Recensione
Alice Academy
8.0/10
<B> Attenzione: possibili spoiler! </B>
Un manga che meriterebbe il dieci pieno, come voto. A prima vista potrebbe passare per una storiella banale da giovani e ingenui bambinetti, perché bambini sono i nostri protagonisti.
Mikan ha solo dieci anni quando la sua amica Hotaru viene trascinata nell'esclusiva Alice Academy di Tokyo. Nel tentativo di seguirla finisce con l'essere ammessa a sua volta, ritrovandosi così col vivere in un mini-universo di bambini super dotati. Telepatia, preveggenza, controllo degli elementi...ognuno può vantare un proprio potere speciale. Anche Mikan.
Eppure questo manga non è proprio per bambini. Forse l'anime un po' sì, direi, ma il manga no. Perché l'Accademia non è ciò che sembra: sfrutta i bambini per i propri scopi e proibisce loro qualsivoglia rapporto con l'esterno, dividendoli dalla loro famiglia e dai propri cari.
Si raggiungono livelli di crudeltà impensabili: dal semplice bruciare le lettere che Mikan scrive al nonno al trasformare poveri Alice in mostruosi criminali. Ma all'accademia si contrappone una forza ancor più temibile: l'organizzazione Anti-Alice.
Non c'è una vera e propria parte buona. Certo, Mikan e i suoi amici sono gli eroi del manga, ma si schierano dalla parte dell'Accademia, nonostante questa sia comunque capitanata dal malvagio preside delle elementari.
La storia ha un ritmo calzante, inarrestabile. Alla parte "combattiva" del manga si contrappone il lato romantico, che prende possesso della storia man mano che i nostri protagonisti crescono e il manga prosegue.
I protagonisti sono caratterizzati al massimo, sconvolgendo un po' gli abituali ruoli. La nostra protagonista è tutto fuorché super-dotata, nessun potere ai limiti dell'assurdo (come il fortissimo controllo del fuoco di Natsume) o un'intelligenza brillante. Mikan ha un alice raro, è vero, ma si tratta dell'alice dell'annullamento. Annulla i poteri degli altri, e neanche sempre.
E non è intelligente, anzi, è ingenua e un po' tonta, circondata da super-geni come Hotaru e Natsume, che la maltrattano. Eppure dietro questo loro comportamento si nasconde un potente sentimento d'affetto. Hotaru adora Mikan, Natsume la ama.
Il personaggio di Mikan prende il lettore più di quanto sarebbe mai riuscito a fare il protagonista perfetto.
Il manga non si smentisce mai, intrappolando il lettore come null'altro riuscirebbe a fare. E qui sto per fare uno spoiler che tu, lettore appassionato, non devi leggere: il motivo per cui il voto dato è un otto e non un dieci.
Il finale. Il finale peggiore che abbia mai letto. Non voglio rivelare troppi particolari, ma l'ultimo volume distrugge l'intero manga. Avrei voluto non leggerlo mai.
Un manga che meriterebbe il dieci pieno, come voto. A prima vista potrebbe passare per una storiella banale da giovani e ingenui bambinetti, perché bambini sono i nostri protagonisti.
Mikan ha solo dieci anni quando la sua amica Hotaru viene trascinata nell'esclusiva Alice Academy di Tokyo. Nel tentativo di seguirla finisce con l'essere ammessa a sua volta, ritrovandosi così col vivere in un mini-universo di bambini super dotati. Telepatia, preveggenza, controllo degli elementi...ognuno può vantare un proprio potere speciale. Anche Mikan.
Eppure questo manga non è proprio per bambini. Forse l'anime un po' sì, direi, ma il manga no. Perché l'Accademia non è ciò che sembra: sfrutta i bambini per i propri scopi e proibisce loro qualsivoglia rapporto con l'esterno, dividendoli dalla loro famiglia e dai propri cari.
Si raggiungono livelli di crudeltà impensabili: dal semplice bruciare le lettere che Mikan scrive al nonno al trasformare poveri Alice in mostruosi criminali. Ma all'accademia si contrappone una forza ancor più temibile: l'organizzazione Anti-Alice.
Non c'è una vera e propria parte buona. Certo, Mikan e i suoi amici sono gli eroi del manga, ma si schierano dalla parte dell'Accademia, nonostante questa sia comunque capitanata dal malvagio preside delle elementari.
La storia ha un ritmo calzante, inarrestabile. Alla parte "combattiva" del manga si contrappone il lato romantico, che prende possesso della storia man mano che i nostri protagonisti crescono e il manga prosegue.
I protagonisti sono caratterizzati al massimo, sconvolgendo un po' gli abituali ruoli. La nostra protagonista è tutto fuorché super-dotata, nessun potere ai limiti dell'assurdo (come il fortissimo controllo del fuoco di Natsume) o un'intelligenza brillante. Mikan ha un alice raro, è vero, ma si tratta dell'alice dell'annullamento. Annulla i poteri degli altri, e neanche sempre.
E non è intelligente, anzi, è ingenua e un po' tonta, circondata da super-geni come Hotaru e Natsume, che la maltrattano. Eppure dietro questo loro comportamento si nasconde un potente sentimento d'affetto. Hotaru adora Mikan, Natsume la ama.
Il personaggio di Mikan prende il lettore più di quanto sarebbe mai riuscito a fare il protagonista perfetto.
Il manga non si smentisce mai, intrappolando il lettore come null'altro riuscirebbe a fare. E qui sto per fare uno spoiler che tu, lettore appassionato, non devi leggere: il motivo per cui il voto dato è un otto e non un dieci.
Il finale. Il finale peggiore che abbia mai letto. Non voglio rivelare troppi particolari, ma l'ultimo volume distrugge l'intero manga. Avrei voluto non leggerlo mai.