Recensione
L'Uomo che Cammina
9.0/10
"L'uomo che cammina" può sembrare a coloro che non si sono mai avvicinati a Taniguchi un volume assolutamente noioso. Un volume inutile, privo di eventi. Tuttavia, si sta parlando del sensei Taniguchi. Che in ogni sua opera ci mette di fronte a qualcosa. Ed in questa non è da meno.
La trama si basa su un uomo che cammina. Sì, esatto, cammina. Muove i piedi percorrendo le strade di una normalissima città, scrutando tutto l'ambiente circostante. Si imbatte in uccelli di vario tipo, alti palazzi, anziane signore che hanno perso la strada, bambini che fanno volare aeroplani. Tutte cose normalissime, ma che per lui acquisiscono una bellezza speciale. Perché la trama in questo manga (o meglio, romanzo) non esiste. Vi è solo un uomo che vive. Perché di vivere si tratta! Godersi ogni secondo, ogni attimo della propria vita senza aver paura della società. Diventare un tutt'uno con gli elementi, con la gente. Questo è vivere! E Taniguchi ce lo fa chiaramente capire in questo ennesimo capolavoro.
La trama si basa su un uomo che cammina. Sì, esatto, cammina. Muove i piedi percorrendo le strade di una normalissima città, scrutando tutto l'ambiente circostante. Si imbatte in uccelli di vario tipo, alti palazzi, anziane signore che hanno perso la strada, bambini che fanno volare aeroplani. Tutte cose normalissime, ma che per lui acquisiscono una bellezza speciale. Perché la trama in questo manga (o meglio, romanzo) non esiste. Vi è solo un uomo che vive. Perché di vivere si tratta! Godersi ogni secondo, ogni attimo della propria vita senza aver paura della società. Diventare un tutt'uno con gli elementi, con la gente. Questo è vivere! E Taniguchi ce lo fa chiaramente capire in questo ennesimo capolavoro.