Recensione
Fullmetal Alchemist
5.0/10
Buone idee che non vengono sfruttate a dovere. Appellativi come "originale", "innovativo" o "complesso" non si addicono assolutamente a questo shonen privo di qualsiasi resa stilistica.
In 27 volumi l'autrice non migliora nel tratto e la storia diventa monotona tanto per la scarsità di personaggi (una trentina in tutto, quasi tutti nati nei primissimi volumi), quanto per i combattimenti praticamente inesistenti (le tecniche si contano sulle dita di una mano). I personaggi hanno un interessante profilo psicologico ma il disegno, purtroppo, non aiuta di certo ad apprezzarli.
A mio parere manca totalmente il tocco magico che fa sognare il lettore: non c'è l'epicità tipica degli shonen, né combattimenti degni di essere ricordati e nemmeno idee così originali da ispirare il pubblico.
Più che allontanarsi dal classico shonen mainstream, sembra più che altro che l'autrice non riesca a rendere quello che vorrebbe: un esempio sono i tanti duelli stroncati durante la storia.
La trama (composta di ben 27 volumi) non ha svolte intriganti e malgrado le buone intenzioni si evolve in maniera del tutto prevedibile.
"Innovativi" possono essere titoli quali: GON, Buonanotte Punpun, Berserk o, parlando di shonen, Death Note (non significa che siano migliori); di certo non un manga dalla trama del tutto ipotizzabile dopo i primi volumi e che può essere riassunta in poche righe.
STORIA: 6+
DISEGNI: 5
STILE: 4.5
STORYBOARD: 5
FATTORE SHONEN: 6
Per una discreta lettura senza troppe pretese.
Sopravvalutato.
In 27 volumi l'autrice non migliora nel tratto e la storia diventa monotona tanto per la scarsità di personaggi (una trentina in tutto, quasi tutti nati nei primissimi volumi), quanto per i combattimenti praticamente inesistenti (le tecniche si contano sulle dita di una mano). I personaggi hanno un interessante profilo psicologico ma il disegno, purtroppo, non aiuta di certo ad apprezzarli.
A mio parere manca totalmente il tocco magico che fa sognare il lettore: non c'è l'epicità tipica degli shonen, né combattimenti degni di essere ricordati e nemmeno idee così originali da ispirare il pubblico.
Più che allontanarsi dal classico shonen mainstream, sembra più che altro che l'autrice non riesca a rendere quello che vorrebbe: un esempio sono i tanti duelli stroncati durante la storia.
La trama (composta di ben 27 volumi) non ha svolte intriganti e malgrado le buone intenzioni si evolve in maniera del tutto prevedibile.
"Innovativi" possono essere titoli quali: GON, Buonanotte Punpun, Berserk o, parlando di shonen, Death Note (non significa che siano migliori); di certo non un manga dalla trama del tutto ipotizzabile dopo i primi volumi e che può essere riassunta in poche righe.
STORIA: 6+
DISEGNI: 5
STILE: 4.5
STORYBOARD: 5
FATTORE SHONEN: 6
Per una discreta lettura senza troppe pretese.
Sopravvalutato.