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Manga yaoi in tre volumi, Dog Style posso definirlo ricorrendo ad un aggettivo per così dire esplicativo, ossia confusionario. Filo conduttore sono due liceali che frequentano due fratelli. Solo che i suddetti fratelli si allontanano da loro, uno non si capisce il perché, l'altro perché si trova una ragazza che rifiuta le sue amicizie. Il tutto prende il via allorché i due protagonisti senza saperlo hanno lo stesso rifugio in un palazzo abbandonato e decidono piuttosto infantilmente di preservare la loro privacy usufruendo di detto rifugio a giorni alternati. Tra una scaramuccia e un'altra, i due iniziano a provare attrazione e la passione sboccia irruenta.

Il significato del titolo? Pare che il più giovane dei protagonisti, Teru, abbia un fiuto infallibile e si comporti come un cane geloso e iperprotettivo verso il suo padrone. L'altro protagonista, Miki, è l'unico che sfugge a questo fiuto, chissà poi perché, non è tanto credibile... Nel corso della storia si batterà costantemente sul fatto che Teru è il tipo che rispetta l'amicizia e che per essa sarebbe disposto a dare la vita (difatti più volte salva dai teppisti il suo ex, il fratellino minore dei Kashiwa, reo di stare con questa ragazza che vuole allontanarlo dai suoi amici; ma mi chiedo perché tutti facciano a gara per pestarlo).

Come scrivevo all'inizio, la trama è decisamente confusionaria. In particolare la storia personale di Miki non ha né capo né coda. All'inizio ha una cotta per il maggiore dei Kashiwa, poi perde la testa per Teru, di tanto in tanto se la fa con qualche donna e nel frattempo ha dei rapporti con Teru; infine deve fare i conti nuovamente col maggiore dei Kashiwa e questo lo costringerà a rivivere un evento doloroso del suo passato. Poco importa, tanto c'è tanta di quella confusione da non riuscire a entrare in empatia con tutta la vicenda e i personaggi.

L'edizione è della Ronin, che ha fatto un pessimo lavoro. E questo aumenta ancor più la confusione. Dialoghi in cui non si capisce chi parla e con chi. Adattamento in alcuni punti dubbioso. E un linguaggio decisamente e inutilmente scurrile; capisco che la mangaka abbia calcato la mano trattandosi di liceali sbandati e teppisti, ma qua la situazione sfiora la lollosità e il ridicolo (tra uccelli di qui e uccelli di là mi facevo grasse risate piuttosto che interessarmi della vicenda). Il prezzo è caruccio considerando il tipo di edizione offerto (la Ronin dovrebbe imparare dalla Magic).

La grafica non è male, può andare, ma non mi piace quando ridono (assumono un'espressione da Joker o meglio da Jim Carrey) nonché gli occhi di Miki le cui folte ciglia lo fanno somigliare a qualche modella che fa da testimonial ai mascara della Maybelline. Francamente non digerisco i maschi effeminati, ragion per cui ho trovato bello solo Teru che ha un'aspetto decisamente mascolino.

Tirando le somme, ne sconsiglio la lettura e soprattutto l'acquisto. Fortunatamente ci sono yaoi più maturi, più intriganti e con personaggi più fighi. Consiglio dunque di impiegare il proprio tempo e le proprie finanze per altro.