicologica operata ad arte dall'autore, tramite i suoi personaggi il lettore si immerge nei meandri della psiche umana, arrivando quasi a toccare con mano le profondità dell'abisso che in essa può celarsi. Tutto questo prende forma in quelli che definire semplici disegni mi sembra riduttivo. L'accuratezza nella descrizione degli sfondi, delle espressioni facciali, ti lascia senza fiato, come se chi legge si trovi proprio in quei luoghi e abbia di fronte proprio quelle persone in carne e ossa. Finora non avevo mai trovato una tale sensibilità stilistica (eccetto che nelle altre sue opere).