Recensione
Ispirarsi ad una grande opera del passato come "I fiori del male " di Baudelaire per contestualizzarlo nei giorni nostri. Questo è ciò che avviene in "Aku no Hana", manga che riesce a "far crollare i muri" della falsa coscienza e dell' ipocrisia del nostro tempo.
Le vesti del poeta maledetto vengono indossate da Takao Kasuga, un adolescente timido ed introverso, che tenta di comprendere la sua vera personalità inseguendo due ideali opposti e contraddittori, incarnati da due ragazze, Nanako Saeki e Sawa Nakamura.
La prima agli occhi del protagonista rappresenta la "femme fatale" l'angelica ragazza in grado di renderlo una persona amabile ed affabile, mentre la seconda identifica la sua parte più intollerante e viscerale del suo animo.
Questa relazione triadica costringerà Takao a scontrarsi tra questi due irriducibili estremi ed affronterà diverse situazioni che lo poteranno a dover scegliere quale delle due dimensioni gli appartengono.
Che cosa ricercherà Takao? Un mondo edulcorato o una una realtà deviata?
E' possibile scoprirlo lasciandosi trasportare dalle trame di questa vicenda che è stata in grado di seguire la psicologia dei suoi personaggi e i loro conflitti esistenziali.
Ma la grande potenzialità di questa opera sta nel riuscire ad amplificare il messaggio per raccontare molto di più.
Infatti in queste pagine la trama diviene un mezzo per criticare le convenzioni sociali, l' etica e la morale che governano il nostro sistema.
"Aku no hana" riesce a mostrarci come i precetti del vivere sociale possano essere solo delle imposizioni che arrivano ad annichilire le vite di questi giovani ragazzi, che cercano di costruire un propria identità e ritrovare una propria collocazione nel mondo.
S.Oshimi, in questo manga, è riuscito a svilire i valori dominanti di una società dove i confini tra "giusto" e "sbagliato" sono marcati con un tratto fermo e deciso che non comprende sfumature ma solo le intensità del bianco e del nero.
Sottolineando quindi quanto i preconcetti e i pregiudizi legati alla definizione delle cose e delle persone possano essere un grande limite per poter comprendere la complessità del reale.
Le vesti del poeta maledetto vengono indossate da Takao Kasuga, un adolescente timido ed introverso, che tenta di comprendere la sua vera personalità inseguendo due ideali opposti e contraddittori, incarnati da due ragazze, Nanako Saeki e Sawa Nakamura.
La prima agli occhi del protagonista rappresenta la "femme fatale" l'angelica ragazza in grado di renderlo una persona amabile ed affabile, mentre la seconda identifica la sua parte più intollerante e viscerale del suo animo.
Questa relazione triadica costringerà Takao a scontrarsi tra questi due irriducibili estremi ed affronterà diverse situazioni che lo poteranno a dover scegliere quale delle due dimensioni gli appartengono.
Che cosa ricercherà Takao? Un mondo edulcorato o una una realtà deviata?
E' possibile scoprirlo lasciandosi trasportare dalle trame di questa vicenda che è stata in grado di seguire la psicologia dei suoi personaggi e i loro conflitti esistenziali.
Ma la grande potenzialità di questa opera sta nel riuscire ad amplificare il messaggio per raccontare molto di più.
Infatti in queste pagine la trama diviene un mezzo per criticare le convenzioni sociali, l' etica e la morale che governano il nostro sistema.
"Aku no hana" riesce a mostrarci come i precetti del vivere sociale possano essere solo delle imposizioni che arrivano ad annichilire le vite di questi giovani ragazzi, che cercano di costruire un propria identità e ritrovare una propria collocazione nel mondo.
S.Oshimi, in questo manga, è riuscito a svilire i valori dominanti di una società dove i confini tra "giusto" e "sbagliato" sono marcati con un tratto fermo e deciso che non comprende sfumature ma solo le intensità del bianco e del nero.
Sottolineando quindi quanto i preconcetti e i pregiudizi legati alla definizione delle cose e delle persone possano essere un grande limite per poter comprendere la complessità del reale.