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"Notturno di Lillà" non era il seguito di "Valzer in bianco", come mi ero aspettata anzi, si divide in quattro storie brevi (che vi racconterò in breve in modo che possiate decidere se acquistare il volumetto o meno) di cui solo una è dedicata a un personaggio del Valzer.

Le vicende del primo episodio si svolgono un anno dopo la fuga di Koto con Sagit e vedono come protagonista Masaomi, che nel frattempo è stato trasferito in Manciuria.
Una notte sfortunata il ragazzo rinviene il corpo di una giovane donna presso il letto di un fiume; dopo averla adeguatamente curata scopre che ella altri non è che la principessa Li Xiang, scappata ai suoi aguzzini e caduta in acqua durante la fuga disperata. Le vicende sono narrate, come da copione, con un sottile romanticismo drammatico e ritroviamo con piacere un Masaomi differente da quello di "Valzer in bianco", un protagonista molto più attento agli altri e un po' meno intransigente, decisamente più piacevole.

Il secondo racconto, più breve, è quello che ho gradito maggiormente e narra la storia di Meri, ragazzina timida e riservata che passa le sue giornate a parlare con il dipinto di un misterioso ragazzo, J; preferendo la compagnia di un immoto volto di pigmenti e tela, piuttosto che quella di persone reali. In questo episodio notiamo una Chiho Saitou alle prima armi, soprattutto dal punto di vista del racconto, molto semplice, ma dallo spunto piuttosto carino anche se già visto. I personaggi poi non sono nulla di speciale, solo degli abbozzi, classici dei racconti autoconclusivi.

Le ultime due storie, romantiche e comiche al tempo stesso parlano invece di una coppia di giovani sposini, Sen e Yu. Il secondo episodio in particolare mi è sembrato quello più dinamico e ricco di avvenimenti capaci di strappare una sonora risata al lettore.

Dal punto di vista grafico il volumetto introduce tre differenti tipi di disegno, quasi in contrasto tra di loro e che non consentono una buona amalgama tra i racconti, già di per se slegati. La prima storia presenta lo stile classico del Valzer, più maturo e "romantico", nella terza abbiamo un disegno ancora molto "embrionale" quasi d'altri tempi, tipico dei vecchi manga comici, il secondo racconto infine ha uno stile che potrebbe fungere da raccordo tra le quattro storie, poiché sembra evidenziare un altro passaggio di stile, però intermedio.

Concludendo, non è un volumetto che consiglio in quanto mal organizzato sia per quanto riguarda la scelta degli episodi che raccoglie sia per le piccole sotto trame che non sono nulla di speciale se non dal punto di vista del disegno.