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7.0/10
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"Doll song" è un manga di Lee Sun-Young edito dalla casa editrice Hekasan nella Corea del sud. In Italia siamo solo all'uscita del secondo volume, ma mi sento lo stesso di recensire questo lavoro che già dalle prima battute riesce a intavolare una serie di misteri piuttosto interessanti.

"Un'antica leggenda narra dello spirito di un pruno che creò da un proprio ramo una bambola dalla bellezza sovrumana. I due vissero assieme completandosi l'un l'altro, finché in una notte di novilunio lo spirito cadde in un sonno profondo e la bambola venne rapita da un passante."
Fui attratta fin da subito da quella che poteva essere una leggenda vestita con abiti fantasy. Il fatto poi che trattasse di una giovane damigella aristocratica di nome Lee Woohee, costretta a vivere segregata su ordine del padre mi ha incuriosita ancora di più. Le implicazione sottese a questo rigido divieto erano troppe perché le si potesse ignorare e infatti il mistero viene presto svelato. La ragazza poteva uscire solo durante il giorno del novilunio, una volta l'anno in modo che nessuno si accorgesse del fatto che ella non cambiava con il passare degli anni, non invecchiava. Quante vite erano state sacrificate dal signore per il mantenimento di questo oscuro segreto che ormai era pronto per essere rivelato.

La trama è interessante e piena di colpi di scena, che abbondano, almeno nel primo volume, incitando il lettore a comprare il prossimo numero, nella speranza di capire che cosa ne sarà della giovane donna. Lee Woohee è gentile e misericordiosa, incarna perfettamente l'ideale della donna pura e candida, totalmente perfetta non solo fisicamente ma anche caratterialmente. Gli altri personaggi sono anch'essi molto particolareggiati e misteriosi, necessitano quasi tutti di una seconda occhiata, di un'analisi più profonda per essere compresi a pieno. Frasi sibilline, discorsi lasciati in sospeso, difficilmente se ne capiscono le vere intenzioni se non è l'autrice a metterci davanti ai giochi conclusi.

La difficile comprensione dei fatti potrebbe anche essere dovuta al disegno, arzigogolato e complesso ma di difficile lettura, in più scene mi sono ritrovata perplessa, chiedendomi cosa fosse successo, lui l'aveva baciata, pugnalata o sfiorata? Chissà. Questo è il prezzo di uno stile così terribilmente ricco, tipico dei manga coreani (mi ha fatto più volte pensare al caro "Shin Angyo Onshi" o a "Gung", altri fumetti tipicamente coreani). Certo l'atmosfera è resa perfettamente, un po' cupa e trasognata, come se il tutto fluttuasse in uno stato di sogno, ricco di particolari ma allo stesso tempo così poco tangibile nelle ambientazioni approssimative e negli eventi di difficile comprensione, da far dubitare. La stessa protagonista si ritrova costretta in un mondo ovattato e noi condividiamo questo senso di smarrimento con essa. Per quanto riguarda i costumi Lee Sun-Young ha voluto ibridare quelli tradizionali con qualcosa di più fantasioso giungendo però, secondo me, a un qualcosa che non è ne carne e ne pesce seppur bello alla vista.

In definitiva un manga interessante, di cui proverò a prendere il secondo volume, se non altro per capire se ciò che è avvenuto fin adesso è il frutto di un primo volumetto deciso ad attirare più lettori possibili o se, al contrario, il mordente della storia si trascinerà anche in seguito.