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Devo mettere l'avviso di spoiler? No va be', a grandi linee conoscono tutti la storia di Cleopatra e sanno come va a finire! (Meno l'autrice del manga!)

Mi aspettavo molto di più, ma d'altra parte fino ad ora l'unica mangaka che abbia saputo romanzare bene la storia è stata solo Riyoko Ikeda. Tutto il resto è fuffa, compresa questa Cleopatra.

Sono davvero troppe le cose che mi hanno irritato e pochissime le cose che mi sono piaciute. Iniziamo da queste ultime. Carini i disegni, talvolta belli (sono in generale un po' acerbi, immagino che l'autrice fosse relativamente giovane quando lo disegnò). Qualche battuta "fiera" qui e lì. Ottima e sintetica l'appendice storica finale (ma la Satonaka qui non c'entra niente, è opera della redazione italiana, davvero molto precisa).
Per il resto è una tragedia, non nel senso letterale e letterario, ma nel senso che è un manga atroce. Devo fare una premessa: sono un grande appassionato di storia e Cleopatra è un personaggio che ho sempre adorato, così come il celeberrimo film con Elizabeth Taylor, romanzato quel che basta per farlo piacere agli statunitensi e fin troppo spettacolare, ma davvero perfetto nel rievocare il carattere della grandiosa regina d'Egitto.

Cleopatra, donna brillante, astuta, intelligente e passionale è ridotta in questo manga a una pupattola smorfiosa, tutta mossette, senza spina dorsale, piagnosa e svenevole. Non so con che coraggio l'autrice l'abbia caratterizzata così!
Marco Antonio è un altro che sembra uscito da "Candy Candy": un bambolotto senza personalità, senza carisma. Tra le cose più irritanti c'è Cleopatra che si riferisce a Giulio Cesare chiamandolo sempre soltanto Giulio e non Cesare! Cosa fuori dal mondo per chi abbia un minimo di conoscenza del mondo romano... (peccato che nell'edizione italiana abbiano voluto essere fedeli all'originale anche nei difetti).
Chicca: l'amico indomito e fedele della regina, che la protegge da tutto e da tutti. Forse il personaggio più "simpatico". C'è un ma. Con tutti i nomi greci che ci sono, la Satonaka proprio Rei doveva chiamarlo? Ma che senso ha dargli un nome giapponese... (Ah già dimenticavo: più volte viene detto che Cleopatra è un'egiziana... al limite egizia, ma peccato che fosse greca!).
L'ultima perla: la Satonaka ci priva della scena capolavoro su Cleopatra, quella dell'aspide, e la fa morire con del veleno custodito in un anello. Perché? È assurdo, se c'è una tradizione storica, tra l'altro notissima, nonché adattissima da rendere in forme artistiche (si perde il conto dei dipinti che raffigurano Cleopatra con l'aspide), perché non attenervisi? L'anello col veleno lo metti nella versione romanzata dei Borgia, non in Cleopatra!

Insomma, un manga terribile, breve ma pesantissimo da leggere, noioso e irritante fino all'inverosimile, soprattutto se apprezzate il personaggio storico, con la sua fama di donna potente e seducente. Questa Cleopatra giapponese non ha niente di valoroso, figuriamoci di seducente: è soltanto un'insulsa protagonista da shoujo tradizionale. Non aspettatevi qualcosa di bello e appassionante come "Lady Oscar", o "Elisabetta, la regina che sposò la patria" ecc...