Recensione
Soul Eater
9.0/10
Recensione di sterminatotutto
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Vorrei cominciare col dire che Soul Eater è uno dei miei manga shounen preferiti, essendo stato anche uno dei miei primi, ma non sarà facile recensirlo; io dirò la mia, anche se avrò pareri contrastanti.
Punto forte di questa serie è un'ambientazione macabra, con tanto di shinigami, streghe e zombie, una parte ormai conosciuta, ma che in questo manga riesce a dare il massimo, poiché ci troviamo in un universo permeato di ilarità e di scemenza, il tutto contornato da una buona dose di pazzia.
L'incipit del manga ci trasporta subito in questo strano mondo, che a mio avviso è pieno di fan service, ma che riesce a divertire con le proprie battute. Soul Eater non riesce a trovare un proprio andamento costante, ma continua a passare periodi di magra e di abbondanza, momenti in cui leggere è fatica, altri in cui è appassionante.
Il mangaka Atsushi Ohkubo purtroppo ha deciso di dedicare la maggiore attenzione ai disegni, senza tralasciare la trama, che però doveva essere approfondita e potenziata in certi punti. Essa ruota principalmente intorno agli studenti di una scuola di Shinigami, dove insegnano agli allievi a trasformarsi in armi demoniache. L'obiettivo principale della scuola è mantenere la pace affinché non sorga un Kishin, ovvero uno spirito demoniaco che ha fatto cadere il mondo nel caso più totale. Per impedire ciò, gli studenti devono raccogliere delle anime così che possano creare armi più potenti in modo che le possano usare i Shinigami. Dalla scuola verranno scelti degli alunni per affrontate missione nelle quali si raccoglieranno le anime.
Un punto forte del manga è la rappresentazione dei personaggi: nonostante non siano pochi, ognuno riesce ad essere diverso dall'altro, tutti sono particolari, alcuni soprattutto hanno personalità portate all'estremo, quasi ad arrivare a livelli maniacali. Unico difetto è che a lungo andare risultano ripetitivi o noiosi.
Per fortuna il mangaka riesce ad alternare queste gag da momenti seri e non, anche se quando si ripresentano non danno lo stesso effetto di prima. In ogni caso, per dare un'idea di cosa sia realmente questo manga, ritengo che il personaggio che più rappresenta Soul Eater sia Lord Shinigami, non tanto per il ruolo che ha, quanto per il suo esser a momenti serio e a momenti comico, in un alternarsi di situazioni e battute che si riflettono sull'intero manga.
Una cosa che diversifica questo manga da altri shounen è la crescita del personaggio, non solo a livello fisico, ma anche psicologico. Ovviamente c'è chi matura di più e chi meno, basta vedere Soul, che all'inizio si presentava come un folle ma che ora tiene più a Maka, crescendo così.
Riguardo ai disegni, Ohkubo non è proprio il massimo. A me personalmente piace, ma se confrontato con altri mangaka lui risulta un pivello, a causa della rappresentazione dei personaggi, ma per fortuna essa di adatta all'opera.
Le tavole sono ordinate, ma curate quando il mangaka ne ha voglia e, spesso e volentieri, quasi mai complete: frequentemente, infatti, ci ritroviamo una mezza pagina vuota senza il benché minimo motivo. La distanza fra una vignetta e l'altra è molto ampia, in modo che sembri che abbia occupato l'intera pagina, quando la realtà è ben diversa. Gli sfondi nelle battaglie sono per lo più bianchi, mentre nelle altre occasioni, consistono in infrastrutture piuttosto elementari. Talvolta Ohkubo si cimenta in disegni solo tratteggiati, o meglio, scarabocchiati, oppure in pagine nere sebbene il risultato non sia spesso molto felice.
Tirando le somme finali, Soul Eater è un manga shounen che si diversifica dagli altri per la storia, tirando fuori qualcosa di nuovo. Esso alterna momenti comici a quelli seri, rendendo la lettura sempre piacevole (tralascio il volume 6, odiato a morte). Disegni a parte, che tuttavia ben si adattano ad un mondo come quello di Soul Eater, è in definitiva uno shounen di alti livelli, composto essenzialmente dai soliti combattimenti e Shinigami, ma rimescolati con un minimo di senno ed un pizzico di creatività, per dar vita ad un'opera originale. A chi è in cerca di uno shounen consiglio di recuperarlo.
P.S.: So che molti di voi avranno pareri diversi, ma a me piace.
Punto forte di questa serie è un'ambientazione macabra, con tanto di shinigami, streghe e zombie, una parte ormai conosciuta, ma che in questo manga riesce a dare il massimo, poiché ci troviamo in un universo permeato di ilarità e di scemenza, il tutto contornato da una buona dose di pazzia.
L'incipit del manga ci trasporta subito in questo strano mondo, che a mio avviso è pieno di fan service, ma che riesce a divertire con le proprie battute. Soul Eater non riesce a trovare un proprio andamento costante, ma continua a passare periodi di magra e di abbondanza, momenti in cui leggere è fatica, altri in cui è appassionante.
Il mangaka Atsushi Ohkubo purtroppo ha deciso di dedicare la maggiore attenzione ai disegni, senza tralasciare la trama, che però doveva essere approfondita e potenziata in certi punti. Essa ruota principalmente intorno agli studenti di una scuola di Shinigami, dove insegnano agli allievi a trasformarsi in armi demoniache. L'obiettivo principale della scuola è mantenere la pace affinché non sorga un Kishin, ovvero uno spirito demoniaco che ha fatto cadere il mondo nel caso più totale. Per impedire ciò, gli studenti devono raccogliere delle anime così che possano creare armi più potenti in modo che le possano usare i Shinigami. Dalla scuola verranno scelti degli alunni per affrontate missione nelle quali si raccoglieranno le anime.
Un punto forte del manga è la rappresentazione dei personaggi: nonostante non siano pochi, ognuno riesce ad essere diverso dall'altro, tutti sono particolari, alcuni soprattutto hanno personalità portate all'estremo, quasi ad arrivare a livelli maniacali. Unico difetto è che a lungo andare risultano ripetitivi o noiosi.
Per fortuna il mangaka riesce ad alternare queste gag da momenti seri e non, anche se quando si ripresentano non danno lo stesso effetto di prima. In ogni caso, per dare un'idea di cosa sia realmente questo manga, ritengo che il personaggio che più rappresenta Soul Eater sia Lord Shinigami, non tanto per il ruolo che ha, quanto per il suo esser a momenti serio e a momenti comico, in un alternarsi di situazioni e battute che si riflettono sull'intero manga.
Una cosa che diversifica questo manga da altri shounen è la crescita del personaggio, non solo a livello fisico, ma anche psicologico. Ovviamente c'è chi matura di più e chi meno, basta vedere Soul, che all'inizio si presentava come un folle ma che ora tiene più a Maka, crescendo così.
Riguardo ai disegni, Ohkubo non è proprio il massimo. A me personalmente piace, ma se confrontato con altri mangaka lui risulta un pivello, a causa della rappresentazione dei personaggi, ma per fortuna essa di adatta all'opera.
Le tavole sono ordinate, ma curate quando il mangaka ne ha voglia e, spesso e volentieri, quasi mai complete: frequentemente, infatti, ci ritroviamo una mezza pagina vuota senza il benché minimo motivo. La distanza fra una vignetta e l'altra è molto ampia, in modo che sembri che abbia occupato l'intera pagina, quando la realtà è ben diversa. Gli sfondi nelle battaglie sono per lo più bianchi, mentre nelle altre occasioni, consistono in infrastrutture piuttosto elementari. Talvolta Ohkubo si cimenta in disegni solo tratteggiati, o meglio, scarabocchiati, oppure in pagine nere sebbene il risultato non sia spesso molto felice.
Tirando le somme finali, Soul Eater è un manga shounen che si diversifica dagli altri per la storia, tirando fuori qualcosa di nuovo. Esso alterna momenti comici a quelli seri, rendendo la lettura sempre piacevole (tralascio il volume 6, odiato a morte). Disegni a parte, che tuttavia ben si adattano ad un mondo come quello di Soul Eater, è in definitiva uno shounen di alti livelli, composto essenzialmente dai soliti combattimenti e Shinigami, ma rimescolati con un minimo di senno ed un pizzico di creatività, per dar vita ad un'opera originale. A chi è in cerca di uno shounen consiglio di recuperarlo.
P.S.: So che molti di voi avranno pareri diversi, ma a me piace.