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Un vecchio detto dice che un libro non si giudica dalla copertina. Un manga però sì! Ho comprato "La Sonata del Vento" semplicemente perché mi ero innamorato di alcuni immagini trovate in rete. Mi hanno intrigato, si vedeva che l'autrice non era la Yumiko Igarashi di Candy Candy e Georgie, ma che si trattava comunque di qualcuno di quella scuola e di quegli anni. E infatti Chieko Hara è una perfetta rappresentante dello shojo ad ambientazione storica che andava tanto di moda negli anni settanta e ottanta e che è sfortunatamente caduto in disuso. Già dalla copertina si capiva la storia dietro la Sonata del Vento: non avevo dubbi, si trattava sicuramente delle avventure di un'orfanella nell'Inghilterra vittoriana, con tanto di affascinanti nobili e crudeli rivali. E infatti così è stato. In questo rispetto la Sonata non ha deluso, in altri rispetti invece ha superato le mie aspettative, rivelandosi più interessante del previsto.

La storia è presto detta: la giovane Alice, ereditiera di una facoltosa famiglia londinese, si trova ridotta sul lastrico ed è costretta a ritirarsi nello sperduto paesino di Blue Window, dove la famiglia possiede un vecchio cottage, unica proprietà sopravvissuta al tracollo finanziario. Lì Alice deve mandare avanti la famiglia. Orfana, come da canone, ha a carico una nonna anziana malata di cuore, una sorella minore poco più giovane di lei, immatura e tutta presa dai suoi spasimanti, e un fratellino di cinque anni. Alice si rimbocca le maniche, in poco tempo diventa maestra di musica alla scuola elementare, trova un nuovo amore, anzi due e... Qui mi fermo. Inutile dire di più nello specifico. Al contrario mi pare il caso di fare qualche osservazione che si applica alla "Sonata" ma anche in generale allo shojo dell'epoca.

Questo tipo di opere proponeva quasi sempre delle eroine estremamente positive, attive, energiche, in grado di recuperare di fronte ai peggiori rovesci della vita. Alice diventa povera, si trova addossata la responsabilità di tutta la famiglia, è soggetta a stress tremendi, ma non si scoraggia. Al contrario, il personaggio della nonna, che è un'adulta e dovrebbe saperne di più, subisce un completo crollo psicologico e fisico. La nonna di rivela incapace di reggere al cambiamento di status sociale e continua a vivere nel passato. Il personaggio è decisamente realistico e indovinato: a differenza delle nonnina adorabili di altri shojo, la nonna di Alice è un problema, una palla al piede, una persona che la soffoca e cerca in tutti i modi di fermarla nella sua ambizione di diventare pianista.

Oltre alla nonna sono ben caratterizzati tutti i personaggi adulti; l'insegnante di piano di Alice, Anna, e il preside della scuola dove lei trova lavoro. Nella "Sonata" tutti gli adulti sono cinici e disillusi, cercando in tutti i modi di spegnere i sogni dei giovani ("i sogni alla fine sono solo sogni" dice eloquentemente il preside) e questo non per crudeltà, ma al fine di proteggere gli stessi giovani, almeno nelle intenzioni. I giovani d'altra parte sono a volte troppo egoisti e incentrati su sé stessi (la sorella di Alice, Laurie) ma anche i loro difetti sono resi piuttosto bene e convincono. Alice invece è moralmente ineccepile, quasi una santa votata alla massima abnegazione, come si conviene per la protagonista. Fa il paio con Alice il giovane musicista Gilbert Ryan, ispirato al Gilbert Blythe di Anna dei Capelli Rossi, su ammissione della stessa autrice.

Va segnalato che, anche se Alice si comporta da santa, lo è suo malgrado, e non vuol dire che non abbia momenti di stress e di agitazione. Notevole e molto realistico è il suo scatto contro la fastidiosa nonna, chiusa nel suo dolore e cieca ai problemi di Alice. Come sempre negli shojo d'epoca - a differenza di quanto avviene in molti shojo moderni - ho apprezzato i personaggi maschili, inclusi il primo fidanzato di Alice e Laurie, il suo secondo. Perché Alice passa tre fidanzati diversi. Due la lasciano per vari motivi, ma lei non si abbatte e continua la sua vita senza inutili piagnistei. Tutto il contrario della maggioranza degli shojo moderni. Alice, come Candy e Georgie, non può permettersi il lusso dell'autocompatimento, ha troppe responsabilità da gestire e troppe persone da accudire. Sono questi gli shojo "virili" (mi si conceda il termine) e femministi che amo. Interessante anche il personaggio della sorella minore, invidiosa di Alice e sua rivale in amore. Si tratta di una ragazzina all'apparenza fatua e superficiale, ma in grado di slanci inaspettati.

Dal punto di vista dell'edizione la chiamerei senza infamia e senza lode. Piuttosto cara se la si confronta con quella di Georgie, che costa meno ed è molto migliore, con numerosissime pagine a colori. Sono assenti approfondimenti sull'autrice o sul manga. Ci sono solo due righe dell'autrice che testimoniano il suo amore per Anna dai Capelli Rossi. Interessanti, ma un po' pochino. Sono comunque soldi spesi bene, perché il manga è ottimo e disegnato benissimo.

Non siamo ai livelli eccelsi della Igarashi, ma si tratta comunque di un'autrice di tutto rispetto, in grado di realizzare copertine e tavole di ottimo livello. L'unica difetto è in alcune pagine un po' affollate, in cui l'autrice ha voluto inserire troppe cose in troppo poco spazio, ma questa era una pratica comune all'epoca. Al giorno d'oggi la stessa storia si sarebbe scritta con un numero almeno doppio di pagine. Trattandosi di due soli volumi, ricchissimi di azione e avvenimenti, alcuni aspetti sono trattati un po' troppo velocemente e il lettore deve applicarsi un po' per giustificare qualche evento, in particolare la conversione della nonna, che non è implausibile ma viene resa un po' troppo in fretta. Idem per il destino del giovane fratellino, che non viene mai chiarito nel velocissimo finale, motivo per cui bisogna un po' ingegniarsi per immaginare come si sia sistemato.

Nonostante i lievi difetti si tratta di un manga che raccomando, come tutte le opere di questa prolifica autrice. Al momento di suo ho letto la Sonata, Yami no Alexandra e Emma and the Earl, ma la sua produzione è molto più grande e purtroppo poco nota in Italia: non mi risulta che sia stato pubblicato altro altro oltre a Fostine, La leggenda dell'Arcobaleno e la Sonata del Vento. Ma c'è sempre speranza per il futuro!