Recensione
March Story
7.0/10
Era da tanto tempo che cercavo una storia di demoni degna di questo nome; una storia che mi emozionasse davvero, che mi affascinasse con un misto di oscurità e sentimento; che fosse misteriosa e pure divertente, ma che lasciasse sempre maggiormente spazio a un lato più profondo ed inquietante; ne avevo veramente le scatole piene delle classiche storielle scontate e ripetitive su diavoli, esorcisti, cacciatori di mostri, e fantomatici re e regine del male che poi tanto finiscono sempre per avere la storia d'amore prevedibile sin dalla prima pagina.
Dopo aver letto quindi diverse recensioni e pure una breve preview di quest'opera, decisi di acquistarla perchè mi aveva colpito tanto: oggettivamente ha una trama molto originale, che attira sin dall'inizio e che non passa inosservata; l'atmosfera di questo mondo gotico, semi fantasy, in stile europa del XVIII secolo, dove entità demoniache nascono e si sviluppano all'interno di oggetti di bellezza e fattura inestimabile per ingannare gli umani e impossessarsi dei loro corpi, nutrendosi dei loro sentimenti, è intrigante. Pagina dopo pagina, si respira proprio quell'aria tetra e affascinante che tanto andavo cercando. E molto lo si deve anche al disegno eccezionale, che con un gioco di chiaro scuro elaborato e un gusto ottimo nelle forme e nei lineamenti dei personaggi da il tocco finale al tutto: mi viene da dire che sia assolutamente perfetto per rendere l'aspetto cupo e demoniaco di questo manga.
Purtroppo però, nonostante abbia apprezzato molto questi primi volumi, ci sono alcune cose che mi hanno deluso e che mi obbligano a dare un voto fra 6/7; in primis i personaggi.
Nulla da dire riguardo a March, un personaggio veramente ben fatto, caratterizzato, con una storia precisa, che attira il lettore per il design, gli abiti, per la sua scure di rovi in combattimento, per il suo viso soave e bambinesco, e per quella spiccata femminilità dolce che sprigiona, nonostante per la maggior parte del tempo finga di essere un ragazzo.
Ma cosa dire dei personaggi che le stanno accanto? L'indovina Jake è orripilante, truccata in modo così osceno da sembrare un mebro dei Kiss(gruppo glam rock anni '70);il suo disegno è grottesco fino all'inverosimile, realizzato con uno stile che va decisamente fuori dallo spirito manga e che rende il personaggio, rispetto agli altri, un vero e proprio gigante sia in altezza che in larghezza; mi torna in mente quando nel secondo volume un giovane ragazzo viene portato dentro il negozio di antichità di Rodin per avere consigli su come approcciare una ragazza: in una scena, Jake chiede al ragazzo come si sente quando è in presenza di questa ragazza e l'inquadratura ritrae solo loro due, con lui a sinistra e lei a destra; il ragazzo appare quasi come uno gnomo rispetto a Jake che è talmente grossa che solo con la testa copre metà dell'altezza totale del ragazzo. Quel che è peggio è che l'autore cerca di sfruttare queste caratteristiche per far ridere, ma a me personalmente non fa ridere per niente, anzi, rende ai miei occhi questa tipa stramba ancora meno convincente. E come se non bastasse a volte fa anche il contrario, ovvero cerca di dare a Jake un tono più serio, con l'aria del personaggio dal passato misterioso, che sa cosa sia il vero amore e che ha avuto una storia drammatica, ma come può un personaggio fatto come sopra ho descritto essere preso sul serio? Prevale chiaramente il lato grottesco, e questi tentativi di profondità la rendono ancora più ridicola. E Rodin invece?Appena l'ho visto mi ha ricordato una versione maschile di Integra di Hellsing (e già lì...), ma a parte questo c'è da dire che non è altro che il classico biondo dalla faccia angelica, per di più occhialuto, che riveste il ruolo del tipo figo, serio ed intellettuale (con un che di effeminato), classico di tantissimi shoujo e che, senza usare una sfera di cristallo per prevedere il futuro, è già prevedibile sin dal primo volume con chi avrà la "love story" (e non faccio nomi perchè quando le cose sono ovvie non serve). Non ha personalità, non ha caratterizzazione, sembra uno messo lì solo per ricoprire i canoni del tipo che una lettrice di shoujo giudica affascinante, quando poi affascinante non è affatto.
E qui si arriva appunto a un'altro aspetto importante; come può March Story essere stato classificato Seinen? Non ha veramente nulla a che vedere con un manga Seinen/Shounen e non parlo di combattimenti, parlo proprio del modo palesemente Josei/Shoujo in cui vengono svolte le tematiche, le conversazioni, le scene comiche e non comiche impostate in un certo modo, dove si percepisce l'indirizzo più a un'occhio femminile che maschile. C'è qualche scena di nudo qua e là, soprattutto di March, ed effettivamente lì si sente qualcosa di diverso, forse più improntata verso un pubblico maschile; ma cosa bisogna pensare? Che è solo per questi 2 o 3 nudi che il manga è stato classificato Seinen?
Non sono mai stato il tipo che si lega solo a un genere e snobba gli altri, ho sempre letto ciò che mi piaceva, indipendentemente dal fatto che fosse shoujo o shounen, psicologico o demenziale, sentimentale o di combattimento ecc, ma in questo caso devo dire che la cosa mi ha dato fastidio perchè i primi due capitoli erano veramente belli, ma poi con l'entrata di queste componenti e di questi personaggi avviene dal mio punto di vista un calo perchè rendono (e renderanno sicuramente anche nei prossimi volumi) la storia prevedibile e forzatamente indirizzata a un pubblico femminile, forse per fini commerciali. Spero di sbagliarmi, e che nei prossimi volumi le mie previsioni vengano smentite, ma non credo che succederà; e mi dispiace veramente tanto perchè la trama di partenza è ottima, ma per il momento non posso dare più di 6/7 a March Story. Il 7 pieno è solo per speranza.
Dopo aver letto quindi diverse recensioni e pure una breve preview di quest'opera, decisi di acquistarla perchè mi aveva colpito tanto: oggettivamente ha una trama molto originale, che attira sin dall'inizio e che non passa inosservata; l'atmosfera di questo mondo gotico, semi fantasy, in stile europa del XVIII secolo, dove entità demoniache nascono e si sviluppano all'interno di oggetti di bellezza e fattura inestimabile per ingannare gli umani e impossessarsi dei loro corpi, nutrendosi dei loro sentimenti, è intrigante. Pagina dopo pagina, si respira proprio quell'aria tetra e affascinante che tanto andavo cercando. E molto lo si deve anche al disegno eccezionale, che con un gioco di chiaro scuro elaborato e un gusto ottimo nelle forme e nei lineamenti dei personaggi da il tocco finale al tutto: mi viene da dire che sia assolutamente perfetto per rendere l'aspetto cupo e demoniaco di questo manga.
Purtroppo però, nonostante abbia apprezzato molto questi primi volumi, ci sono alcune cose che mi hanno deluso e che mi obbligano a dare un voto fra 6/7; in primis i personaggi.
Nulla da dire riguardo a March, un personaggio veramente ben fatto, caratterizzato, con una storia precisa, che attira il lettore per il design, gli abiti, per la sua scure di rovi in combattimento, per il suo viso soave e bambinesco, e per quella spiccata femminilità dolce che sprigiona, nonostante per la maggior parte del tempo finga di essere un ragazzo.
Ma cosa dire dei personaggi che le stanno accanto? L'indovina Jake è orripilante, truccata in modo così osceno da sembrare un mebro dei Kiss(gruppo glam rock anni '70);il suo disegno è grottesco fino all'inverosimile, realizzato con uno stile che va decisamente fuori dallo spirito manga e che rende il personaggio, rispetto agli altri, un vero e proprio gigante sia in altezza che in larghezza; mi torna in mente quando nel secondo volume un giovane ragazzo viene portato dentro il negozio di antichità di Rodin per avere consigli su come approcciare una ragazza: in una scena, Jake chiede al ragazzo come si sente quando è in presenza di questa ragazza e l'inquadratura ritrae solo loro due, con lui a sinistra e lei a destra; il ragazzo appare quasi come uno gnomo rispetto a Jake che è talmente grossa che solo con la testa copre metà dell'altezza totale del ragazzo. Quel che è peggio è che l'autore cerca di sfruttare queste caratteristiche per far ridere, ma a me personalmente non fa ridere per niente, anzi, rende ai miei occhi questa tipa stramba ancora meno convincente. E come se non bastasse a volte fa anche il contrario, ovvero cerca di dare a Jake un tono più serio, con l'aria del personaggio dal passato misterioso, che sa cosa sia il vero amore e che ha avuto una storia drammatica, ma come può un personaggio fatto come sopra ho descritto essere preso sul serio? Prevale chiaramente il lato grottesco, e questi tentativi di profondità la rendono ancora più ridicola. E Rodin invece?Appena l'ho visto mi ha ricordato una versione maschile di Integra di Hellsing (e già lì...), ma a parte questo c'è da dire che non è altro che il classico biondo dalla faccia angelica, per di più occhialuto, che riveste il ruolo del tipo figo, serio ed intellettuale (con un che di effeminato), classico di tantissimi shoujo e che, senza usare una sfera di cristallo per prevedere il futuro, è già prevedibile sin dal primo volume con chi avrà la "love story" (e non faccio nomi perchè quando le cose sono ovvie non serve). Non ha personalità, non ha caratterizzazione, sembra uno messo lì solo per ricoprire i canoni del tipo che una lettrice di shoujo giudica affascinante, quando poi affascinante non è affatto.
E qui si arriva appunto a un'altro aspetto importante; come può March Story essere stato classificato Seinen? Non ha veramente nulla a che vedere con un manga Seinen/Shounen e non parlo di combattimenti, parlo proprio del modo palesemente Josei/Shoujo in cui vengono svolte le tematiche, le conversazioni, le scene comiche e non comiche impostate in un certo modo, dove si percepisce l'indirizzo più a un'occhio femminile che maschile. C'è qualche scena di nudo qua e là, soprattutto di March, ed effettivamente lì si sente qualcosa di diverso, forse più improntata verso un pubblico maschile; ma cosa bisogna pensare? Che è solo per questi 2 o 3 nudi che il manga è stato classificato Seinen?
Non sono mai stato il tipo che si lega solo a un genere e snobba gli altri, ho sempre letto ciò che mi piaceva, indipendentemente dal fatto che fosse shoujo o shounen, psicologico o demenziale, sentimentale o di combattimento ecc, ma in questo caso devo dire che la cosa mi ha dato fastidio perchè i primi due capitoli erano veramente belli, ma poi con l'entrata di queste componenti e di questi personaggi avviene dal mio punto di vista un calo perchè rendono (e renderanno sicuramente anche nei prossimi volumi) la storia prevedibile e forzatamente indirizzata a un pubblico femminile, forse per fini commerciali. Spero di sbagliarmi, e che nei prossimi volumi le mie previsioni vengano smentite, ma non credo che succederà; e mi dispiace veramente tanto perchè la trama di partenza è ottima, ma per il momento non posso dare più di 6/7 a March Story. Il 7 pieno è solo per speranza.