Recensione
Nana
9.0/10
NANA è un manga della famosa mangaka Ai Yazawa.
Esso narra la storia di due ragazze accomunate dallo stesso nome e dalla stessa età e che, destino o meno, conosciutesi su un treno, si ritrovano ad abitare nello stesso appartamento. Nana Komatsu è una ragazza dolce e solare, viziata ed egoista, ma che riesce ad instaurare un rapporto molto profondo con Nana Osaki.
Quest'ultima invece è una cantante punk che si è trasferita a Tokyo per avere successo nel mondo della musica: eccentrica e poco socievole, anche lei diventa molto amica di Nana K. Entrambe si ritroveranno a vivere momenti felici e non, in una storia alquanto triste quanto realistica.
La cosa che subito salta all'occhio è il tratto dell'autrice. Esso è davvero inconfondibile, perché Ai Yazawa ha uno stile tutto suo. I disegni sono molto dettagliati, tra cui i vestiti e gli accessori ci appaiono quasi reali. Questo manga è un insieme di emozioni. L'ho letto così, tanto per buttarmi in una storia della Yazawa, soprattutto dopo aver letto tutte le recensioni positive esistenti in questo mondo. Non è sopravvalutato, perché secondo me merita tantissimo. I personaggi si legano tra loro in modo naturale, le storie d'amore si bilanciano sulla fiducia e i propri sentimenti, ma ciò che lega queste due ragazze dallo stesso nome è alquanto meraviglioso. Amore? Un mix di questo e di dolcezza, ma anche gelosia, rabbia e invidia, come una piccola storia d'amore, che però lega soltanto due ragazze sui venti anni. Un'altra cosa che apprezzo è la narrazione. La nostra mangaka ha deciso di creare un mondo tutto suo, come se Tokyo fosse una città sua. Infatti qui vediamo le due protagoniste vivere in questo paese come se ci abitassero per davvero, come se la loro casa fosse per davvero tra quelle parti.
I personaggi non sono originali, non sono né troppo particolari e non sono ricchi, né bizzarri o chissà quanto complicati. Secondo me, il peggiore dell'opera è Reira, ma è solo un mio pensiero. Il migliore? Ahhh, Ren, il mio carissimo Ren.
Tornando a noi, posso solo dire che è un capolavoro in sé, perché non è perfetto. NANA ha finito col diventare una storia drammatica, ma che in fin dei conti riesce a far emozionare ancora e a farci tenere il cuore in gola su ogni colpo di scena. Lo reputo tra i migliori degli ultimi anni, per disegno e per storia, perché Ai Yazawa sa rendere tutto magico prendendo semplici personaggi raccontandone la propria vita. È magica questa donna.
Un voto nove solo perché aspetto con ansia il prosieguo e perché, come già detto, poteva pur risparmiarsi quella parte drammatica.
Esso narra la storia di due ragazze accomunate dallo stesso nome e dalla stessa età e che, destino o meno, conosciutesi su un treno, si ritrovano ad abitare nello stesso appartamento. Nana Komatsu è una ragazza dolce e solare, viziata ed egoista, ma che riesce ad instaurare un rapporto molto profondo con Nana Osaki.
Quest'ultima invece è una cantante punk che si è trasferita a Tokyo per avere successo nel mondo della musica: eccentrica e poco socievole, anche lei diventa molto amica di Nana K. Entrambe si ritroveranno a vivere momenti felici e non, in una storia alquanto triste quanto realistica.
La cosa che subito salta all'occhio è il tratto dell'autrice. Esso è davvero inconfondibile, perché Ai Yazawa ha uno stile tutto suo. I disegni sono molto dettagliati, tra cui i vestiti e gli accessori ci appaiono quasi reali. Questo manga è un insieme di emozioni. L'ho letto così, tanto per buttarmi in una storia della Yazawa, soprattutto dopo aver letto tutte le recensioni positive esistenti in questo mondo. Non è sopravvalutato, perché secondo me merita tantissimo. I personaggi si legano tra loro in modo naturale, le storie d'amore si bilanciano sulla fiducia e i propri sentimenti, ma ciò che lega queste due ragazze dallo stesso nome è alquanto meraviglioso. Amore? Un mix di questo e di dolcezza, ma anche gelosia, rabbia e invidia, come una piccola storia d'amore, che però lega soltanto due ragazze sui venti anni. Un'altra cosa che apprezzo è la narrazione. La nostra mangaka ha deciso di creare un mondo tutto suo, come se Tokyo fosse una città sua. Infatti qui vediamo le due protagoniste vivere in questo paese come se ci abitassero per davvero, come se la loro casa fosse per davvero tra quelle parti.
I personaggi non sono originali, non sono né troppo particolari e non sono ricchi, né bizzarri o chissà quanto complicati. Secondo me, il peggiore dell'opera è Reira, ma è solo un mio pensiero. Il migliore? Ahhh, Ren, il mio carissimo Ren.
Tornando a noi, posso solo dire che è un capolavoro in sé, perché non è perfetto. NANA ha finito col diventare una storia drammatica, ma che in fin dei conti riesce a far emozionare ancora e a farci tenere il cuore in gola su ogni colpo di scena. Lo reputo tra i migliori degli ultimi anni, per disegno e per storia, perché Ai Yazawa sa rendere tutto magico prendendo semplici personaggi raccontandone la propria vita. È magica questa donna.
Un voto nove solo perché aspetto con ansia il prosieguo e perché, come già detto, poteva pur risparmiarsi quella parte drammatica.