Recensione
Reset
7.0/10
Recensione di Requiem Without Sorrow
-
Una realtà sempre più presente quella della dipendenza dai giochi online in Giappone: si tratta di un problema molto più serio di quello che può apparire ad un occhio ingenuo, tanto che sono addirittura sorti dei centri di recupero per gente affetta da questa malattia.
Questione che sicuramente è stata appresa appieno dall'autore che ha fondato la propria opera sulla confusione dei videogiocatori tra realtà virtuale ed effettiva.
In breve è la storia di un quartiere dove si sono localizzati svariati suicidi dovuti ad un gioco in LAN talmente realistico da portare inevitabilmente i giocatori a chiedersi quale fosse la vera realtà: essi confusi ed ingannati dal gioco sono spinti al suicidio per accertarsi dell' effettiva "realtà della realtà".
Entra così in scena un giovane hacker al servizio del governo (o per meglio dire costretto da esso) ad indagare sulla misteriosa faccenda.
Per quanto riguarda la storia essa risulta originale (almeno per quanto riguarda il mondo dei manga) e ben studiata nella teoria.
Tuttavia risulta eccessivamente fantasiosa nei suoi aspetti principali; poichè giochi online simili a quello in questione ne esistono a migliaia e nessuno riesce a coinvolgerti al punto da farti porre il dubbio su quale sia la vera realtà attraverso l'esclusivo uso di un microfono e delle cuffie. Certamente a lungo andare effetti simili se ne possono ottenere, ma come ho già detto prima, di videogiochi come questo ne esistono tanti e di effetti come quelli descritti nell'opera non se ne è mai sentito parlare.
Altra pecca è la risoluzione della storia e la sconfitta del "cattivo" in poco più di 10 pagine che all'improvviso fanno del manga fuori dai generi comuni, un mainstream con tanto di spade e pistole.
Per il resto la storia scorre tranquillamente e senza incoerenze.
Sulla forma invece i miei giudizi sono più che positivi.
Partendo dall'edizione, il manga si presenta con una pregiata sovraccoperta, tipica della JPOP ed una prima pagina a colori.
Per quanto riguarda i disegni invece, chiari e semplici, riescono a caratterizzare i pochi personaggi presenti e far distinguere chiaramente al lettore l'ambientazione virtuale da quella reale, rendendo così di più facile comprensione la storia.
Insomma si tratta di un manga che certamente non può essere definito eccezionale, ma che tuttavia credo valga la pena di leggere. Il mio giudizio finale sarebbe di un 6 e mezzo, ma dovendo necessariamente scegliere tra il 6 e il 7 scelgo il secondo poichè dare un 6 sarebbe negare il valore che riconosco, nonostante i difetti sopra citati, all'opera del maestro Tetsuya Tsutsui.
Questione che sicuramente è stata appresa appieno dall'autore che ha fondato la propria opera sulla confusione dei videogiocatori tra realtà virtuale ed effettiva.
In breve è la storia di un quartiere dove si sono localizzati svariati suicidi dovuti ad un gioco in LAN talmente realistico da portare inevitabilmente i giocatori a chiedersi quale fosse la vera realtà: essi confusi ed ingannati dal gioco sono spinti al suicidio per accertarsi dell' effettiva "realtà della realtà".
Entra così in scena un giovane hacker al servizio del governo (o per meglio dire costretto da esso) ad indagare sulla misteriosa faccenda.
Per quanto riguarda la storia essa risulta originale (almeno per quanto riguarda il mondo dei manga) e ben studiata nella teoria.
Tuttavia risulta eccessivamente fantasiosa nei suoi aspetti principali; poichè giochi online simili a quello in questione ne esistono a migliaia e nessuno riesce a coinvolgerti al punto da farti porre il dubbio su quale sia la vera realtà attraverso l'esclusivo uso di un microfono e delle cuffie. Certamente a lungo andare effetti simili se ne possono ottenere, ma come ho già detto prima, di videogiochi come questo ne esistono tanti e di effetti come quelli descritti nell'opera non se ne è mai sentito parlare.
Altra pecca è la risoluzione della storia e la sconfitta del "cattivo" in poco più di 10 pagine che all'improvviso fanno del manga fuori dai generi comuni, un mainstream con tanto di spade e pistole.
Per il resto la storia scorre tranquillamente e senza incoerenze.
Sulla forma invece i miei giudizi sono più che positivi.
Partendo dall'edizione, il manga si presenta con una pregiata sovraccoperta, tipica della JPOP ed una prima pagina a colori.
Per quanto riguarda i disegni invece, chiari e semplici, riescono a caratterizzare i pochi personaggi presenti e far distinguere chiaramente al lettore l'ambientazione virtuale da quella reale, rendendo così di più facile comprensione la storia.
Insomma si tratta di un manga che certamente non può essere definito eccezionale, ma che tuttavia credo valga la pena di leggere. Il mio giudizio finale sarebbe di un 6 e mezzo, ma dovendo necessariamente scegliere tra il 6 e il 7 scelgo il secondo poichè dare un 6 sarebbe negare il valore che riconosco, nonostante i difetti sopra citati, all'opera del maestro Tetsuya Tsutsui.