Recensione
Devilman
9.0/10
Devilman è sicuramente uno dei manga che più hanno influito sullo sviluppo recente del panorama fumettistico giapponese. Protagonista della storia è Akira Fudo, adolescente giapponese che si troverà coinvolto nella guerra dell'umanità contro i Demoni, che invaderanno la terra per riprendersi ciò che gli spetta.
Personalmente, reputo il successo di Devilman più che meritato. Go Nagai può tranquillamente essere definito un genio: oltre quarant'anni fa, ha creato qualcosa che oggi potremmo trovare scontato, ma che ai tempi non lo era per niente, sposando violenza e realismo in un'opera di altissimo valore psicologico.
Ovviamente non ci si può aspettare molto dallo stile grafico di un manga risalente al '72: stilizzato, estremamente semplicistico, poco realistico. Ma questo rende ancora più sorprendente che Nagai, con un disegno di così basso livello (per i giorni nostri) riesca a coinvolgere ed emozionare i lettori dopo così tanto tempo dalla pubblicazione della suo opera.
Anche se sono l'ultimo motivo per cui consiglierei caldamente questo manga (non solo per lo scarso numero), i combattimenti sono realizzati piuttosto bene. Non particolarmente originali, ma comunque gradevoli. Nagai non si risparmia nell'utilizzare dosi massicce di violenza, che vanno ad accrescere la spettacolarità degli scontri fra demoni e Devilman.
Ma ciò che ha reso Devilman un'icona nel mondo nel manga sono senza dubbio gli ultimi tre volumi: in sole seicento pagine, l'autore riesce a mostrarci una visione del mondo apocalittica me realistica allo stesso tempo: un'umanità oppressa dalla forza dei demoni, persone che lottano tra loro dilaniate dal sospetto che i loro cari possano essere mostri travestiti, e il giovane Akira, ormai diventato Devilman, che combatte sia sul piano fisico contro gli "invasori", sia in una guerra mentale contro se stesso. Tutto ciò culminerà in un finale perfetto e poetico, con cui Nagai andrà a chiudere magistralmente una delle serie più riuscite di tutti i tempi.
Insomma, non lasciatevi fuorviare dal disegno. Devilman è un'opera che va letta a tutti i costi, un ottimo manga (per non dire un capolavoro) che ha segnato profondamente tutte le generazioni successive. Più che consigliato.
Personalmente, reputo il successo di Devilman più che meritato. Go Nagai può tranquillamente essere definito un genio: oltre quarant'anni fa, ha creato qualcosa che oggi potremmo trovare scontato, ma che ai tempi non lo era per niente, sposando violenza e realismo in un'opera di altissimo valore psicologico.
Ovviamente non ci si può aspettare molto dallo stile grafico di un manga risalente al '72: stilizzato, estremamente semplicistico, poco realistico. Ma questo rende ancora più sorprendente che Nagai, con un disegno di così basso livello (per i giorni nostri) riesca a coinvolgere ed emozionare i lettori dopo così tanto tempo dalla pubblicazione della suo opera.
Anche se sono l'ultimo motivo per cui consiglierei caldamente questo manga (non solo per lo scarso numero), i combattimenti sono realizzati piuttosto bene. Non particolarmente originali, ma comunque gradevoli. Nagai non si risparmia nell'utilizzare dosi massicce di violenza, che vanno ad accrescere la spettacolarità degli scontri fra demoni e Devilman.
Ma ciò che ha reso Devilman un'icona nel mondo nel manga sono senza dubbio gli ultimi tre volumi: in sole seicento pagine, l'autore riesce a mostrarci una visione del mondo apocalittica me realistica allo stesso tempo: un'umanità oppressa dalla forza dei demoni, persone che lottano tra loro dilaniate dal sospetto che i loro cari possano essere mostri travestiti, e il giovane Akira, ormai diventato Devilman, che combatte sia sul piano fisico contro gli "invasori", sia in una guerra mentale contro se stesso. Tutto ciò culminerà in un finale perfetto e poetico, con cui Nagai andrà a chiudere magistralmente una delle serie più riuscite di tutti i tempi.
Insomma, non lasciatevi fuorviare dal disegno. Devilman è un'opera che va letta a tutti i costi, un ottimo manga (per non dire un capolavoro) che ha segnato profondamente tutte le generazioni successive. Più che consigliato.