Recensione
Monster
8.0/10
E' successo un po' a tutti: commettiamo un terribile sbaglio che genere una conseguenza indesiderata, e facciamo di tutto per rimediare. E' Questo il principio alla base di Monster, l'opera che porterà Naoki Urasawa al successo.
Non mi stupisce che questo sia il manga con la migliore media su questo sito. Urasawa riesce a creare un complicatissimo intreccio, a sostenerlo per 18 volumi e a risolverlo magistralmente. Monster rappresenta l'essenza stessa del thriller, che concilia sapientemente mistero, suspense e poliziesco.
Urasawa ricostruisce molto bene la situazione della Germania dopo la caduta del Muro, e il panorama cecoslovacco in quegli stessi anni, rielaborandolo, ovviamente, in maniera fantasiosa ma realistica allo stesso tempo. Sarà proprio questo contesto a generare, alcuni anni dopo, l'"errore" del dottor Tenma, protagonista dell'opera, che intraprenderà un viaggio di oltre 3600 pagine, per scovare e distruggere il Mostro da lui stesso creato.
Urasawa tiene un ritmo incalzante, perfetto per il genere di testo che ha creato. Non c'è un volume in cui non si senta sulla propria pelle la sensazione di essere proiettati dentro quel mondo d'inganni tessuto con tanta precisione da risultare, a volte, quasi troppo "reale". L'autore non si risparmia certo nel disegnare scene cruente o di sesso (queste ultime, a mio parere, assolutamente superflue ed evitabili).
L'intreccio di Monster può essere descritto come una strada che, dopo essersi separata innumerevoli volte, torna a unirsi: l'elemento propulsore di quest'opera sono, infatti i personaggi. Urasawa caratterizza ottimamente tutte le anime da lui create, dai protagonisti ai personaggi secondari, approfondendoli e dedicando a ognuno lo spazio che merita. E questa folta schiera di personaggi vaga continuamente, tra Germania e Cecoslovacchia, separandosi e unendosi di continuo, fino all'atto finale dell'opera: uno scenario apocalittico, quasi alla "Devilman", dove tutti si ricongiungono per dare un finale spettacolare a questo bellissimo manga.
Un bellissimo manga che, secondo me, ha solo due pecche. Due difetti che, sebbene possano sembrare superflui, faccio fatica a ignorare. Parlo, in primis, delle già citate scene sessuali. Già, perché scene di fan service di questo tipo sono l'ultima cosa che vorrei trovare in un seinen di questo tipo, soprattutto se di scarsa qualità (sinceramente ho trovato alcune di queste scene a dir poco inquietanti) come quello che ci propone Urasawa. L'altra pecca è l'eccessiva casualità di molti avvenimenti e la divagazione dell'autore su temi ininfluenti al fine della trama: se, infatti, questo genere di cose sono assolutamente accettabili in uno shonen, non lo sono per un'opera realistica come Monster.
Termino qui, il mio voto è 8. Perché Monster è davvero molto, molto bello, ma poteva esserlo di più. Consigliatissimo.
Non mi stupisce che questo sia il manga con la migliore media su questo sito. Urasawa riesce a creare un complicatissimo intreccio, a sostenerlo per 18 volumi e a risolverlo magistralmente. Monster rappresenta l'essenza stessa del thriller, che concilia sapientemente mistero, suspense e poliziesco.
Urasawa ricostruisce molto bene la situazione della Germania dopo la caduta del Muro, e il panorama cecoslovacco in quegli stessi anni, rielaborandolo, ovviamente, in maniera fantasiosa ma realistica allo stesso tempo. Sarà proprio questo contesto a generare, alcuni anni dopo, l'"errore" del dottor Tenma, protagonista dell'opera, che intraprenderà un viaggio di oltre 3600 pagine, per scovare e distruggere il Mostro da lui stesso creato.
Urasawa tiene un ritmo incalzante, perfetto per il genere di testo che ha creato. Non c'è un volume in cui non si senta sulla propria pelle la sensazione di essere proiettati dentro quel mondo d'inganni tessuto con tanta precisione da risultare, a volte, quasi troppo "reale". L'autore non si risparmia certo nel disegnare scene cruente o di sesso (queste ultime, a mio parere, assolutamente superflue ed evitabili).
L'intreccio di Monster può essere descritto come una strada che, dopo essersi separata innumerevoli volte, torna a unirsi: l'elemento propulsore di quest'opera sono, infatti i personaggi. Urasawa caratterizza ottimamente tutte le anime da lui create, dai protagonisti ai personaggi secondari, approfondendoli e dedicando a ognuno lo spazio che merita. E questa folta schiera di personaggi vaga continuamente, tra Germania e Cecoslovacchia, separandosi e unendosi di continuo, fino all'atto finale dell'opera: uno scenario apocalittico, quasi alla "Devilman", dove tutti si ricongiungono per dare un finale spettacolare a questo bellissimo manga.
Un bellissimo manga che, secondo me, ha solo due pecche. Due difetti che, sebbene possano sembrare superflui, faccio fatica a ignorare. Parlo, in primis, delle già citate scene sessuali. Già, perché scene di fan service di questo tipo sono l'ultima cosa che vorrei trovare in un seinen di questo tipo, soprattutto se di scarsa qualità (sinceramente ho trovato alcune di queste scene a dir poco inquietanti) come quello che ci propone Urasawa. L'altra pecca è l'eccessiva casualità di molti avvenimenti e la divagazione dell'autore su temi ininfluenti al fine della trama: se, infatti, questo genere di cose sono assolutamente accettabili in uno shonen, non lo sono per un'opera realistica come Monster.
Termino qui, il mio voto è 8. Perché Monster è davvero molto, molto bello, ma poteva esserlo di più. Consigliatissimo.